La ragazza nuova
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Il trono saudita, una pesante eredità.
Una nuova intrigante spy story di Daniel Silva, giornalista e corrispondente dall’Egitto prima, poi alla CNN e infine solo autore di romanzi, con ampio spazio per le storie di spionaggio, soprattutto riguardanti lo scacchiere medio-orientale e le vicende geopolitiche dell’area. E’ ancora al centro della scena, come in altri diciotto precedenti romanzi, l’agente israeliano Gabriel Allon (è anche un famoso pittore e restauratore di quadri antichi), coadiuvato dall’ex agente della CIA Sarah Bancroft. L’opera può dividersi in due parti. Nella prima, molto più movimentata ed emozionante, l’azione si dipana attorno al giovane principe ereditario al trono saudita Khalid, la cui figlia Reema studentessa in un esclusivo istituto svizzero viene rapita all’uscita da scuola con la complicità e il tradimento di una guardia del corpo: i rapitori chiedono, per il rilascio, l’abdicazione al trono di Khalid. Questi, disperato, chiede aiuto all’agente Allon. Qui la trama si complica, la giovane è prigioniera in Spagna, i rapitori non si accontentano più della rinuncia al trono di Khalid, ma vogliono lui in persona: Allon si danna l’anima per dare la caccia ai rapitori, ma la fine sarà tragica e inaspettata. Nella seconda parte del romanzo, entra in scena lo zio di Khalid, l’anziano Abdullah, che, approfittando dell’allontanamento di Khalid, diventa l’unico pretendente al trono: la trama del romanzo diventa più lenta, interi capitoli sono dedicati ai rapporti politici tra Arabia Saudita, Russia e Regno Unito, con il continuo intervento dei rispettivi servizi segreti, intercettazioni, pedinamenti, colpi di scena che evidenziano la precarietà dei rapporti tra gli Stati interessati. Abdullah sembra addirittura essere il mandante del rapimento di Reema, per escludere l’ascesa al trono del nipote Khalid, ritenuto troppo aperto alla modernità. Ma anche la fine di Abdullah sarà segnata, per un errore di interpretazione dei servizi segreti russi. Torna in auge Khalid: nel frattempo Allon ha dipinto a memoria un grande quadro raffigurante la figlia rapita Reema, che il padre ammirerà commosso. Sembra che il finale del romanzo sia scontato, con l’unico erede al trono Khalid pronto a governare e rimodernare il Paese, ma le ultime righe dell’ultimo capitolo lasceranno attonito il lettore. Un colpo di scena finale sconcertante, che potrebbe minare i delicati equilibri dell’area medio-orientale. Il romanzo è coinvolgente, l’azione si svolge ai nostri tempi, tanto che tra i vari personaggi appare anche la fidanzata del giornalista arabo (l’episodio è riportato con nomi di fantasia) attirato nell’ambasciata saudita di Istanbul e orrendamente assassinato, e persino Rebecca Philby, una spia russa figlia di quel Philby agente segreto britannico che lavorò dal 1930 al 1963 per l’Unione Sovietica e che, scoperto, si rifugiò proprio in Russia. Lo stile narrativo è incalzante, preciso nei dettagli: l’autore del resto è un profondo conoscitore dei problemi dell’area geografica trattata. Nelle note in appendice, precisazioni approfondite su luoghi e personaggi.
In conclusione, un romanzo interessante e “attuale”, da non perdere.