Le sette morti di Evelyn Hardcastle
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Recensione della Redazione QLibri
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cena con delitto
Immaginate la storia di "il giorno della marmotta". Per un giornalista la stessa giornata si ripete all'infinito: ogni giorno alla radio la stessa, canzone, poi lo stesso commento da parte di un passante e via di seguito fino a sera. Riuscire a cambiare in una giornata quello che non funziona della sua vita è il solo modo per scender da questa giostra. Questo romanzo parte dalla stessa idea di base, ma è tutt'altra cosa: coinvolgente, inquietante, innovativo e pieno di sorprese. Stuart Turton si immagina un uomo che si sveglia in mezzo a un bosco, forse coi postumi di un doposbronza, o forse dopo aver commesso un delitto o magari ancora a seguito di un aggressione. Si ricorda solo un nome: Anna e convinto che sia stata uccisa cerca aiuto. Privo di memoria arriva in una dimora un tempo di un lusso abbagliante, ma oggi in piena decadenza. Affacciatosi all'ingresso scopre di essere uno degli ospiti invitati per ricordare un macabro evento di diciannove anni prima. Il figlio dei proprietari, infatti è stato ucciso in riva a un laghetto a pochi metri dalla casa. Convinto di poter liquidare la sua avventura come una momentanea perdita di memoria, se ne dovrà presto ricredere. Piano piano, assieme a noi scopre di essere finito dentro un gioco terribile: ogni giornata per lui si ripeterà all'infinito. Lui si troverà ogni volta nei panni di una persona diversa e avrà il compito di indagare sull'omicidio di Evelyn, la figlia dei proprietari della magione. In cambio della soluzione del mistero riotterrà indietro la sua vita. Così Aiden inizia a entrare a uscire dai panni delle persone che popolano la casa: si scontra con fisici decadenti, giovani vigorosi, personaggi ambigui. Dentro ognuno di loro Aiden deve lottare per mantenere la propria personalità e per portare avanti il suo compito. Deve però essere abbastanza abile da usare le caratteristiche del suo ospite che siano utili ai suoi scopi. Giorno dopo giorno sommando gli indizi che ha raccolto nel giorno precedenti un po' si avvicina e un po' si allontana dalla sua meta. Scopre che i delitti avvenuti nella tenuta sono più numerosi di quanto credeva, muore più volte, quasi si innamora e alla notte segue sempre la stessa mattinata piovigginosa. Regole del gioco ferree, concorrenti che non sempre sono corretti rendono il tutto ancora più complicato.
La struttura di questo libro è indubbiamente molto complessa. I protagonisti sono molti e nettamente diversificati l'uno dall'altro. Noi in realtà non consociamo mai il vero Aiden pechè lui stesso si è dimenticato il suo passato. Conosciamo, invece un personaggio che ogni giorno è totalmente diverso: si approccia in modo differente sia alle indagini che ai comprimari che lo circondano. Una scelta da parte dell'autore che avrebbe potuto trasformarsi in un pastrocchio. L'abilità di Turton, invece è tale di spianarci davanti in modo semplice e lineare un'infinità di informazioni. Ogni dettaglio ha un suo perché e anche se alla sua comparsa ci sembra una bizzarria dell'autore e prima o poi lo rincontreremo e capiremo i motivo della sua comparsa. Tenendo conto che si potrebbe definire un fantasy. giallo, trovo le indagini realistiche e ben congeniate. Interessante il finale, perfettamente a tono col resto del romanzo e capace di lasciare quella puntina di fame non ancora soddisfatta. Le ambientazioni sono quelle cupe e misteriose delle vecchie magioni sparse nella campagna inglese. Ambienti apparentemente abitati da personaggio snob e un po' decadenti, ma comunque di classe. In realtà, scavando anche solo con la punta di un'unghia si intravedono brutture di ogni genere.
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Opinioni inserite: 7
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Molto più di un mystery
Dire che avessi alte aspettative su questo romanzo sarebbe un garbato eufemismo: tra dozzine di recensioni positive e la presenza di un tropo per il quale stravedo, mi aspettavo una lettura che raggiungesse le cinque stelline in tranquillità. Purtroppo non è andata esattamente così, però "Le sette morti di Evelyn Hardcastle" si è dimostrato comunque un'ottima lettura sul piano dell'intrattenimento.
