Mai far cazzate Mai far cazzate

Mai far cazzate

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La trama e le recensioni di Mai far cazzate, romanzo di Jens Lapidus edito da Mondadori. In uno scantinato, il poliziotto Thomas Andrén trova il cadavere sfigurato di un uomo al quale sono stati mozzati i polpastrelli delle mani. Thomas nota anche dei buchi di siringa: facile concludere che si tratti di un tossicodipendente, giunto al capolinea di una delle tante vite perdute che attraversano la bella Stoccolma. Ma perché renderlo irriconoscibile? Chi era quell'uomo? Dal rapporto di Thomas sparisce il particolare dei buchi, e neanche l'autopsia ne fa cenno. Thomas è un poliziotto cinico, dai modi spesso brutali, e non è certo un esempio di onestà, ma di fronte a una così palese manomissione della verità non può restare a guardare. Mosso da un residuo senso di giustizia, o forse solo da orgoglio ferito, decide di andare in fondo al mistero. A Stoccolma è tornato a vivere l'ex mercenario Niklas Brogren. Appena rientrato dall'Iraq, Niklas è un uomo solo, impreparato alla vita lontano dai campi di battaglia, e non può sfuggire al risorgere dei fantasmi della sua infanzia, marchiata dalla brutalità del patrigno nei confronti della madre. Incapace di chiedere aiuto, Niklas si ripiega su se stesso, sviluppando una violenta avversione contro gli uomini che maltrattano le donne. Mahmud al-Askori, invece, dall'Iraq è venuto via da bambino, approdando in una Svezia particolarmente fiera del proprio modello d'integrazione. Ma qualcosa è andato storto, e Stoccolma da terra promessa si è fatta terra di conquista per piccoli e grandi criminali. Mahmud appartiene alla schiera dei primi, ma la fluida realtà della capitale è l'ideale per chi come lui vuole scalare le gerarchie: in città tutto può succedere, sempre che lo voglia anche Radovan Kranjic, capo della mafia serba, imprendibile burattinaio di ogni malaffare. I tre protagonisti incrociano i propri destini in una vicenda che non è solo cronaca della straordinaria normalità del crimine, ma tocca anche i nervi scoperti della recente storia svedese, immergendosi con lucida e appassionata partecipazione nella coscienza di una nazione che ha perso la sua innocenza.

Jens Lapidus (Stoccolma, 1974), avvocato penalista in un importante studio, ha raggiunto la notorietà in patria con la pubblicazione di La traiettoria della neve (Mondadori, 2009), rimasto per due anni in cima alle classifiche scandinave. Nonostante sia diventato un personaggio pubblico, continua il suo lavoro di legale a Stoccolma, dove vive con la moglie e il figlio.



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Mai far cazzate 2010-10-13 14:15:38 sabrinat2601
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sabrinat2601 Opinione inserita da sabrinat2601    13 Ottobre, 2010
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Squadra che vince non si cambia

Squadra che vince non si cambia!
Ho letto il precedente romanzo di Lapidus e gli ingredienti sono i medesimi e quindi altrettanto riusciti.I personaggi principali sono tre: un ragazzo difficile di origini extracomunitarie, un poliziotto scandinavo dalle maniere non troppo dolci e un ex militare. L'autore descrive le vite di questi tre soggetti mettendo in evidenza l'aspetto umano della loro personalità, i loro problemi e le angoscie. La Svezia come cornice al quadro di criminalità che Lapidus ha creato e che svela il marcio dietro al bianco candido della neve scandinava.
Thriller consigliato, molto scorrevole e che tiene comunque e sempre il fiato sospeso.

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La traiettoria delle neve
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Mai far cazzate 2010-08-09 13:50:59 john64
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john64 Opinione inserita da john64    09 Agosto, 2010
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Lapidus: un narratore freddo, ma al tempo stesso a


Ho letto sia il primo romanzo della trilogia di Lapidus "La traiettoria della neve" (in realtà "Soldi facili") sia il secondo "Mai far cazzate". Li ho trovati romanzi di notevole interesse, anche se il primo mi è piaciuto e mi ha colpito più del secondo. Lo stile è molto freddo e analitico, sociologico, anche, direi, ma ha un suo fascino che ti prende... almeno, a me, perchè capisco che ad altri possa piacere meno. Comunque è ben scritto, mi pare.

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