La violenza dei vinti
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Una società che vuole evolversi.
Petros Markaris, con "La violenza dei vinti", offre una nuova indagine del suo amato personaggio, il direttore di polizia Kostas Charitos, ben coadiuvato da Antigone, la responsabile della sezione omicidi e da altri solerti collaboratori. L'indagine di cui deve occuparsi è abbastanza singolare: siamo abituati, in caso di omicidi, a seguire storie su delitti di mafia, vendette personali, uccisioni per motivi passionali, di lavoro, di denaro, ma in questo giallo siamo alle prese con motivazioni completamente diverse, di natura prettamente sociale, riguardanti l'ambiente culturale, universitario e liceale, con riferimenti marginali al bullismo nelle scuole. Tutto inizia con il ritrovamento del corpo di un insegnante universitario di economia e tecnologia barbaramente ucciso ed appeso al muro nel suo studio. Poco dopo un altro delitto, l'uccisione del segretario del ministero dell'istruzione, incaricato di rivedere i programmi liceali favorendo le materie scientifiche a danno di quelle letterarie e umanistiche. Gli inquirenti brancolano nel buio: la Grecia di Platone e Socrate, terra di studi classici, ha forse voluto punire un futuro tutto teso al progresso tecnologico ed all'affermarsi di un'economia aziendale tesa solo al profitto ? Il tentativo di un terzo delitto (una bomba nell'auto di un dirigente di un'industria tecnologica ) porterà ad individuare i colpevoli, tre studenti bullizzati al liceo e respinti all'iscrizione al corso di Economia: una vendetta per il bullismo subito e la mancata iscrizione alla facoltà di Economia? Ma i tre assassini verranno a loro volta assassinati, una sorta di rivalsa da parte di chi vuole favorire , con l'apporto anche di ditte straniere, i mercati finanziari locali.
L'intricata matassa verrà con pazienza dipanata dal bravo dirigente, attraverso complesse indagini, con l'aiuto di Antigone e continui contatti con i superiori ed i ministri competenti. Il tutto in un ambiente universitario agitato da scontri con la polizia e da pressanti rivendicazioni L'assunto delle vicende narrate è, come detto prima, originale: la violenza dei vinti è una sorta di ribellione contro il bullismo, contro le sorti di una scuola che non mantiene quello che promette, contro la progressiva e ineluttabile perdita di valore degli studi umanistici, dell'arte, della letteratura nei confronti di una rampante tecnologia, tutta a favore di una nuova economia aziendale, a favore in sostanza del cosiddetto "progresso". Sullo sfondo una Grecia con le sue contraddizioni, il suo traffico caotico, la precarietà del lavoro, lo sbandamento di una gioventù in bilico tra il passato ed un incerto futuro.
L'autore non dimentica neppure l'originalità della cucina greca. Il bravo dirigente della polizia Charitos è un gran buongustaio, merito della moglie Adriana, ottima cuoca, abilissima nel preparare i piatti preferiti dal marito, i souvlaki (spiedini di maiale alla griglia) ed una salsa dal nome impronunciabile (tzatzikì), a base di yogurt greco e cetrioli.
Eccelle nelle descrizioni di atmosfere ed ambienti Petros Markaris, sorvolando un pò, a mio giudizio, sulla caratterizzazione dei personaggi
Resta comunque l'originalità dei temi trattati, che non trascurano neppure riferimenti ad un centro di accoglienza che la famiglia del protagonista ha contribuito a creare con commovente dedizione ed al quale Kostas e la moglie Adriana sono molto legati.