Le case degli altri Le case degli altri

Le case degli altri

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Jacob Hunt è un adolescente autistico. Come molti ragazzi affetti dalla sindrome di Asperger, Jacob ha degli interessi spiccati, anzi ossessivi: la sua passione sono i casi giudiziari e più di una volta si è presentato sulla scena di un crimine per offrire il suo aiuto – spesso risolutivo – alla polizia, quando accade un fatto terribile: l’insegnante di sostegno di Jacob viene ritrovata uccisa, sul corpo segni di violenza. Molti indizi sembrano condurre a Jacob. Ma che cosa è successo davvero quel giorno?



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Le case degli altri 2023-01-03 19:17:33 mariaangela
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mariaangela Opinione inserita da mariaangela    03 Gennaio, 2023
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Le case degli altri sono più belle?

Secondo romanzo che leggo di questa autrice e nuovamente mi sorprende la scorrevolezza della prosa.

Entriamo nelle vite di Jacob e Theo Hunt e della loro mamma, tra improvvise crisi e difficoltà che vengono superate con tanto impegno.
Theo soffre il doversi comportare da fratello maggiore pur non essendolo, intervenire per evitare che tutto volga al peggio in un attimo, perché è improvvisamente finito il latte di soia. Per Jacob, adolescente autistico, sarebbe l’inizio di una burrasca.

Jacob ha la passione per i casi giudiziari, è molto loquace e dotato di acuta intelligenza, chiuso nel suo mondo ci prova a comunicare con gli altri, anche se non gli è ben chiaro come fare.
Un breve contatto può sconvolgerlo.
A due anni ha iniziato a non voler udire nessuno.
Nel 1995 arriva la diagnosi di Asperger.

“Tu come fai? Domandai dopo un istante.
Poteva capitare a me, rispose.”

La routine delle nostre abitazioni, delle nostre vite, la diamo per scontata, certa, e ci lascia indifferenti, ma in altre case può essere l’unico modo per andare avanti e farcela. Dovremmo apprezzare di più la nostra noiosa quotidianità che ci consente di scegliere se seguirla pedissequamente oppure no.

Anche se il romanzo è strutturato come un giallo, la curiosità di capire chi ha commesso cosa, passa in secondo piano, ciò che voglio sapere è come la mente di Jacob elabora ciò che è accaduto. Come lo vive e percepisce.

E’ un romanzo corale e questo lo rende particolarmente interessante, ci consente di conoscere i pensieri di tutti i protagonisti che a turno diventano narratori.
Difficile non schierarsi dalla parte della giuria che ha il compito di deliberare su una materia così complessa.

Il finale del romanzo è forse, dico forse, leggermente scontato, ma questo non è importante. Penso che l’autrice abbia voluto condividere un aspetto della vita degli altri che a troppi sfugge.
Il finale è ciò che mi interessa meno, tuttavia lo giudico un po’ frettoloso considerando le oltre seicento pagine. Forse è una scelta deliberata, affinché la nostra lettura si concentri su altro, sulla conoscenza di questa famiglia e sulle sue difficoltà, su questa mamma che fa da collante, imperfetta ma perfetta, su questi figli fragili e all’apparenza indifesi, sempre presenti nonostante appaiano altrove.

Ne consiglio senz’altro la lettura, per aprire la mente e posare lo sguardo su ciò che spesso ci circonda ma ignoriamo. Su ciò che per noi è banalmente ovvio.
La piatta quotidianità è spesso una fortuna, per altri una conquista.

Apprezzare la normalità a volte è auspicabile. Per alcuni il suo quotidiano raggiungimento una vittoria.

Buone prossime letture.

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Le case degli altri 2014-10-10 13:55:24 Annelie
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Opinione inserita da Annelie    10 Ottobre, 2014

Madre courage...si potrebbe intitolare così

COMMENTO : Secondo libro che leggo di ques'autrice e se l'avevo apprezzata ne "L'altra famiglia", questa nuova lettura è stata una conferma! Prendendo spunto dalla presenza in una famiglia di un figlio affetto da sindrome di Asperger, l'autrice torna a parlare di rapporti parentali , di crisi all'interno di una coppia, di abbandono...affrontando le tematiche a 360 gradi, con la sua scrittura scorrevole e incisiva. La struttura del romanzo è corale, dando la possibilità a tutti i personaggi coinvolti di esprimere il proprio punto di vista.Ma l'eroina è lei : una donna determinata e combattiva, che affronta da sola il fardello di crescere due figli -entrambi impegnativi- e come se non bastasse, è costretta anche ad affrontare un processo in cui uno dei due è accusato di omicidio.Tutto questo senza mai autocommiserarsi, ammettendo i propri limiti e le difficoltà di tutti i giorni nel portare un peso che a volte le sembra proprio al di là della sua capacità di sopportazione.Molto minuziosa nel descrivere le caratteristiche della sindrome di cui è affetto il ragazzo e tutto ciò che riguarda la struttura del sistema giudiziario, l'autrice mantiene un ritmo abbastanza serrato e tiene alta la suspense fino all'epilogo, che, in poche pagine, rimette tutte le tessere del mosaico in ordine, regalandoci un finale credibile e sorprendente.

