La vicina La vicina

La vicina

Letteratura straniera

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C'è puzza di bruciato nella vita così a posto di Sandra e Jason Jones. Sandra scompare nel cuore della notte lasciando sola in casa Ree, una bimba vispissima di quattro anni. Jason torna a casa dal giornale dove lavora: chiama la polizia con tutta calma, fa l'impassibile, non collabora. D. D. Warren, sergente con i controfiocchi, giacchino in pelle da brivido, linea da modella e troppi arretrati con il sesso, diffida di questo marito impenetrabile, occhi scuri, barba incolta, parlantina da saccente. Diffida di Aidan Brewster, biondo ribelle, genere surfista ma più tenero: vive cinque case più in là, ha la sfortuna di essere il vicino con precedenti per reati sessuali, inchiodato dalla legge peggio di un assassino perché a diciannove anni ha fatto l'amore con una minorenne consenziente. Diffida del suocero di Jason che vuole a tutti i costi la bimba in custodia, dell'eccessiva solerzia di un collega poliziotto, per non dire di un allievo cyber cyber di Sandra... Che fine ha fatto questa splendida vicina che ti illumina lo schermo con lo sguardo?



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La vicina 2014-08-07 18:04:04 Bruno Elpis
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Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    07 Agosto, 2014
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La punta dell’iceberg

Boston. Sandra (“La signora Jones è giovane, bella e bianca, vero?”) e Jason Jones formano con la figlia Clarissa, detta Ree, una famiglia apparentemente “normale” (“Che fosse tutto… adeguato. Né troppo sporco né troppo pulito. Né troppo in disordine, né troppo organizzato. Un equilibrio perfetto, assoluto”). Ma la normalità è soltanto la punta dell’iceberg, perché i due coniugi hanno un passato burrascoso, che reclama di essere bonificato e sistemato. In realtà i due sposi sono dediti a occupazioni discutibili: lei consuma tradimenti molto fisici, lui – cronista - trascorre ore e ore al computer avendo cura di cancellare la cronologia dei siti frequentati…
La “normalità” familiare esplode (o implode?) quando Sandra – “La vicina” di Lisa Gardner - scompare in circostanze misteriose. Jason non collabora con la polizia: la sua reticenza e l’apparente indifferenza (“Troppo calmo e distaccato, quello. Fa il cronista a tempo perso, è seduto su quattro milioni di dollari e secondo la sua stessa figlia è privo di amici. Come diavolo fa?”) ostacolano le indagini condotte dal sergente D.D. Warren, insospettita dalla totale assenza di collaborazione.
A sparigliare le carte (“Gli inquirenti cominciano dalle persone più vicine, e tu diventi il primo probabile indiziato”) intervengono il vicino Aidan Brewster, già reo di violenza sessuale ai danni di una minorenne (“Be’, c’è un condannato per violenza sessuale proprio in fondo alla strada”), Ethan Hastings, allievo nerd innamorato della maestra Sandra, e Wayne Reynolds, zio di Ethan ed esperto informatico della polizia di stato.
La narrazione mette in evidenza la stranezza (“Niente accordi prematrimoniali? Con tutti i soldi che avete in banca?” “I soldi vengono da un’eredità… Quattro milioni…”) di un rapporto coniugale non consumato – un matrimonio praticamente “bianco” - ove l’amore della figlioletta non sembra bastare: “D.D. pensò che Clarissa Jones amava entrambi i genitori. E si domandò… perché a tanti genitori l’amore incondizionato dei figli proprio non bastasse”.
Ho trovato molto interessanti gli aspetti psicologici del thriller e il capitolo che descrive l’interrogatorio protetto e assistito della figlioletta: “Ree era stata l’ultima a vedere Sandy da viva… Ree era la chiave dell’enigma”. Mi hanno un po’ annoiato i tecnicismi informatici, filone ormai troppo saccheggiato nei thriller odierni (“Un computer è come una coscienza sporca, dico sempre io”). Anche perché la soluzione – alla resa dei conti – è sempre “il rasoio di Occam. La spiegazione più semplice di solito è quella giusta”…

Bruno Elpis

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... i thriller di Wulf Dorn
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La vicina 2012-11-30 09:37:43 gracy
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gracy Opinione inserita da gracy    30 Novembre, 2012
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...Nei miei sogni c'è la mia famiglia...

Un giallo insolito! Insolito modo di narrare, insoliti personaggi e insolita storia…
Quelli della Marcos Y Marcos sono davvero bravi, se si legge la copertina non saprete mai di cosa parla il libro perché ha messo solo un paio di frasi che difficilmente lasciano indifferenti ebbene si, l’ho letto senza sapere cosa nascondevano questi piedi visti dall’alto della copertina e questa “vicina”.

“Dio quanto mi piacevano le mani di mio marito sulla pelle. Quanto mi piaceva sentire la punta callosa di quelle dita graffiarmi piano una spalla, muovermisi tra i capelli. Di tanto in tanto mi accarezzava appena un po' la testa, io mi inarcavo e contorcevo al tocco come una gattina. Una volta avevo provato a contraccambiare con un grattino sulla schiena. Nell'attimo in cui gli avevo alzato un lembo della camicia, però, se n'era andato. Non ci ho provato più."

Linguaggio fresco,moderno, ironico e man mano serrato fino allo sfinimento.
Sandra è scomparsa, misteriosamente sparita una notte dalla sua quasi blindata casa, sappiamo qualcosa di lei perché puntualmente compaiono i suoi pensieri come in un diario; la piccola figlioletta Ree è al caldo del suo lettuccio e il misterioso marito Jason è al lavoro; il vicino Aidan, maniaco sfortunato non si capisce se ha un alibi; un padre assente che compare dal nulla; uno studente nerd e il suo aitante zio poliziotto e poi c'è lei D.D. Warren sergente volubile e sempre arrapata che cura le indagini. Da questi personaggi si parte alla ricerca della bella Sandra, preda o cacciatrice, figlia o madre, un po’ Elena di Troia e un po’ la compagna di un reporter come Superman o di un mostro…..già Sandra …ma dove sei cosa ti è successo?

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