La vendetta del ragno
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Recensione della Redazione QLibri
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Una scia di vittime
Quando leggo romanzi come questo mi viene da pensare che ci siano in circolazione talmente tanti libri, che siamo arrivati al punto in cui non ci sia più nulla di nuovo da raccontare. E allora che cosa fare se non prendere storie già raccontate, personaggi che già conosciamo e rivestirle con nuovi panni. Peccato però che col tempo questi panni diventano sempre di più e che la storia diventa sempre più incredibile. Detto questo, do comunque una valutazione positiva al romanzo, perché pur nella consapevolezza che quanto ci raccontano gli autori è del tutto inverosimile, l'ho letto con gusto. La storia riprende personaggi già noti ai seguaci di Lars Kepler: Saga Bauer e e Joonna Linna. Anche se deceduto già alcuni romanzi fa, è ben presente in tutte le pagine anche il serial killer Jurek Walter. II protagonisti di questo libro infatti sono tutti delle sue vittime. chi è stato imprigionato dal criminale, che lo ha visto torturare qualche suo familiare, altri ne sono stati affascinati e ne hanno seguito le orme. Insomma questo è il caso emblema di qualcuno capace di lasciare un segno, anzi molti segni. La vicenda inizia con la morte di un capo della polizia, al quale seguono altri assassini feroci, che sono preceduti dall'invia a Saga Bauer di una statuina di stagno accompagnata da indizi che dovrebbero farle capire in anticipo chi sarà la prossima vittima, dove sarà catturata e dove abbandonata. Inizia da lì una corsa per arrivare qualche minuto prima del killer e fermarlo prima che porti a termine il suo complicato piano. Come già detto l'autore ci ha messo parecchia fantasia, attribuendo al colpevole motivazioni, certamente dettate dalla follia, ma comunque del tutto fuori misura. Parimenti il piano messo in atto è con evidenza impossibile da attuare se non disponendo di una serie di competenze difficili da trovare in una sola persona. E anche in quel caso dovrebbe essere dotato di una dose di fortuna all'ennesima potenza. Poco verosimile che così tanti dettagli magicamente si coordino e che tutto vada come progettato. Veniamo ora ai due detective: tormentati, soli e ciò nonostante i migliori nel loro campo. Si tratta anche qui di qualcosa di già visto, anzi sembra quasi che non ci siano più i detective di una volta con una bella vita lineare, una famiglia solida e privi di segreti inconfessabili. Vista la storia che contribuiscono a raccontare, però direi che vanno bene così come sono.