Lady Las Vegas
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Neal e il gentil sesso
Dopo aver sgominato una banda di neonazisti (e non solo) in “Nevada Connection” e dopo aver trovato una donna, Karen, con cui finalmente intavolare una relazione seria, Neal Carey pensava di aver definitivamente concluso la sua esperienza ne “Gli amici di famiglia”. Si sbagliava, e di grosso. La visita del papà, Joe Graham, di per sé avrebbe dovuto essere un monito più che sufficiente per risvegliare il suo istinto anche perché con “gli amici”, e questo Neal dovrebbe saperlo molto bene, le cose non sono mai semplici e lineari come vengono proposte. Questa volta però l’incarico sembrava davvero essere di facile risoluzione visto e considerato che il nostro agente avrebbe potuto lavorare da casa, con la sua compagna al fianco, con la possibilità di continuare la sua tesi di laurea su Smollett, e con una buona paga con cui poter costruire la terrazza, desiderata dal gentil sesso, sul retro dell'abitazione e con tanto di idromassaggio. Non avrebbe dovuto far altro che insegnare a niente meno che a Polly Paget le buone maniere onde renderla in grado di affrontare una intervista televisiva senza sembrare una semi-analfabeta e senza dunque correre il rischio di essere screditata.
Ma perché tutto il paese cerca Polly? Semplice, perché Polly faceva parte della rosa di segretarie dell’Ufficio di New York di Jack Landis, marito di Candy Landis con cui presentava alla tv via cavo il “The Jack and Candy Family” un programma incentrato sulla famiglia perfetta e i legami ad essa attinenti. Peccato che Polly non sia stata solo la segretaria, ma anche l’amante, peccato che Polly abbia dichiarato anche di essere stata violentata da Jack. Neal non sapeva se credere o meno alle sue affermazioni ma sin dal primo sguardo con il suo sguardo sexy, i suoi occhi verdi da gatta, le sue ampie sopracciglia rosse, i suoi strati di mascara e eye-liner, il suo naso lungo, sottile e leggermente aquilino, il suo viso lungo con bocca ampia e gradevole, con due incisivi da rapace, la sua chioma ramata e imponenti, la sua altezza da oltre un metro e settanta con gambe lunghe, seni piccoli e spalle larghe, aveva concluso che il connubio di elementi non solo la rendeva la perfetta attrice per la parte della sgualdrina – si perché è proprio questo che l’investigatore ha pensato – ma chiaramente la proclamava a emblema dell’anti-serietà e dell’anti grammatica. Per Neal il compito era chiaramente tutt’altro che facile. Se poi al già complesso e arduo onere ci mettiamo anche il fatto che Landis ha intessuto rapporti con la mafia, non sorprenderà il fatto che i nostri eroi si ritroveranno a dover sciogliere una matassa molto ma molto complicata.
Il tutto, con la penna geniale di uno degli autori del thriller più acclamati del momento. Il tutto con una trama solida e ben congeniata che fa sì che il testo scorra e si concluda in appena due giorni.
Quarto dei cinque capitoli delle indagini dedicate a Neal Carey, “Lady Las Vegas” non delude e ci lascia con la curiosità di sapere come queste inchieste finiranno e quali saranno, effettivamente, le sorti di questo investigatore di gran fasciano e piacevolezza.