La ragazza della nave
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Vaghezza d’ insieme
Vi e’ la netta percezione, durante la lettura di questo giallo di Indridason, ambientato in piena Seconda Guerra Mondiale, di troppa carne al fuoco rispetto ad una certa inconsistenza e di una scarna rappresentazione degli accadimenti, essiccati e spogliati della propria essenza.
Una scrittura certamente piacevole, fluente, personaggi che rincorrono una trama vissuta in una alternanza di ripetuti sbalzi temporali, un puzzle che svela e colloca i pezzi mancanti prima dell’ esaurimento dell’ indagine stessa e quindi non propriamente esaustivo ed accattivante.
Tutto ha origine dall’ attesa protratta e durante una traversata particolare, quella dell’ Esja, una nave chiamata a rimpatriare gli islandesi residenti nell’ Europa settentrionale in un paese occupato dalle forze armate statunitensi, sbocco operativo verso l’ Europa.
È qui che il poliziotto islandese Flovent e Thorson, giovane militare canadese di origine islandese, collaborano ad una duplice inchiesta, il cadavere spiaggiato di un uomo non identificato, probabile suicida, e l’ assassinio di un giovane islandese che indossa un’ uniforme all’ esterno di un locale frequentato abitualmente da militari americani e civili locali.
Che cosa accomuna le due morti, quale l’ intreccio e il movente, ed i protagonisti?
C’ è una donna, innamorata di un connazionale che aspetterà inutilmente a bordo dell’ Esja e che mai si imbarcherà, un’ altra donna, oggi, moglie sospettata dell’ omicidio del presunto suicida, c’è stato un altro assassinio, tre anni prima, durante la traversata ed il fratello dell’assassinato che si presenta improvvisamente, c’è’ un giovane omosessuale innamorato e tradito, c’ è un gruppo di soldati americani implicato in qualcosa di losco.
Di certo non mancano gli accadimenti, prima, dopo e durante, ma l’ impressione è di una certa approssimazione nella rappresentazione degli stessi, di una guerra che non riesce a mostrare la propria infausta e cruda presenza, di contorni vaghi e luoghi indecifrabili .
E poi protagonisti scialbi, uniformemente se stessi, deboli caratterizzazioni, l’ attesa di un qualcosa già chiarito precocemente e quindi svuotato della propria essenza. Non sempre chiarezza di traccia è sinonimo di contenuto, laddove la scorrevolezza eccede in ripetizioni e superficialismi.
Volti miscelati e confusi, come la trama, a rincorrere un passato nebuloso ed un presente inconsistente, solo a tratti la giusta dose di suspence, per il resto solo scontata ripetizione di gesti verso l’ ovvia risposta.
Ed allora, per un giallo, il contenuto e l’ esito si fanno piuttosto modesti, per Indridason una prova sicuramente non all’ altezza di fama e capacità pregresse.
Indicazioni utili
- sì
- no