Le ribelli
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LE DISCRIMINAZIONI DELLE DONNE NEL LAVORO
Partiamo intanto con il dire, che se una CE decide di indicare nella cover del libro "Le ribelli", la dicitura thriller, il lettore si aspetta una lettura di questo genere.
Così non è stato. Questo romanzo non è un thriller.
La storia si concentra nel descrivere la vita di quattro donne completamente diverse: Ardie, Grace, Sloane e Rosalita.
Il libro ha come scopo quello di mettere in evidenza le differenze e le disparità che ci sono tra gli uomini e le donne nella vita ma, soprattutto, nel campo lavorativo.
"Agli uomini era concesso essere evasivi.Veniva interpretato con un segno di prudenza. Ma se lei avesse esitato, avrebbe dato l'impressione di non sapere che pesci pigliare."
Nel prologo del romanzo, l'autrice accenna al ritrovamento di una persona che si è suicidata, è poi facile e intuibile nel corso del romanzo, sapere chi fosse la persona coinvolta.
Le quattro donne sono differenti per età, per status social, per origine, ma lavorano tutte per la Truviv Inc, azienda leader nell'abbigliamento che sponsorizza i maggiori campioni americani.
"Per prima cosa, avevamo meno tempo a disposizione per lavorare rispetto ai colleghi maschi. [...] Trenta minuti la mattina per asciugare i capelli..., dieci minuti per lisciarli, un quarto d'ora per il trucco, ecc.[...] Se poi diventavano mogli e madri, il tempo diventava ancora più prezioso, perchè ce n'erano sempre meno."
I capitolo sono lunghi e pesanti, l'unica parte che ho trovato interessante è stata quella dove c'erano le trascrizioni delle deposizioni dei vari testimoni o degli indagati.
I temi che l'autrice tocca in questo romanzo sono molti: il cyberbullismo tra gli adolescenti, la disparità delle donne nel lavoro, l'integrazione degli immigrati dal sud America, la maternità e il ruolo delle madri lavoratrici.
Questi sono sicuramente degli argomenti importanti e delicati e capisco perché la Baker abbia deciso di inserirli nel libro, alla fine dello stesso c'è anche una nota che lo spiega.
Certo che però, la mia valutazione si abbassa perché questa storia è stata inserita nei thriller, mentre invece questo libro ci racconta la vita di queste donne che tra mille difficoltà, cercano di gestire una carriera o un lavoro e la loro vita personale.
"Il lunedì ci portava un mix di senso di colpa, paura, stress, stanchezza e sollievo. Durante il weekend diventano internet-dipendenti, Sbavavamo alla prospettiva di fare shopping online e di trangugiare un caffè dopo l'altro senza che nessuno ci interrompesse."
Noi donne sappiamo cosa significa essere discriminate sul lavoro, sfido chiunque di noi a non aver avuto dei problemi, piccoli o grandi, nella sfera professionale solo perché siamo donne.
Capisco quale sia stato lo scopo dell'autrice e c'è tutta la mia solidarietà femminile, ma non credo che sia stata la cosa migliore costruire un intreccio narrativo del genere; questo è più una sorta di libro-denuncia sulle disparità delle donne nell'ambito lavorativo che un thriller.
Quello che ho trovato noioso è in particolare, ogni inizio capitolo, dove c'era un inutile e a volte scontato discorso su quanto le donne siano svantaggiate, su quanto debbano faticare dieci volte in più degli uomini.
Nella narrazione c'è un elemento che sembra solo un accessorio alla storia che forse poteva essere sviluppato maggiormente. E' un file excel, chiamato BAD MEN, con i nomi di uomini che molestano le donne sul luogo di lavoro, tema importante che però rimane marginale rispetto al resto.
Per farvi capire meglio quello che ho detto in precedenza, un accenno di indagine, arriva solo a pagina 260, non prima.
Questo libro nonostante abbia un gran potenziale, non decolla, non c'è suspense, non ci sono colpi di scena significativi, nè nulla che possa rendere interessante e scorrevole la lettura.
Pertanto se cercate un thriller vi sconsiglio assolutamente di leggere questo romanzo.