L'idea alla base mi sembrava eccellente: Aiden Bishop, il nostro protagonista, deve risolvere un giallo in pieno stile Agatha Christie, rivivendo la giornata dell'omicidio da otto punti di vista, così da mettere assieme le informazioni ottenute dai diversi testimoni. Anche l'ambientazione è un tributo alla Regina del Giallo: siamo a Blackheath House, una tenuta signorile nella campagna inglese degli anni Venti, durante un ritrovo di persone appartenenti alla buona società impegnate in oziose partite di scacchi, battute di caccia e passeggiate nel parco. Oltre al nostro protagonista, tra potenziali assassini e testimoni inconsapevoli, si muovono altri due personaggi con il suo medesimo obiettivo: risolvere il giallo attorno alla misteriosa morte di Evelyn Hardcastle, primogenita dei padroni di casa.
Come già detto il risultato è una narrazione ben ritmata e davvero scorrevole, che tiene incollati alle pagine. Lo stile di Turton è abbastanza ricercato, senza per questo sembrare pedante; l'unico aspetto sul quale trovo da ridire è l'utilizzo eccessivo di metafore. La parte investigativa è gestita in maniera eccellente e, salvo qualche piccola lacuna, risponde a tutti gli interrogativi della storia; mi sento di approvare anche il protagonista e i suoi "ospiti", che vengono analizzati tutti con grande attenzione, permettendo al lettore di notare come ognuno di loro contribuisca ed influenzi le azioni di Aiden.
Meno bene la caratterizzazione degli altri personaggi, in particolare gli altri partecipanti alla "gara" per i quali sarebbe stato necessario molto più spazio, infatti nel finale si è quasi insensibili al loro destino. Il problema più fastidioso è però il lato fantascientifico, che diventa sempre più importante con il procedere del romanzo: si notano parecchie incongruenze, anche al di fuori delle menzogne dette dai personaggi, in particolare quando diventa chiaro che gli eventi possono essere alterati. La risoluzione finale poi risulta godibile solo se ci si concentra sulla parte mystery accantonando completamente gli elementi sci-fi, che vanno a contraddire la soluzione stessa del giallo.
Voglio spendere infine due parole sulla questione del fat shaming. Uno degli "ospiti" nel cui corpo si trova a vivere per un giorno il protagonista è una persona in sovrappeso e questo aspetto nel testo viene rimarcato in continuazione, sia durante quella specifica giornata, sia in seguito. Ero al corrente di questa problematica, ma devo ammettere di averla comunque percepita nettamente durante la lettura. Pur essendo convinta che si tratti di un errore in buona fede, trovo sia indubbiamente sintomo di modo di discriminare interiorizzato: il protagonista nota difetti anche negli altri "ospiti", ma neppure nei casi peggiori (uno di loro è uno stupratore seriale, per fare un esempio) ci si sofferma così tanto e spesso. Ci tenevo a segnalare questo dettaglio perché potrebbe risultare un trigger per alcuni lettori.
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Una faccia è soltanto un altro genere di maschera
Aiden Bishop si sveglia di soprassalto nei boschi di una magione inglese chiamata Blackheath House non ricordando nulla, tranne che è alla ricerca di una donna chiamata Anna. Si ritrova così a camminare giungendo alla villa dove scopre di essere nel corpo di un dottore chiamato Sebastian Bell e che si ritrova a Blackheath House ospite di una festa in maschera insieme ad altri numerosi invitati. Il giorno dopo Bishop si risveglia nel corpo del maggiordomo Collins, rivivendo la giornata precedente. Attraverso un uomo vestito da Medico della peste, scopre che egli si risveglierà in otto corpi diversi rivivendo la stessa giornata, finché non scoprirà chi sarà ad uccidere Evelyn Hardcastle, primogenita degli organizzatori della festa in maschera. Attraverso tante scoperte in corpi diversi e colpi di scena, Aiden Bishop dovrà risolvere il delitto, scoprire chi sia Anna e perché la sta cercando.
