Le lupe Le lupe

Le lupe

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Lione, 1941. Fuori, la guerra, l’occupazione, il coprifuoco, il razionamento. Dentro, nell’immenso appartamento borghese, buio, deserto e polveroso, come «perduto al fondo del tempo», due donne temibili e un uomo che pensava di usarle per i propri scopi – e invece somiglia sempre più a un condannato a vita. E dire che, quando si era presentato in casa della «madrina di guerra» del suo compagno di prigionia Bernard (morto durante la loro evasione dallo Stalag), Gervais era convinto di avercela fatta: si era spacciato per l’amico, la donna e la di lei sorella minore lo avevano accolto (almeno in apparenza) con assoluta fiducia, e lui si era lasciato avvolgere in un tiepido bozzolo di carezzevoli premure, riuscendo a sedurle entrambe senza troppa fatica. O forse erano state loro a sedurlo... e quel tiepido bozzolo non era che una ragnatela inestricabile... Quando ne arriverà una terza, di donna, la sorella di Bernard, il gioco si farà durissimo. Se non altro perché la posta è un’eredità di venti milioni di franchi. A poco a poco, tra ambiguità, sottintesi e secondi fini (tutti deliziosamente malvagi), assisteremo a una vertiginosa partita di scacchi, in cui da ogni frase e da ogni sorriso sembra nascere una minaccia, e ogni mossa può essere mortale. Dando prova, ancora una volta, di una prodigiosa abilità, la «coppia diabolica» del noir francese fa crescere la suspense fino all’ultimo, crudelissimo colpo di scena, e ci regala un romanzo claustrofobico che, a distanza di quasi settant’anni, non ha perso nulla del suo fascino sinistro.



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Le lupe 2024-08-04 20:18:54 cesare giardini
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cesare giardini Opinione inserita da cesare giardini    04 Agosto, 2024
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Una vittima da sacrificare.

La storia inizia con la fuga da un campo di prigionia tedesco di due francesi, Bernard e Gervais. Siamo nel 1941, i due riescono nel loro intento, rifugiandosi su un treno, sempre all'erta e con il terrore di essere scoperti. A Lione scendono di soppiatto e Bernard, nell'intrico di binari dello snodo ferroviario, viene travolto da un convoglio perdendo la vita. Gervais, disperato, prosegue a piedi: ha un indirizzo dove abita Hélène, la madrina di Bernard, raggiunge a fatica l'abitazione e, sono passati tanti anni, si fa passare per Bernard, non avendo il coraggio di dire la triste verità: viene accolto amorevolmente anche dalla sorella di Hélène, Agnes, rifocillato e ospitato in una camera libera. Inizia così la vicenda narrata da Pierre Boileau e Pierre Ayraud, autori di una lunga serie di romanzi polizieschi, alcuni dei quali oggetto di versione cinematografica da parte di Hitchcock e Clouzot: l'opera è datata 1955, questa del 2024 è la prima edizione digitale. Iniziano anche i tormenti del cosiddetto Bernard: le due sorelle lo coccolano, riescono lentamente a sedurlo con la proposta, da parte di Hélène, di sposarlo. Le due, all'apparenza ingenue e sincere, hanno un carattere subdolo e intrigante: lui vorrebbe parlare apertamente, cancellare dubbi, presentarsi con la sue vera identità, intuendo anche, da spifferi e bisbigli, che la verità è già ben nota alle due ospitanti.
L'arrivo improvviso della sorella di Bernard, Julia, spariglia le carte e complica i rapporti tra i protagonisti: c'è in ballo un'eredità milionaria da parte di un vecchio zio di Bernard, i soldi fanno gola , il gioco si fa duro anche perché la nuova arrivata viene a sapere la vera identità del fuggitivo dalla prigionia. Due eventi mortali (uno da fuoco tedesco, l'altro da probabile avvelenamento) complicano (o semplificano) la storia: Hélène e il cosiddetto Bernard si sposano, ma il diabolico disegno della donna prosegue inesorabile, giorno dopo giorno, confidando nella debolezza della vittima designata, acquiescente e ormai rassegnata.
Il romanzo si svolge tutto in un ambiente claustrofobico, all'interno di un appartamento dal fascino sinistro: il fuggitivo, alle prese con due e poi con tre donne, vorrebbe chiarire la sua posizione ma è messo a tacere subdolamente da sorrisi, piccoli favori, mosse pietose: per lui è una partita persa, sembra dibattersi sempre più stancamente nella rete di un ragno esperto che ha bene in mente un suo piano criminoso.
Grande l'abilità degli autori nel dosare i momenti dell'intrigo. I personaggi sembrano sempre sull'orlo di una crisi di nervi, poi, come se nulla fosse, si adattano, quasi forzatamente, ad un comportamento normale, freddo, distaccato, fintamente amichevole e collaborativo. Soprattutto sul carattere delle tre donne gli autori mostrano uno studio psicologico accurato, adeguato a ciascuna di esse: una passionale e poco razionale, l'altra fredda, decisa, determinata, l'altra ancora (l'ultima arrivata) volgare e capace di fingere senza rimorsi...
Un romanzo che scava nei meandri più occulti della mente umana, e che , pur dopo settant'anni dalla prima uscita, riesce a rivelarsi ancora amaramente attuale.




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