La principessa di ghiaccio
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FJALLBACKA E I SUOI SEGRETI
La principessa di ghiaccio è il primo libro della serie ambientata a Fjällbacka e vede come protagonisti Erica che è una scrittrice e Patrick un poliziotto, che insieme faranno luce su alcuni dei delitti che succedono nella loro città.
Mi affascinano da sempre i paesi scandinavi ed erano anni che vedono i libri della Läckberg in libreria, ma vuoi per un motivo o per l’altro non li ho mai acquistati.
Non compro libri in base alla copertina però queste cover non mi hanno mai attirato più di tanto ed erroneamente ho sempre pensato fossero dei noir.
Mai scelta fu più sbagliata!
Erica è una protagonista vera, normale, reale che mi ha conquistata è una persona semplice, che fa la scrittrice e che torna nella sua città natale a causa della scomparsa dei genitori.
E’ single ed è perennemente in cerca di una dieta che faccia al caso suo e ha una sorella Anna, a cui vuole molto bene. Il dolore che prova per la recente perdita, si aggiunge ai problemi che ha nella sua vita, deve scrivere un libro ma non ha nessuna ispirazione e il cognato vuole vendere la casa dove è cresciuta, solo per ricavarne molto denaro.
Un giorno però un evento scombussola la piccola località dove è cresciuta, Erica trova il corpo di Alexandra Wijkner dentro la vasca della sua casa. La ragazza era una sua amica d’infanzia e così un po’ per caso rimane coinvolta in questa storia e cerca di capire cosa sia successo.
Nel frattempo incontra il suo vecchio amico Patrick con cui da bambina giocava spesso e tra i due nascerà una collaborazione per risolvere il caso e riscopriranno un feeling che c’era già da tempo tra di loro.
Credo che l’autrice sia riuscita a creare due personaggi credibili come Erica e Patrick e c’è lì fa scoprire a poco a poco mano a mano che il loro rapporto cresce.
Il libro è formato da una parte dove viene raccontata la vita di Erica e dei personaggi che le ruotano attorno e dall’altra dalla parte gialla e dal ritrovamento di questa ragazza.
La parte del thriller è ben congeniata e ben strutturata, ci sono molti elementi e molti personaggi che confondono il lettore sul quale sia il colpevole, ci sono molti colpi di scena e devo dire che uno l’avevo intuito.
Nonostante come dicevo i personaggi siano molti, il lettore non fa confusione ma riesce a seguire l’andamento della storia.
Personalmente ho letto questo libro in pochi giorni avevo la curiosità di finirlo e di capire cosa fosse successo e quindi questo sicuramente è stato un punto a favore, per me l’autrice con il suo modo di scrivere coinvolge moltissimo il lettore.
Nel testo ho trovato che mancassero alcune lettere maiuscole, anche se non lo ritengo un errore grave mentre invece la traduzione risulta essere molto scorrevole.
Una lettura che mi ha entusiasmata e coinvolta, un nuovo personaggio femminile da seguire quello di Erica, che è riuscita con la sua semplicità a conquistare il lettore, una serie che non posso che continuare.
Spero che i nuovi casi siano ancora più avvincenti e sono curiosa anche di scoprire come cambierà al vita di Erica e Patrick.
Sono pronta per il prossimo libro della serie di Fjällbacka che ho già acquistato!
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Cosa ci fa Bridget Jones in Svezia?
Un’ambientazione suggestiva. Un inizio intrigante.
La biografa Erica Falck rimane coinvolta nel ritrovamento del cadavere di un’amica d’infanzia, una donna bellissima e fascinosa, che viene rinvenuta con i polsi tagliati in una vasca di ghiaccio. Una donna dalla vita apparentemente invidiabile e scintillante, che cela però se stessa, i suoi pensieri e i suoi segreti dietro un’inespugnabile barriera. Una donna vittima della paura di essere ferita.
L’indagine cercherà di svelare i silenzi, le violenze e il dolore che si nascondono dietro questa barriera, in un viaggio nell’animo umano che si snoda tra passato e presente.
Fin qui, tutto perfetto.
Eppure il ritmo non è all’altezza della storia. Troppi elementi vengono innestati con l’unico apparente motivo di soddisfare i diversi palati letterari: l’innamoramento per il simpatico poliziotto di provincia (ma cosa ci fa in Svezia Bridget Jones alle prese con ciccia e scelta delle mutande?), le storie avviate ma incompiute della sorella vittima di abusi familiari e dell’amico fedifrago, le macchiettistiche comparsate del borioso commissario di polizia, con annesso parrucchino cascante.
In questo modo la vicenda perde tensione e mordente e la soluzione arriva troppo “facile”, senza che ci siano offerti abbastanza spunti per immaginarci un diverso colpevole.