Ho trovato questo libro molto altalenante dal punto di vista della trama: comincia in maniera ottima con il protagonista sperduto che con il passare dei capitoli finalmente scopre il motivo per cui si sveglia ogni giorno in un corpo diverso. Tuttavia nel corso del racconto molti passaggi non risultano chiari: durante la prima giornata il protagonista compie determinate azioni parlando con determinati personaggi, ma quando si sveglia il secondo giorno nel corpo di un altro personaggio, le sue azioni e i suoi dialoghi rimangono, il che fa intendere che egli non stia rivivendo la stessa giornata ma che viva momenti differenti della stessa giornata in otto differenti corpi, cosa che a mio parere non è stata resa per nulla chiara nel libro. Negli ultimi capitoli la storia si fa maggiormente avvincente e si riesce a tenere meglio il focus sulle descrizioni. All’interno del racconto, come si può facilmente immaginare, avvengono un numero considerevole di eventi a cui bisogna prestare attenzione, in particolar modo ai dettagli che sembrano essere scritti come contorno e invece si riveleranno utili per ricostruire tutti i pezzi delle indagini.
Lo stile l’ho mediamente gradito: il libro è suddiviso in sessanta capitoli divisi tra otto incarnazioni intermezzate le une con le altre. Questo aspetto, a mio parere, non aiuta il lettore poiché si passa da un personaggio ad un altro per poi tornare di nuovo al primo, e ricordarsi tutti gli avvenimenti relativi ad un personaggio quando la sua giornata è stata inframmezzata da numerosi capitoli, mi è risultato difficoltoso. I personaggi sono tantissimi e si fa confusione nel ricordarseli quando si incontrano all’interno del racconto, nonostante non vengano presentati tutti insieme. Ho apprezzato che tutti i personaggi siano stati caratterizzati in modo differente, non lasciando intuire chi tra loro potesse essere l’artefice dell’omicidio.
Non so se è un libro che consiglierei, perché è davvero impegnativo e, come affermato sopra, gli eventi non risultano del tutto chiari, complice l’intermittenza del racconto della giornata di un determinato personaggio. Occorre prestare molta attenzione a tutto ciò che si legge per apprezzare a pieno questo libro ricco di avvenimenti, colpi di scena, dialoghi interessanti e omicidi.
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Un libro da tenerti col fiato sospeso!
Ho iniziato a leggere questo romanzo, perchè diventato un tam-tam sui profili social degli amanti della lettura e devo dire, che la maggior parte delle volte ne sentivo parlare con molto entusiasmo.
In questo caso, il mio punto di vista si accoda a quello della community.
Era da tempo che non leggevo un libro che mi sorprendesse e spiazzasse in questo modo. Mille sorprese, decisamente diverso a quelli che sono solita leggere e che è stato capace di farmi fermare ogni tanto a ragionare con l'autore.
Si tratta di un giallo, ambientato in un'enorme casa fatiscente, tipica ambientazione horror, in un periodo non definito, ma direi fine '800 e visti i nomi per geolocalizzarlo, direi Inghilterra (?!?)... beh non è importante perchè volutamente lo scrittore Stuart Turton ci fa immergere in una bolla senza tempo e senza luogo.
Per meglio farvi capire di cosa sto parlando, vi riporto quanto scritto sull'aletta posteriore della copertina:
"Le sette morti di Evelyn Hardcastle è, come ha scritto il Financial Times, qualcosa in cui il lettore non si è mai imbattuto fino ad ora, un romanzo geniale in cui Agatha Christie incontra Black Mirror"
Dunque se siete appassionati di gialli o se comunque conoscete l'autrice, capite di che genere stiamo parlando, ma vi spiazziamo associandolo alla serie tv di Netflix Black Mirror.
Di Black Mirror cosa posso dire? Una serie distopica, angosciante, glacialmente vera che tende a estremizzare la realtà contingente.
Perchè non la totalità dei lettori l'ha trovato "wow, senza parole"?
