Le ombre
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Ombre che nascondono delitti inconfessabili.
Alex North è uno scrittore inglese al suo secondo thriller, che racconta le vicende, dalla giovinezza alla maturità, del protagonista, Paul Adams: il thriller infatti si svolge su due piani temporali diversi, distinti in “Ora” e “Allora”, che impegnano non poco il lettore a memorizzare, per non perdere il filo, personaggi ed episodi a distanza di venticinque anni. Paul è un ragazzo normale, va regolarmente a scuola ed annovera, tra gli amici, un tipo strano, Charlie, dotato di un forte carisma: questi ha fantasie sinistre, si impone sui compagni più deboli raccontando sogni tremendi ed invitandoli ad “entrare” l’uno nei sogni dell’altro dopo una sorta di “incubazione”. Aggiungiamo ai personaggi un ambiente grigio e poco invitante, la periferia di una cittadina inglese circondata da un’impenetrabile foresta (Le Ombre!) che incute paura, una realtà minacciosa intrisa di legami complicati, dove gli adolescenti più forti manipolano diabolicamente i più deboli, creando sordi desideri di vendetta o di emulazione.
Avviene un primo terribile omicidio, su istigazione di Charlie: un giovane del gruppo, reo confesso, è arrestato, altri si disperdono, Charlie scompare. Passano gli anni, Paul ha velleità di scrittore, sembra dimenticare il passato che invece riaffiora minaccioso: un nuovo delitto sconvolge la comunità, mentre sui social e nel dark web si incrociano messaggi misteriosi. Una poliziotta, Amanda, indaga a tentoni, si cerca Charlie che pare orchestrare i misfatti, mentre Paul si riavvicina a sua madre, da cui si era allontanato: una madre ormai anziana, ricoverata per segni di demenza ma che custodisce segreti, conserva ritagli compromettenti di giornali, intuisce oscuri pericoli, mette in guardia il figlio. Oscuri pericoli che si materializzano: una maniglia insanguinata, una bambola di pezza rivelatrice, ombre minacciose che si disperdono nella vicina foresta. La madre di Paul muore portandosi nella tomba segreti non svelati del tutto: lascia un incolmabile vuoto nell’animo del figlio, venendogli a mancare l’unica ancora di salvezza. Il finale è abbastanza confuso, il vero colpevole non è facilmente individuabile, lasciando nel lettore la sensazione di qualcosa di incompiuto: resta comunque la capacità dell’autore di aver saputo collegare il presente ad un lontano passato, un passato pieno di ombre, ombre che mimetizzavano in sordi rancori desideri di vendetta per gli omicidi commessi e mai del tutto chiariti.
Lo stile è elegante e raffinato, l’introspezione psicologica dei principali personaggi è minuziosa e convincente, soprattutto per il protagonista che, nella morte serena della madre, sembra ritrovare nuovi stimoli per sopravvivere e maggior fiducia in sé stesso.
Nel complesso il thriller lascia un po’ di amaro in bocca: una cappa grigia e densa di misteri irrisolti sembra avvolgere tutta la narrazione, che si conclude con un finale convincente solo per Paul, il protagonista, ma che non risolve altre vicende concomitanti, lasciando in sospeso una chiara motivazione di alcuni dei delitti commessi.
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Basta paragoni esagerati!
Qualche mese fa ho letto ed apprezzato l'esordio di North, ed avendo poi trovato il suo secondo romanzo ad un ottimo prezzo su Amazon ho pensato fosse l'occasione giusta per approfondire la sua bibliografia senza lasciar passare troppo tempo, come solitamente faccio con tanti autori. La lettura ravvicinata dei due libri mi ha permesso anche di notare parecchie somiglianze, sia nella prosa del caro Alex che nel tipo di storia raccontata: ci troviamo nuovamente nella provincia inglese dove un delitto avvenuto anni prima sembra avere ripercussioni tragiche sul presente.
La narrazione parte a Featherbank dal brutale omicidio di un ragazzino ad opera di due coetanei, che apparentemente hanno agito per portare a compimento una sorta di rituale: venticinque anni prima a Gritten una cerimonia analoga sembra aver permesso ad uno degli assassini di scomparire nel nulla dopo aver commesso il crimine, evento che ha dato il via a numerose speculazioni sulla vicenda. Ci troviamo quindi a seguire due punti di vista, uno in terza persona e l'altro in prima. Il primo è quello della detective Amanda Beck, incaricata di indagare sul delitto avvenuto a Featherbank, che bel presto arriverà a collegare le due storie. Il secondo è affidato al docente Paul Adams, da poco tornato a Gritten per occuparsi dell'anziana madre, che da adolescente è stato fortemente coinvolto nel piano ideato da Charles "Charlie" Crabtree e William "Billy" Roberts; attraverso questo POV vediamo infatti diversi capitoli ambientati nel passato.
Se anche voi avete già letto "L'uomo dei sussurri", un paio di questi nomi non vi suoneranno nuovi: Amanda e la per nulla bucolica Featherbank erano infatti al centro della narrazione in quel romanzo. Non mi aspettavo affatto che North collegare in modo così evidente i suoi libri: è stata sicuramente una sorpresa carina, anche se avrei preferito venisse specificato nella sinossi. Sinossi in cui la CE ha ben pensato di includere invece un altro tipo di informazione, in particolare paragonando questo scrittore a Stephen King; capisco che sia un'associazione facile visto il genere di narrazioni create da entrambi, ma si tratta di autori su livelli abbastanza distanti. A mio avviso, il caro Alex scrive molto bene, ma confrontarlo con King è un azzardo infelice che lo svilisce senza motivo.
A parte una sinossi da rivedere, questo romanzo ha un altro paio di difetti riconducibili all'eccessiva semplicità delle descrizioni, sia delle ambientazioni decisamente anonime, sia dei caratteri dei personaggi non troppo memorabili. Non aiuta la scelta di optare sempre per nomi molto comuni, nonostante ciò li renda di certo verosimili.
A rendere però questo titolo un valido thriller abbiamo un ritmo incredibilmente incalzante ed un buon intreccio della parte mystery, che soprattutto nel finale regala degli ottimi colpi di scena, imprevedibili seppur penalizzanti in parte dalla traduzione non sempre perfetta. Promuovo a pieni voti anche la prosa di North, dallo stile scorrevole ma non per questo superficiale, in grado di gestire senza difficoltà i due POV, rendendo entrambi interessanti.
Ora non mi resta che incrociare le dita perché Mondadori porti in Italia anche "The Angel Maker", la prossima pubblicazione dell'autore, nonostante lo scarso riscontro ottenuto da "Le ombre" nel nostro Paese.