Mathilda
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L'età in cui tutto cambia
Tredici anni. Gli anni di Mathilda, della sua migliore amica Anna, del suo vicino di casa Kevin. Un'età che può essere insieme meravigliosa e terribile. L'età in cui tutto cambia, in cui non si è più bambini - inutile fingere il contrario - ma neppure grandi abbastanza. Per Mathilda quest'età coincide con una tragedia che ha distrutto la sua famiglia, lasciando i suoi genitori incapaci di guardare la realtà... e la realtà è che è rimasta ancora una figlia da amare, da ascoltare, da aiutare nel difficile viaggio che è crescere. Una figlia non meno meravigliosa di quella che non c'è più.
Così vediamo questa ragazzina, pagina dopo pagina, affrontare la propria avventura da sola, con determinazione, guidata unicamente dal proprio giudizio, tormentata e nervosa, spietata e tenera.
Mathilda è spesso sboccata nei pensieri, diretta nel linguaggio, fatta apposta per mettere gli adulti in difficoltà. Sa di essere strana per "gli altri" ma non le importa. Si fa continuamente domande e cerca da sola le risposte. Sperimenta il mondo perché vuole capirlo a qualunque costo.
Il suo viaggio per diventare grande è appena cominciato.
Al di là di tutta la vicenda, dell'esito delle ricerche di Mathilda, ciò che forse dovrebbe rimanere più impresso di questo romanzo è il monito di Mathilda, e in qualche modo di tutti i tredicenni: "guardateci"...
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Mathilda e l'abilità creativa di uno scrittore
Che dire? Riesco ancora a sorprendermi per come, a volte, un autore riesca ad immedesimarsi nei protagonisti del proprio racconto a tal punto da costruirne perfettamente la personalità, a dispetto di ogni propria diversità di età, sesso, ambient.
In questo caso il quarantaquattrenne Victor Lodato, tra l’altro al suo primo romanzo, effettua un’operazione esemplare entrando nel personaggio di una ragazzina di tredici anni e descrivendone , con lucida coerenza, il modo di pensare, di parlare, di atteggiarsi; i sentimenti di odio e amore; i timori, i turbamenti, le frustrazioni.
Mi pare improponibile il paragone – pur da taluni fatto – tra questo racconto e “Il giovane Holden” di Salinger, nel suo genere, probabilmente irragiungibile. Ma certo è che trattasi di testo che colpisce.
Non ne descrivo il contenuto, a ciò pensa la scheda, e tanto meno il finale, che lascia impietriti.
Un’ultima annotazione: è stata generalmente lodata la traduzione del testo originario effettuata da Sergio Claudio Perroni, valutazione sicuramente giusta, anche se non sempre ineccepibile mi è parso l’utilizzo della “consecutio temporum”.
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Mathilda è un dolore che lascia senza fiato, una
Mathilda è una ragazzina che cerca la cura ad una sofferenza più grande di lei, Helene , sua sorella maggiore è morta:colpita, lanciata , spinta sui binari all'arrivo del treno diretto a Desmond. I genitori, Mr e Mrs Savitch, sono sconvolti, il dolore li ha intontiti, tramortiti. Mattie è sola, ha voglia di gridare , di sfogare tutto quello che si è spezzato dentro il proprio animo per questa assurda morte, ma i genitori sembrano assenti, la madre più di tutti, attaccata alla bottiglia e al buio che le è scoppiato dentro. E allora che fare? Mathilde si strappa i capelli, s'inventa storie, mette in atto "azioni cattive" per scuotere i genitori, perché vorrebbe gridare loro che la vita continua, che c'è lei, che c'è un'altra figlia da aiutare a crescere, ma la loro risposta alle sue richieste è "l'Albero", così , simpaticamente, Mattie ha soprannominato lo psicologo che la segue:inutilmente. Mathilde comincia a scavare nella vita di Helene, perché vuole conoscere meglio questa sorella, bella, affascinante, glamour che era corteggiata da tanti ragazzi. Nella sua ricerca, un giorno scopre,dopo svariati tentativi, la password della sua casella di posta elettronica che è: CALIFORNIA, la terra promessa, l'isola che non c'è di Helene.
Ma nella casella non ci sono soluzioni ma le e-mail di un certo Louis, che dice di amare Helene, che le chiede di perdonarlo per qualcosa che è accaduto. Mathilde, vuole scoprire cosa è accaduto tra i due ragazzi. Louis è di Desmond, sarà forse lui l'assassino misterioso che l'ha spinta sui binari? Scrive un e-mail a Louis fingendo di essere il fantasma di Helene, ma questo gioco pericoloso porterà conseguenze inaspettate.
Un romanzo che attrae fin dalle prime pagine e spiazza alla fine.