Perchè è difficile, è un libro che si ferma e riparte, ferma e riparte. Ma non riparte dal punto in cui ti ha lasciato, ma fa salti temporali e magari mentre stai leggendo scopri che il personaggio che è il protagonista di quel capitolo, non è quello che hai lasciato nel capitolo precedente.
Insomma, è contorto, ma devo dire che a me ha più che convinto!
Dunque consiglio finale per la corretta posologia:
da assumere a mente fredda, non è da leggere quando si va a letto distrutti dopo un'intensa giornata e il consiglio è di leggerlo quanto più possibile in un'unica tirata.
Evitate di alternarne la lettura con altri libri.
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Benvenuti a Blackheat House
Come descrivere questo romanzo con pochi aggettivi? Complesso, originale, affascinante e geniale! Stuart Turton mi ha conquistata. Questo è sicuramente il libro più spettacolare che abbia letto nell'ultimo anno.
Un intreccio molto raffinato, ogni pagina è una nuova sfida, un intrigo scoppiettante che mi ha tenuta sveglia di notte.
Un giallo? Un thriller? Un fantasy soprannaturale?
L’autore ha giocato unendo tutti questi elementi e ha creato, a mio avviso, un capolavoro.
Ingredienti: un enigma, un omicidio, una condanna eterna. La sola via per porre fine a questo tragico gioco è identificare l’assassino. Ma al sorgere di ogni nuovo giorno, Aiden si risveglierà nel corpo di un ospite differente e rivivrà la stessa fatidica giornata.
Una volta aperto è difficile toglierselo dalla mente!
L’autore ha mostrato grande talento narrativo nelle scelte linguistiche (il merito va anche alla traduttrice) e una grande abilità nel riuscire a far incastrare ogni indizio e ogni frammento al posto giusto.
Ho apprezzato il ritratto psicologico dei personaggi, ognuno di loro caratterizzato in maniera precisa e approfondita, e le ambientazioni oscure e decadenti che donano all'antica dimora un tocco ancor più affascinante.
Una sfida letteraria complicata che richiede molta attenzione e concentrazione. Un libro sensazionale che non può che lasciare a bocca aperta!
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un rompicapo
Non so da dove cominciare a fare la recensione di questo libro perchè mi ha spiazzato talmente tanto che ancora non saprei dire se è mi è piaciuto oppure no.
Si tratta di un intreccio molto complicato e intrigante, leggere questo libro è una sfida, ogni pagina necessita di una grande concentrazione, non si può perdere neanche un dettaglio e ricordarsi tutto dei vari personaggi non è facile. Sinceramente almeno per le prime 100 pagine sono andata avanti senza capire quello che stavo leggendo, poi piano piano le cose hanno iniziato ad avere un senso, però ammetto che arrivare in fondo non è stata una passeggiata. Non saprei neanche classificarlo come genere, per me non è un giallo vero e proprio, però non lo definirei neanche un fantasy: il protagonista è Aiden Bishop che è costretto a rivivere 8 volte la stessa giornata, ogni giorno svegliandosi in un corpo differente, fino a che non scoprirà chi è l'assassino di Evelyn Hardcastle. Non saprei come altro descrivere la trama senza svelare niente, per cui mi limito a dire che sebbene sia tutto ben congegnato e alla fine torni tutto alla perfezione, è un gran casino. Il libro è ben scritto e credo che meriti di essere letto, anche se personalmente non ho apprezzato il finale, è un vero rompicapo e sembra più un puzzle da risolvere che un classico giallo.
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"Cluedo fantasy"
Le sfumature con cui può essere confezionato un libro giallo sono pressoché infinite. Si può cercare l’azione da fiction o scandagliare la psicologia dei personaggi, dare spazio all’umorismo oppure all’ambientazione. Quello propostoci da Stuart Turton nel suo esordio letterario può essere considerato un vero e proprio rompicapo. Un gioco intellettuale dalle sfumature fantasy in cui il protagonista, intrappolato in una decadente magione inglese, è chiamato a rivivere per otto volte la stessa giornata, vestendo ogni giorno i panni di un diverso personaggio. A complicare ulteriormente le cose, la presenza di due rivali: solo al primo capace di scoprire la verità sulla morte di Evelyn Hardcastle sarà restituita la libertà; per gli altri il ciclo ricomincerà da capo, in una prigionia senza fine.
