La ragazza A
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Recensione della Redazione QLibri
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Ricordi da tenere nascosti
La ragazza A è stata l'unica che ha avuto il coraggio di fuggire dalla prigione dove è stata rinchiusa da suo padre. Il suo gesto ha salvato i suoi fratelli e sorelle. Dopo parecchi anni, diventata adulta, avvocato di successo e trasferitasi negli Stai Uniti torna nel Regno Unito, a seguito della morte della madre. Non si tratta di richiamo alle origine, o di amore filiale, ma solo della chiamata da parte dell'avvocato che si è occupato delle ultime volontà della donna prima di morire in carcere. Vittima di un terribile carnefice, talmente terrorizzata del marito da non riuscire neppure a difendere i figli, oppure spietata complice di quel mostro. I dubbi rimangono e in realtà la ragazza A neppure li vuole sciogliere, tanto che ha scelto di non aprire nessuna delle lettere che la donna le ha inviato nel corso degli anni. Ma nominata esecutore testamentario decide di assumersi questo onere, andare a rivedere il luogo del suo martirio, incontrare i fratelli e lasciare la sua mente libera di ricordare, farsi domande, ricostruire avvenimenti e correggere i ricordi, quelli che la sua mente ha costruito modificando i fatti, solo per permetterle di diventare abbastanza grande e forte da affrontare la verità.
Questo libro è per certi versi terribile da leggere. quello che è successo a questa famiglia è inimmaginabile. Come sempre viene da chiedersi some fatti di questo tipo siano passati inosservati in una comunità piccola, ma i fatti di cronaca periodicamente ci confermano che in realtà i mostri esistono, sono astuti e hanno una intelligenza primordiale che gli permette di mostrare all'esterno una faccia diversa da quella che svelano in casa. Il tema di questo romanzo forse è un po' abusato , anche se qui l'autrice ci va giù piuttosto pesante. Quello che però differenzia il romanzo dagli altri del genere e che secondo me lo rende degno di essere letto è l'analisi delle dinamiche che si sono venute a creare tra le vittime. A volte solidarietà, altre volte a prevalere è l'istinto di sopravvivenza che cerca di preservare la propria vita a discapito di quella di un altro, oppure la cattiveria pura, perché alla fine quella sembra l'unica regola che vige in quella casa.
Abigail Dean ha uno stile diretto e pulito, ci racconta i fatti senza tanti fronzoli, senza commenti e senza lasciarsi coinvolgere dalla tentazione di dare giudizi morali. I fatti sono quelli che sono nudi e crudi, sarà il lettore, tenendo conto di tutti gli elementi che gli sono stati dare valutare se sia il caso di condannare qualcuno, o tutti, oppure di essere indulgente e comprensivo verso questo gruppo di varia umanità che in fin dei conti ha solo dato retta al proprio istinto di sopravvivenza.