Il romanzo è comunque di qualità, apprezzabile soprattutto per aver saputo trattare temi difficili senza usare toni macabri o inquietanti ma lasciando emergere sentimenti “puliti”. Ne consiglierei quindi la lettura, a patto di non aspettarsi un giallo ricco di mistero e di tensione.
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Cercasi tranquille località turistiche
La scrittrice di biografie Erica Falck, residente a Stoccolma, torna nella casa di proprietà della propria famiglia a Fjallbacka, una tranquilla località turistica situata sulla costa svedese. In lutto per la recente morte dei propri genitori, è impegnata a risolvere una questione ereditaria legata all'abitazione.
Quella che doveva essere una fugace permanenza si trasforma in un incubo quando la scrittrice trova il corpo senza vita di Alexandra, la sua migliore amica durante gli anni dell’infanzia.
Il corpo della vittima, ritrovato nella propria abitazione con i polsi tagliati in una vasca da bagno piena di ghiaccio, fa pensare ad un suicidio.
Ma Erica non è convinta e decide di approfondire il caso con l’aiuto del poliziotto Patrick Hedstrom, anch'egli una sua vecchia conoscenza.
Il romanzo, vincitore di numerosi premi letterari svedesi e francesi dedicati al genere crime, è il primo della serie denominata “I delitti di Fjallbacka”.
L’ambientazione è fascinosa. Un piccolo ed esclusivo villaggio di pescatori, con i moli a separare le poche case presenti ed una vista unica sulla baia circostante. È inoltre una località realmente celebre, in quanto luogo dove viveva l’attrice Ingrid Bergman durante i suoi soggiorni in Svezia.
Per quanto riguarda invece la trama ed i personaggi, l'autrice si discosta dai toni grigi tipici di alcuni colleghi scandinavi e che solitamente contraddistinguono il genere.
Leggere questo romanzo mi ha fatto pensare ad alcune serie tv dove regna la commistione tra crimine, dramma e commedia. Troppi ingredienti? La vicenda poliziesca ha il sopravvento, ma al contempo le digressioni sulla vita sentimentale e personale dei protagonisti hanno uno spazio non marginale. Un aspetto che dona una tonalità rosa inconsueta. Auspicando che, qualora leggessi altri romanzi dell’autrice, la proporzione tra i due elementi resti a favore del genere thriller.
In conclusione, pur non disponendo di un intreccio particolarmente originale o di personaggi innovativi, “La principessa di ghiaccio” è un giallo gradevole e sufficientemente intrigante.
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Giallo a tinte rosa
Fjällbacka, paesino svedese che si affaccia sul mar Baltico. Un paese di pescatori, che ha subito negli anni il flusso migratorio estivo per godere delle sue vedute spettacolari e dello iodio.
E' qui, in una giornata nevosa, che viene ritrovato il corpo senza vita di una giovane bellissima, Alexandra Wijkner, che da anni si era trasferita con la famiglia a Goteborg, la quale usava la villetta a Fjällbacka nei finesettimana in cui voleva "staccare" da una vita di coppia in apparente declino.
Tra le prime ad arrivare sulla scena del delitto, la scrittrice, nonchè amica d'infanzia della vittima, Erica Falck, originaria anche lei del paesino costiero ed ora impegnata in varie pubblicazioni sui poeti svedesi. Erica era a Fjällbacka per risolvere una controversia ereditaria con la sorella ed il marito, a seguito della morte dei genitori e si ritrova in un turbine di eventi presenti e passati che la travolgono.
A seguire il caso sarà il brillante poliziotto Patrik Hedström, il quale troverà un feeling con Erica che porterà alla brillante soluzione del caso.
Attratto dalla tanta pubblicità fatta attorno alla scrittrice, mi sono avvicinato a questo libro dopo un finesettimana in Svezia.
Che dire..difficile dare un'opinione negativa al lavoro dell'autrice, i paesaggi descritti mi hanno riportato in vacanza,i personaggi sono ben curati e divertenti (il capo della polizia Mellberg è strepitosamente comico!!!), ritmo non incalzante ma, lettura piacevole con risvolti del caso molto interessanti.
Forse le mie aspettative erano più "gialle", avendo visto il nome della Lackberg accostato a quello di Larrson e di Christie. In questo libro il giallo si mescola con il rosa del sentimento, in un mix piacevole ma, che fa storcere il naso a chi si avvicina all'opera con" voglie di noir".
Dopo questo bel miscuglio di colori, non mi sento affatto di sconsigliarne la lettura, anzi, lo consiglio alle "giovani donne" (per dirla alla 883..) che si vogliono avvicinare ai casi d'omicidio senza scene crude e con un retrogusto sentimentale spiccato.
Buona lettura.
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La principessa di ghiaccio.
La donna bionda sembra la “Bella addormentata nel bosco” nella sua bara di cristallo.