Non si può non complimentarsi con l’autore per aver saputo dare un tocco di originalità a questa proposta di genere, dando vita a un elaborato dalla complessità sbalorditiva. Numerosi i personaggi, alcuni dei quali vengono assunti come punto di vista della narrazione in prima persona. Articolata la trama, un castello di indizi e dettagli disseminati nell’arco di più di cinquecento pagine e incastonati in otto versioni diverse della stessa giornata. Difficile non perdersi in questo labirinto. Catapultato fin dall’avvio a seguire le mosse di un personaggio che non ricorda la propria identità e alle prese con una partita di cui non conosce le regole, il lettore si ritrova spesso a brancolare confuso nel buio, ponendosi domande che troveranno risposta solo dopo moltissime pagine. Basti pensare che serve quasi metà libro solo per conoscere il nome del protagonista. Forse perché, in fondo, il vero protagonista è il gioco in sè, una caccia all’assassino da combattere con le armi della logica, in cui niente è ovviamente come appare.
“Cosa c'era di vero in tutto ciò che ho visto qui il primo giorno? Qualcuno era forse chi dichiarava di essere? Come potevo sapere che si trattava solo delle posizioni di partenza in una gara a cui nessuno mi aveva detto che stavo partecipando?”
La buona riuscita di un romanzo, però, nasce da una miscela di molteplici elementi. Non basta tessere un solido intreccio, serve creare la giusta atmosfera e infondere emozione e spessore ai personaggi. In questo senso, a mio avviso, alla narrazione manca ancora qualcosa: quella marcia in più in grado di trasformare logiche mosse di pedine bidimensionali in vere e proprie storie, provocando così un coinvolgimento totale nel lettore. Altrimenti, rimane un bel gioco - peculiare, sorprendente, ingegnoso - ma pur sempre un gioco.
“- Se ha il potere di liberarmi, perché non lo fa e basta, accidenti a lei? Perché perdere tempo con questi giochetti?
- Perché l'eternità è noiosa. O forse perché ciò che conta è giocare. Lascerò a lei il compito di rifletterci sopra"
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Mistery-fantasy originale
Un uomo che non ricorda nulla del proprio passato si ritrova in una inquietante vecchia dimora nella campagna inglese dove la famiglia Hardcastle ha riunito per un ballo in maschera tutte le persone presenti 19 anni prima il giorno della morte del loro figlioletto Thomas. L'uomo in questione si ritroverà doppiamente prigioniero, prima di tutto nel corpo di un'altra persona che, scoprirà in seguito, sarà diverso ad ogni risveglio e si ritoverà in un nuovo corpo esattamente nel momento della giornata in cui il personaggio in questione si sveglia. La seconda prigionia è all'interno di un gioco perverso in cui lui non è il solo prigioniero, vince chi riuscirà al termine della giornata, a risolvere il mistero dell'omicidio di Evelyn Hardcastle e avrà in cambio la libertà. Ovviamente si tratta di una rete intricata di fatti che possono o meno cambiare man mano che il protagonista assume le diverse personalità, tra l'altro ereditandone le limitazioni o agevolazioni fisiche e anche una recondita influenza caratteriale. Se al termine della giornata non avrà scoperto l'assassino la giornata si ripeterà da capo. All'interno del gioco ci sono personaggi che sembrano amici e altri che gli sono palesemente ostili e ostacolano con ogni mezzo la sua ricerca della verità. L'autore è bravo a non fare confusione e a non far smarrire il lettore in una trama che si complica via via che il protagonista aggiunge nuovi tasselli al mosaico attraverso i diversi punti di vista dei personaggi in cui si risveglia. La soluzione dell'enigma sarà una complessa prova di ingegno in quello che è un intrigo di famiglia in cui quasi nulla è come sembra ad un primo sguardo. Si tratta di un mistery con una componente fantasy davvero originale e tutto sommato abbastanza avvincente.