Laura
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Laura come Biancaneve, Giulietta o Laura Palmer…
“A volte nell’indagine di un omicidio è importante osservare le facce.”
Un gradevole giallo a camera chiusa, datato anni 40 e confezionato sapientemente con uno stile elegante e a tratti teatrale. E’ stato commesso un atroce omicidio, una donna giovane muore a colpi di fucile in pieno viso, si scava nella vita dei quattro personaggi principalmente coinvolti; Walbe, scrittore snob e uomo maturo dall’acume spiccato; Shelby, giovane, bello innamorato delle frivolezze e degli agi; Mark, detective dall’aria misteriosa e dall’atteggiamento ostile verso la classe newyorkese arricchita che quasi con timore si innamora di lei, Laura, una donna bellissima ed intraprendente, ricca di grazia e raffinatezza. Il fulcro è l’omicidio commesso che ruota attorno alla figura di Laura e che assumerà diverse sfumature nel corso delle indagini, talvolta anche marcate e prevedibili, spiccherà soprattutto la paura dei protagonisti che si difenderanno attribuendo agli altri le proprie motivazioni.
“Il male sopravvive all’uomo, mentre il bene cala con lui nella fossa.”
Vera Caspary, autentica donna moderna, ha dato vita ad un bell’affresco di ricercata innovazione non ancora apparsa negli anni 40.
“…considero il romanzo giallo solo un condensato di ‘urlo e furore’, vale a dire nel migliore dei casi, la risposta a un selvaggio bisogno di aggressività e spirito di vendetta insito nella pavida orda dei lettori.”
Attraverso le sue opere teatrali, commedie musicali o che si trattasse di un giallo metteva in prima linea la donna lavoratrice e il suo diritto all’indipendenza, considerando l’inizio del ‘900 come il secolo del cambiamento.