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Le case degli altri 2012-03-09 13:51:24 andrea70
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andrea70 Opinione inserita da andrea70    09 Marzo, 2012
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Bellissimo

Bellissimo , intenso e struggente come pochi. Jacob è un ragazzo affetto da una particolare forma di autismo, la sindrome di Asperger, a causa della quale, pur essendo particolarmente arguto ed intelligente non riesce ad entrare in empatia con il prossimo, a comunicare ed interagire come farebbe un qualunque ragazzo di 18 anni.
Jacob non comunica con le altre persone, non ne coglie i sentimenti dal loro comportamento, prende tutto alla lettera , vive in un mondo di regole e consuetudini ferree, una qualunque improvvisa o piccola modifica alle sue routine lo sconvolge provocando anche reazioni agitate . Nel corso degli anni ha sviluppato una passione per l'analisi forense (la valutazione degli indizi sulle scene del crimine).Come molti soggetti autistici ha una favolosa memoria fotografica e una competenza in ciò che lo appassiona davvero enciclopedica e frustrante per chi deve sorbirsi i suoi lunghissimi monologhi.
Questa passione lo porta ad essere spettatore non richiesto dove sono avvenuti dei delitti e alla fine a mettersi nei guai quando una giovane che gli faceva da insegnante viene trovata morta e alcuni indizi importanti portano a Jacob .
Il suo comportamento strano agli occhi di chi ignora le caratteristiche della sindrome di Asperger e alcune sue affermazioni lo fanno apparire sempre più colpevole. E' un giallo allora ? In realtà no. E' un bellissimo libro sul'umanità controversa di chi vive "dall'altra parte" in un mondo tutto suo che non riesce e a volte non vuole interagire col mondo delle persone cosiddette normali. Ma "dall'altra parte" ci finisce anche chi ama e vive con Jacob, chi dedica interamente la sua vita a lui senza rimpianti o autocommiserazione , stupenda la figura di Emma , la madre "...se anche tu non avessi l'Asperger e fossi un ragazzo cosiddetto normale non potrei amarti più di quanto ti amo adesso..." e del fratello Theo i cui dubbi , le cui frustrazioni sono in fondo le umane debolezze di chi vive una situazione così difficile, a volte da fratello emarginato , in quanto Jacob sembra assorbire tutte le attenzioni e le forze della madre. Ma è proprio un altro fratello di un altro ragazzo con seri problemi a dare a Theo la risposta alla domanda fatidica :" come fai a sopportare tutto questo ?" - " semplice, penso che sarebbe potuto capitare a me...".
La vicenda umana e il giallo procedono parallelamente con Jacob che assolutamente inconsapevole della gravità del rischio che sta correndo (una condanna per omicidio) continua a giocare la sua partita fino ad un drammatico e straordinario finale che forse lascia in sospeso alcune cose , perchè le risposte che contavano davvero le abbiamo già avute prima a ricordarci che dentro quel guscio nel quale ci sembra di non riuscire ad entrare c'è un uomo.
Semplicemente bellissimo.

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Le case degli altri 2011-10-28 09:22:14 sabrinat2601
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sabrinat2601 Opinione inserita da sabrinat2601    28 Ottobre, 2011
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Prima regola: dire sempre la verità

"Mia madre lo giustifica sempre, dice: Jacob è diverso da tutti noi. Ma vi rendete conto? E da quando essere diversi vuol dire che nella vita si entra sempre gratis? Il problema è che la diversità di Jacob non riguarda soltanto Jacob. È come quella volta che la camicetta rossa di mia madre stinse nel lavaggio, e tutta la mia roba divenne rosa: la sindrome di Asperger di mio fratello ha reso diverso anche me."

