Le ragazze silenziose
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 2
Top 50 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Segreti pericolosi
Le ragazze silenziose a volte sono quelle che nascondono segreti, a volte sono quelle che non hanno niente da dire. Se ne accorge l'investigatore privato Rath, quando viene coinvolto nella ricerca di un'adolescente scomparsa e si trova a fare i conti con realtà inaspettate. Tutore di una nipote diciassetenne, rimasta con lui dopo l'assassinio dei genitori il nostro eroe si vorrebbe dedicare alla caccia di cervi e alla caccia di innoqui mariti fedifraghi. Entra invece in un mondo che non conosce fatto appunto di ragazze che nascondono cose a e di adulti che fingono di non vedere. Di ragazze che necessitano di aiuto e di adulti che se ne aprofittano
Un giallo interessante, ben costruito e ricco di svolte interessanti. Finale poco credibile e basato troppo sui colpi di fortuna per quel che riguarda la soluzione del'indagine.
La parte, invece che riguarda la vita privata del detective è ben amalgamata con la storia. L'autore ci svela poco a poco la natura dei tormenti di Rath. Ci centellinella le ragioni dei suoi sensi di colpa e poi ce li getta adosso all'improvviso lasciandoci di stucco. Il finale che riguarda la vita privata, invece è tutt'altro che scontato e lascia con l'amaro in bocca perchè in realtà non è un finale. Del resto però gli autori seriali devono sempre lasciarsi uno spunto per il prossim volume.
Indicazioni utili
Un romanzo a metà
Su internet ho letto le pubblicità promozionali che descrivevano il romanzo come "Avvincente come Jo Nesbø ed emozionante come Camilla Läckberg". Per puro caso sono due dei miei autori preferiti per questo genere.
A mio parere il paragone è molto azzardato perché Eric Rickstad è ben lontano dallo stile narrativo dei due. Tuttavia la trama è originale e intrigante ma lo stile un po' lento e macchinoso non mi ha coinvolto del tutto. Mi è piaciuta la particolare attenzione che l'autore ha avuto nei confronti di Frank Rath, personaggio principale, poiché è stato ben caratterizzato e va oltre lo stereotipo dell'investigatore dal fisico perfetto, anzi lui, spesso afflitto da dolori ai quali ripensa di tanto in tanto, e tutto ciò mi è sembrato molto realistico. C'è da dire che il passato tormentato di Frank, che ritorna a galla e i colpi di scena molto forzati, sono un film già visto – anzi un libro già letto – mi ha dato l'idea che l'autore non abbia trovato nulla di più originale.
Questi contrasti dati da una buona idea principale e uno stile incerto fanno perdere quel pathos che ci si aspetta in questi romanzi.