Le terme
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Recensione della Redazione QLibri
UN GIALLO ATIPICO
"Ormai è la sola cosa che li spaventi, che li commuova profondamente: la pura di un possibile tradimento dovuto alla propria biologia."
Siete ossessionati dalla vostra forma fisica, perennemente in dietra e in balia delle calorie? Allora questa lettura vi potrebbe mettere di buon umore, vi potrete identificare con i problemi dei protagonisti che animano questa storia ma il problema è proprio questo, non siamo di fronte ad un libro di self help, o a un manuale che aiuti a dimagrire. Questo libro dovrebbe essere un giallo, ma non lo è o almeno non è quello "classico" che ci potremmo aspettare, la trama non verte sul trovare il colpevole dei vari delitti ma è piuttosto una sorta di critica nei confronti della società e delle differenze di classe sociale.
"Le terme" è un libro che era stato pubblicato nel 1986 e che Feltrinelli ha fatto uscire in una nuova edizione a febbraio di quest'anno; fa parte di una serie con protagonista l'ispettore Pepe Carvalho, questa in particolare è la sua ottava indagine.
Non conoscevo questo autore, Carvalho ci viene presentato come una persona pigra, in soprappeso e introversa che si reca in un centro termale nel sud della Spagna per mettersi a dieta. Oltre a questo sappiamo poco di lui, tranne che brucia i libri e su questo stendiamo un velo pietoso perché per noi booklovers questo gesto è un vero sacrilegio.
I giorni alle terme passano molto lentamente ma vengono ravvivati da alcuni pettegolezzi che escono tra i vari ospiti del centro termale, fino a quando arriviamo a scoprire il primo cadavere e poi via via gli altri.
"Se il denaro non serve ad avere un'educazione, si domandavano, a cosa serve?"
Carvalho si limita a osservare le persone che lo circondano e che animano le giornate monotone del centro termale, oltre a criticare i metodi per rimanere in forma, la sua analisi verte anche sul cambiamento politico in atto in quegli anni. La società è erede della cosiddetta "transizione spagnola" che alla fine degli anni settanta, segna il passaggio da un sistema politico dittatoriale franchista a uno democratico.
Pertanto c'è tutto un discorso politico di destra e sinistra che a me, personalmente non è interessato e non ho neanche delle conoscenze approfondite in merito per poterne parlare adeguatamente, ma credo che questo argomento rispecchi il periodo in cui è stato scritto il libro.
Troviamo all'interno di questo centro termale un gruppo eterogeneo di persone di differenti classi sociali, con un unico obiettivo comune che è il perdere peso. Ci sono, per esempio, dei clienti molto ricchi che vogliano sia dimagrire che scappare per un po' dalla loro vita frenetica. Gli ospiti delle terme si affidano alle cure del centro che promette dei risultati miracolosi, alternando digiuno, attività fisica e bevande vegetali.
Tutta la storia viene narrata in maniera leggera e c'è una sorta di critica nei confronti della società, della vita, del mondo in quel periodo e le varie vittime che vengono trovate, fanno solo da contorno e non diventano protagoniste del libro.
Carvalho non indaga ma rimane a guardare, questo impedisce alla narrazione di prendere ritmo, tutto rimane un po' lento e senza forti scossoni, non c'è nessuna curiosità nello scoprire la verità e chi ha ucciso le varie vittime perché la parte gialla della storia è molto superficiale e marginale.
Il protagonista stesso ci dice che alla terme il tempo si ferma e che nulla sempre essere urgente, in teoria dovrebbe essere un luogo di benessere fisico e mentale non lo vedo come un posto ideale per ambientare un giallo.
Il finale del libro è aperto, rimangono molte domande senza una risposta e questa è sicuramente la parte che mi è piaciuta di meno, perché non amo la libera interpretazione e mi piacerebbe sempre avere una conclusione chiara.
Lo stile di scrittura è molto semplice, diretto e anche esplicito, viene utilizzato un linguaggio eccessivamente colloquiale, che alcune volte ho trovato veramente pesante da leggere. Il protagonista è un po' sopra le righe, di lui ho capito davvero poco e non l'ho trovato molto credibile e l'avrei preferito più investigatore e meno intrattenitore.
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Cosa può far fare la fame?
Siamo in una di quelle cliniche per dimagrire, che si rivela un teatro di morte, perché fioccano omicidi, fra il personale di servizio e gli ospiti. Fra di loro c’è anche Pepe Carvalho, un investigatore privato, un cosiddetto “annusapatte”, perché specializzato in investigazioni per tradimenti, che viene incaricato di collaborare con gli ispettori e che si fa prendere dal suo prurito professionale per andare alla ricerca di chi, fra questi morti viventi, può essere il colpevole di questi delitti provocanti e audaci. Sicuramente più di uno. L’atmosfera è triste. In una clinica per dimagrimento come potrebbe essere altrimenti? fra acque minerali, lisce e gasate e concentrati di frutta che sembrano invitanti dolci, fra pesate e clisteri? Il contorno è cosmopolita, perché i ricchi ospiti vengono da paesi diversi e per ognuno di loro viene offerto un ritratto corposo e anche un po' irriverente. C’è molto denaro in queste terme della morte, ma anche molta ipocrisia. La parte più divertente, in questa psicosi da clausura, è la spedizione notturna del commando, guidato da un ospite che nella vita è stato ed è un militare, che simboleggia un’azione punitiva contro la filosofia repressiva a cui gli ospiti sono sottoposti; un assalto notturno alla cucina che dà come bottino una mela, da dividere in cinque. Ma anche un indizio, ricordato con il senno di poi. Scrittura ricca, elaborata, come un flusso continuo che non dà spazio e non dà respiro. Tanti i riferimenti storici, forse un po' troppi per i miei gusti. Tanta ricercatezza di stile, ma anche qualche volgarità di troppo che però in questo tipo di letteratura è elemento che ritrovo abbastanza spesso. Tanta ironia. E alla fine l’assassino, gli assassini…boh?