A parlare è Theo, un normale adolescente che frequenta il liceo, o meglio normale finchè non compare la sua famiglia, finchè non si entra a casa sua. Il fratello di Theo, Jacob, è un adolescente alto 1.80 m, biondo e dotato di una particolare intelligenza, ma affetto da autismo, nello specifico dalla sindrome di Asperger, un disturbo pervasivo dello sviluppo. Jacob secondo i medici è “disabile nella comunicazione e nel comportamento sociale” ma non soffre di quel deficit del linguaggio che è il contrassegno di altre forme di autismo. Il ragazzo detesta il contatto fisico, prende tutto alla lettera, ama l’ordine e la routine, ha dei problemi di ipersensibilità… non gli piace essere al centro dell’attenzione e quando non riesce a trovare le parole per esprimere quello che sente, prende quelle di qualcun altro usando citazioni da film. Passione di Jacob sono i casi giudiziari che vede negli episodi di Crime Busters serie tv come CSI. Jacob, spesso si presenta sul luogo di un omicidio e le sue intuizioni si sono rivelate veritiere per la soluzione del delitto.
A completare il quadretto familiare c'è Emma, giovane madre single dei due ragazzi, una donna che da sempre dedica tutte le sue energie al figlio autistico.
Theo non potendo vivere in una famiglia "normale" inizia a spiare dalle finestre le famiglie altru, entra nelle case degli altri in loro assenza, inizia a portare via qualche ricordo di quello sprazzo di normalità.
Jacob invece segue la sua routine fatta di orari precisi, colori precisi, cibi precisi e lezioni precise tra le quali quelle con la sua personale insegnante, Jesse, di abilità sociali.
Tutto nella stravagante norma, finchè la giovane insegnante privata viene trovata morta. I sospetti dapprima cadranno sul di lei fidanzato...per poi coinvolgere Jacob e tutto il suo mondo.

Suddiviso in capitoli veloci, ogni personaggio racconta in prima persona le proprio emozioni ed esperienze, stile estremamente scorrevole e delicato.
Ho molto apprezzato questo romanzo e credo proprio che leggerò anche gli altri.
Suspance sempre tenuta alta, scorrevole ma descrittivo nel contempo, forse un po troppo sbrigativo nel finale.

Consigliato !

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Le case degli altri 2011-07-25 19:25:44 kabubi81
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kabubi81 Opinione inserita da kabubi81    25 Luglio, 2011
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Le case degli altri

Questo è il secondo libro della Picoult che leggo (il primo è stato "Diciannove minuti")e devo dire che anche questa volta mi trovo ad esprimere un giudizio positivo... La storia è intrigante, sia per i delicati argomenti affrontati (una sindrome autistica, un figlio che si sente trascurato, una morte violenta e un padre-fantasma) sia per lo stile con cui l'autrice racconta la vicenda, facendo alternare alla narrazione i diversi protagonisti, ognuno col proprio punto di vista e verità celate... un ritmo non trascinante, ma ben sostenuto fino all'epilogo svelato proprio nelle ultimissime pagine... consigliato.

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Le case degli altri 2011-06-04 20:24:58 Lady Aileen
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Lady Aileen Opinione inserita da Lady Aileen    04 Giugno, 2011
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Le regole della Casa

Jodi Picoult è nota soprattutto per il romanzo La Custode di mia Sorella che purtroppo non ho letto ma girovagando in rete, mi sono accorta che i due libri hanno alcune cose in comune.
A cominciare dallo stile, anche in questo caso, siamo davanti ad un romanzo corale ovvero l'autrice da voce a turno ai diversi protagonisti della storia in modo da far conoscere al lettore i punti di vista di tutti quelli coinvolti (sono pochi).
Per quanto riguarda i personaggi, ci sono due fratelli: Jacob affetto da un disturbo pervasivo dello sviluppo (Sindrome di Asperger) e un fratello che non ottenendo la giusta dose di attenzione manifesta il disagio con atti di effrazione in case dove sogna la famiglia che avrebbe voluto avere e rubando piccoli oggetti. Una madre che ama entrambi i suoi figli ma ha più attenzioni per Jacob. Poi c'è l'avvocato che si prende a cuore la vicenda di Jacob, rappresentandolo in tribunale ed infine, il poliziotto. L'autrice però ha messo ben in chiaro che la storia è quella di Jacob pertanto è soprattutto il suo punto di vista a prevalere.
Anche stavolta, la tematica trattata fa molto discutere, si tratt della Sindrome di Asperger. Non posso dire con assoluta certezza se Jacob sia effettivamente un personaggio credibile. Di sicuro la Picoult si è senza dubbio documentata ma lascio agli esperti pronunciarsi su questo punto.
L'autrice è riuscita anche a trasmettere l'inquietudine di una madre che si ritrova da sola a cercar di dare al proprio figlio la possibilità di vivere una vita normale.
Jacob presenta numerosi sintomi: scarsa sensibilità, interazioni con i coetanei difficile, nessuna conoscenza delle convenzioni sociali, voce strana, linguaggio pedante, tendenza a prendere i commenti alla lettera, ipersensibilità alle luci, non sopporta il contatto umano, evita il contatto visivo, interessi ossessivi e circoscritti, amante della routine e molto molto intelligente.
Nonostante sia un volume corposo, la storia è scorrevole e ha un buon ritmo. Non manca il risvolto romantico e il mistero da risolvere, forse il finale potrebbe risultare deludente per qualcuno e anche per il titolo, io avrei preferito: Le regole della casa.
Un interessante romanzo che vi farà riflettere su come nonostante le incomprensioni e le avversità, una famiglia resta sempre unita.
Lettura consigliata anche per chi è incuriosito dal sistema giuridiziario americano.

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