Un buon romanzo giallo, ambientato in Svezia, una donna bellissima, come una principessa delle favole, bionda e affascinante, viene ritrovata morta, con i polsi tagliati e adagiata nella vasca da bagno, la caldaia è rotta e sul suo corpo splendido si è formato uno strato di ghiaccio, è Alexandra una donna che è sempre stata avvolta da un alone di magia ed allo stesso tempo di mistero, all'inizio si pensa al suicidio poi si capirà che è stata assassinata.
Erica scrittrice e ex amica di infanzia della vittima viene coinvolta nella storia ed indagherà insieme al poliziotto Patrik, che diventerà per lei, durante il corso delle indagini, un uomo molto importante dal punto di vista sentimentale, piano piano riusciranno a ricostruire la verità e come un puzzle, ogni pezzo andrà al suo posto, con un colpo di scena finale l'assassino è colui che non ti aspetti.
Non è un libro ai livelli della saga di Stieg Larsson, ma è comunque una lettura svelta e piacevolissima, la scrittrice analizza molti modi di essere donna, moglie e madre, ci fa capire che non ci si deve nascondere dietro a silenzi e grandi segreti, facendoci anche comprare con i soldi e l'agiatezza, evitando le chiacchiere della gente perchè questo comporta grande dolore per chi ha subito l'abuso, la persona resterà segnata per sempre e sarà costretta a vivere nella menzogna e nell'infelicità costante.
I personaggi sono ben distinti tra buoni e cattivi, delineati con ricchezza e precisione di particolari, altri sono sfuggenti o caricaturali come il commissario Mellberg.
Belle anche le ambientazioni nordiche, dove il buio prevale insieme al freddo, paesaggi immacolati, sotto una coltre di neve e inalterati dallo strato di ghiaccio.
"...Erica era convinta che una piccola comunità come quella fosse anche più pericoloso. Odio, invidia, avidità, vendetta...ogni sentimento veniva nascosto sotto un grande coperchio imposto dalla domanda -cosa dirà la gente?-. Tutto il male, la meschinità e la cattiveria avevano modo di fermentare tranquillamente sotto una superficie che doveva essere costantemente tirata a lucido."
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...in una vasca di ghiaccio
mai fidarsi dei libri regalati... mi avvicino a questa lettura molto curioso, in fondo ho letto tutta la trilogia Millenium e la Lackberg ne è l'erede (a detta di molti): la storia è ambientata in un piccolo paese di provincia dove una scrittrice (tornata a casa per le vacanze) trova il corpo di un'amica d'infanzia morto in una vasca con i polsi tagliati. Sembra un suicidio e in realtà non lo è. La storia qui perde un pò di mordente (almeno secondo i miei gusti) e iniziamo a conoscere un poco alla volta i personaggi della storia, gli amori della protagonista, la solita importante famiglia che nasconde segreti, il poliziotto bravo e buono e un condimento di violenza (odiosa odiosa odiosa) sulle donne. Tanti argomenti, tante descrizioni fin troppo accurate fino a sembrare, in alcuni passaggi, noiose. Poi cominciamo a capire le trame segrete del finto suicidio e (... dimenticavo per strada un'altro omicio dell'amante della finta suicida....oddio...) la lettura diventa interessante anche se continua ad essere priva di un certo mordente: per non anticipare le future letture diciamo che il succo sta nello 'smacherarare menzogne e segreti di una comunità dove l'apparenza conta più di ogni cosa'. Il libro viaggia tra il giallo, il gossip, la stira d'amore... forse un pochino troppo. Certo è scritto benissimo ma è la piacevolezza che latita per lunghi tratti: consiglio la lettura comunque e sempre ... è buona cosa che ogniuno abbia il proprio parere..... comunque mai fidarsi dei libri regalati... : )
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Iced thriller
Adagiata in un letto di acqua gelida, la pelle bluastra, capelli e ciglia cristalli di brina , giace in riposo eterno la principessa di ghiaccio.
Cosi' potrei parlarne se fosse una favola, ma visto che e' un thriller, principessa senza regno e' solo il cadavere di una bella donna, galleggiante nella vasca da bagno colma di acqua e sangue in una casa gelida a due passi dal mare.
I polsi tagliati, questo non e' un suicidio.
Opera prima della Lackberg, e' un tipico thriller della porta accanto, in jeans e t -shirt bianca, senza trucco e i capelli raccolti a coda di cavallo. Intendo dire fresco e veloce da leggere, giovane e intrigante ma allo stesso tempo ingenuo e non privo di piccole sbavature , come le ricorrenti fastidiose ripetizioni di sostantivi e talvolta di interi concetti, per esempio .
