Le ombre del collegio
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Affascinante classico giallo
Delizioso racconto poliziesco, dalla struttura classica e dallo stile pulito e coinvolgente. La semplicità della trama appare evidente solo alla conclusione, quando ci si rende conto che tutti gli elementi per comprendere la situazione erano già espliciti e disponibili dall’inizio delle indagini, mentre molti indizi e testimonianze sembravano portare in altre direzioni. Sono presenti i ruoli tipici di molti gialli: a parte la protagonista (Mary Lester, la investigatrice intelligente, intraprendente, energica ed insubordinata nella giusta misura), troviamo un capo vessatore, succube delle sue ambizioni e poco dotato in campo investigativo; un aiutante della protagonista, meno lucido di lei, ma prezioso in diversi momenti della storia; un poliziotto esperto di informatica, anche se pericolosamente imbelle nelle azioni sul campo; dei testimoni reticenti o oppositori. Affascinante l’ambientazione in Bretagna, con le scogliere oceaniche, le case dei pescatori, i traghetti, le maree ed i tramonti sul mare, su cui lo scrittore indugia spesso, trasmettendoci il suo amore per questi luoghi stupendi.
Si legge d’un fiato e soddisfa.
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Capitano Mary Lester
Jean Failler ha iniziato da giovane a scrivere i suoi racconti. Ora si dedica a tempo pieno alla costruzione delle vicende che vedono protagonista il capitano di polizia bretone, Mary Lester. Le ombre del collegio è il secondo edito in Italia, dopo a Il respiro della marea.
Come detto protagonista della narrazione è Mary Lester, giovane capitano di polizia, un po’ insofferente alle ligie regole, e con scarso savoire faire, poco diplomatica, una:
“protagonista tenace e volitiva”,
che in questo caso è alle prese con un caso delicato: la scomparsa di Mathilde Tristani, giovane donna di famiglia importante, sparita dal prestigioso collegio di suore nei pressi di Quimperlè. Quando le viene affidato il caso le viene anche raccomandato dai superiori:
“Attenzione, Lester, diplomazia, rispetto delle formalità.”
Caratteristiche che Mary Lester non sembra possedere in grande quantità. Ma detiene però fiuto e sa essere una ottima e preparata investigatrice, dotata di un abile intuito , che le permette di giungere in breve tempo ad una verità, del resto sin dall’inizio compresa.
Un giallo di gran fascino, soprattutto nelle ambientazioni. Infatti teatro delle azioni è la regione di Cap Sizun, dove:
“Quando il tempo è bello, con la mezza marea, l’aria ha una trasparenza cristallina e le nubi si specchiano nell’estuario con quei riflessi di madreperla e di seta che si trovano nelle conchiglie d’ostrica o di abalone corrose dalla risacca. Il porto di Audienne visto dallo strapiombo vale il colpo di occhio.”
Trama ben congegnata, personaggi abilmente tratteggiati, il libro si legge con intensità e voluttà. L’ambientazione di fascino spesso diventa ed agisce a scapito della trama gialla vera e propria; ma l’investigazione è condotta con cipiglio e precisione. Una lettura estiva che trasporta con lievità verso luoghi magici e di grande spessore. Un “giallo bretone”.