Le terrificanti storie di zio Montague
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RACCONTI HORROR DI UNO ZIO UN PO’ STRAMBO
Il piccolo Edgar si reca spesso a trovare il caro, vecchio, strambo zio Montague, nella sua casa situata al di là di un piccolo bosco.
E’ una casa strana, proprio come il vecchio, che la abita insieme al suo domestico Franz: immersa in un’atmosfera buia, cupa e perennemente fredda, ha ampi spazi, sebbene Edgar conosca solo la stanza in cui è solito prendere il thè con lo zio; è caratterizzata da strani rumori che a volte interrompono le loro chiacchierate e dalla presenza di numerosi oggetti, ognuno diverso, tanto originali, quanto inquietanti… ognuno di questi pare avere una storia e lo zio Montague è ben contento di narrarla al suo nipotino.
Ma??? Da dove vengono quegli strani oggetti? Come ha fatto lo zio a entrarne in possesso? Che cosa, o chi, si nasconde nel bosco che porta alla sua misteriosa abitazione?
Tanti brevi racconti, racchiusi nella trama della storia principale, che hanno il merito di tenere il lettore, giovane o meno che sia, incollato alle pagine di questo libro, reso ancora più gustoso e gradevole dalle illustrazioni presenti in ogni capitolo.
Esagerato, forse, il paragone di alcuni critici alla bravura e all'estro del grande Edgar Allan Poe.
E’ un libro che si legge molto piacevolmente e che vi terrorizzerà il giusto, sempre che abbiate voglia di immergervi in un libro che contenga horror tales destinati a ragazzini!
Io ve lo consiglio per evadere dai vostri generi, è un intermezzo assolutamente delizioso, buona lettura!
Indicazioni utili
Il fascino del terrore
I riferimenti a Edgar Allan Poe sono tanti, a cominciare dal nome del protagonista, un chiaro omaggio all'autore di racconti horror per eccellenza. Tuttavia lo stile di Priestley è ben lontano da quello del maestro, al quale è stato superficialmente paragonato, come avviene spesso.
I racconti sono belli, un pò prevedibili per una mente già allenata e matura, ma intrisi di quella malinconia e quell'oscurità che spaventano ma al contempo affascinano i ragazzini.
Non è chiaro, invece, se Edgar sia davvero così ingenuo come sembra o se si rifiuti di riconoscere quello che al lettore appare chiaro ed evidente sin dalle prime pagine sul conto dello zio e della sua strana e rumorosa casa.
"Le terrificanti storie di zio Montague" è un libro da gustare nelle sere autunnali o, ancora meglio, nei pomeriggi invernali, magari seduti accanto al camino (o a una stufa, per chi non possiede il fascino del primo).