Tanta carne al fuoco, numerosissimi gli argomenti satellite che durante la lettura mi hanno talvolta fatto dimenticare che qui ci sono un cadavere ed un assassino da scovare. Tra storie d'amore che nascono , relazioni che finiscono, l'assuefazione al dio denaro, le violenze domestiche, l'adulterio, i silenzi imposti ed i silenzi scelti, la vergogna, l'ignoranza, le disgrazie familiari di immane portata , l'alcolismo e chi piu' ne ha piu' ne metta nel romanzo non campeggia di certo la noia. Ma se la noia non e' la benvenuta, il troppo storpia.
In conclusione, un romanzo fluido e piacevole, si legge volentieri ma a mio avviso un po' troppi gli argomenti trattati e tutto sommato abbastanza prevedibile l'epilogo - ed io credetemi sono un pessimo investigatore -.
Un gradevole piu'che sufficiente,buona lettura.
Un thriller di ghiaccio
Qualcuno l'ha definita l'erede di Stieg Larsson (vedi trilogia millennium).
Secondo Pupottina, non si è sbagliato di molto. Il modo di scrivere e di delineare i personaggi è molto simile.
A questo punto, Pupottina ha un interrogativo: gli svedesi scrivono tutti così?
Pur essendo un bel libro, manca qualcosa: forse Lisbeth Salander!
La love story fra Erica e Patrick, che si delinea in questo poliziesco, lo fa sembrare un po' un Harmony. Non è proprio un complimento, ma a volte noi donne esageriamo nel delineare gli uomini che vorremmo accanto. Almeno è quello che ha fatto la Lackberg, tracciando, tassello dopo tassello, la personalità di un uomo troppo perfetto per essere vero.
Sebbene all'inizio le indagini siano portate avanti da Erica, alla fine, la situazione si ribalta, ed è lui, Patrick, a risolvere il caso e lo fa con grande umiltà, lasciando che il merito vada al suo capo, un personaggio odioso e caricaturale.
La storia è intricata e ogni omicidio ha il suo colpevole.
La narrazione è molto avvincente. Anche questo libro ti intrappola e non riesci a smettere di leggerlo perché vuoi vedere come va a finire. Il lettore, come i personaggi, vuole giustizia. Le possibilità si insinuano come dubbi nella mente di chi legge, che vuole avere la conferma di quanto ipotizza e, nello stesso tempo, vuole trovare quel qualosa in più che lo faccia meravigliare.
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Ghiaccio, sangue e mistero
Devo dire che l'atmosfera natural-gelida di contorno a questo racconto è stata l'ideale per questo momento dicembrino. Ci sono libri che devono andar letti secondo le varie stagioni, e devo dire che "La Principessa Di Ghiaccio" calza a pennello con il frescolino di questo periodo invernale.
Tornare a casa e leggere le vicissitudini di Erica e Patrick è stato via via sempre più avvincente. Camilla Lackberg ha studiato questo thriller davvero molto bene, l'omicidio sul quale ruota la vicenda è abbastanza particolare e fascinoso, la storia che si sviluppa magari è un poco lenta (non pochi i personaggi presentati) ma la curiosità sale in proporzione alle pagine lette. Iniziale mistero, conseguente suspense, e non pochi contentini quasi immediati si danno il cambio a nuove raffiche di punti interrogativi. Praticamente impossibile riuscire a capire come finirà l'indagine e quante e quali persone saranno implicate attivamente nella storia. Gli incastri sono studiati perfettamente e non è da trascurare l'ottima psicologia data ai personaggi (principali e non).
Mi è piaciuta molto la protagonista Erica e allo stesso livello ho apprezzato i racconti descrittivi della sorella Alex (per la serie come rendere la vittima parte attiva del racconto sino alla fine). Ma anche il più piccolo ed insignificante personaggio è dotato di un profilo accattivante e vero, in più di un occasione Camilla Lackberg scrive di assolute verità quotidiane dando perfettamente senso alla situazione di una piccola città che vive alimentata sui più disparati pettegolezzi.
A tratti la lettura si fa poetica e non si fa fatica ad entrare subito dentro i personaggi e soprattutto dentro la storia (che non è per niente sempliciotta).
Il finale è totalmente soddisfacente e si merita anche attenzione l'ultimo paragrafo dedicato ad uno dei personaggi minori della storia (ma non per questo meno denso di significato, anzi l'ho trovato un signor modo di chiudere degnamente il romanzo).
Consigliato su tutta la linea, storia e stile di scrittura ineccepibili.
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Mediocre lettura estiva
Mi aspettavo molto di più dalla "nuova Agatha Christie", come recitava in pompa magna la recensione del libro! Invece molto marketing e poca sostanza: ho trovato un gialletto leggibile ma privo di suspence, niente a che vedere con larsson per intenderci. Personaggi vaghi, di scarso spessore; la cosa migliore è l'ambientazione nordica (paesino fra i ghiacci invernali). In sintesi niente di che, non lo consiglio se non come lettura "estiva" in mancanza di alternative più valide.