La porta chiusa La porta chiusa

La porta chiusa

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Helen Lardhal Bentley, primo presidente donna degli Stati Uniti, ha deciso che la sua prima visita di Stato sarà in Norvegia, suo paese d'origine. Ma appena giunta a Oslo, Madam President sparisce dal suo albergo nel cuore della notte senza lasciare traccia. A indagare sul suo probabile rapimento, le menti migliori della polizia norvegese e dell'Fbi americano. Arriva cosí anche Warren Scifford, il responsabile dell'Unità di scienze comportamentali, col quale Johanne Vik ha avuto una contrastata storia d'amore. La sua presenza rischia di compromettere l'equilibrio di coppia di Vik e Stubø ma la posta in gioco è troppo alta per tirarsi indietro. E ben presto emerge, dal passato di Madam President, una immensa zona d'ombra capace forse di spiegare il motivo della sua scomparsa.



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La porta chiusa 2016-01-05 12:40:00 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    05 Gennaio, 2016
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Un salotto di donne

Thriller dei giorni nostri, anche politicamente parlando. La protagonista è la Presidente (donna) degli Stati Uniti. Uno degli sfondi politici è l’asse Arabia-Iran, il terrorismo islamico post-11 settembre, quindi contesto quanto mai attuale. Capisci subito, dall’incipit, che Madam President ha qualcosa da nascondere, un passato da coprire, e quando viene rapita, in territorio norvegese, il suo destino si intreccia a quello di altre donne co-protagoniste ed il libro diventa una corsa per arrivare a scoprire quali sono i segreti di tutte queste donne. Appena dopo il rapimento tante testimonianze convergono, due uomini, un’auto blu, una donna vestita di rosso, talmente tante che presto si scopre che la volontà è quella di depistare, spostare l’attenzione su altro. Poi avviene la liberazione, in un modo che non ti aspetteresti mai da un thriller pseudo-politico, con protagonista, in alcune pagine, la domestica Marry che è uno dei personaggi minori meglio riusciti all’autrice. La parte che ho più apprezzato è il salotto di donne che si crea nella seconda parte della storia, la presidente, l’ex-poliziotta ferita nel fisico, la poliziotta ferita nell’anima, la bimba, la domestica ed anche altre donne sullo sfondo. Sedendoti fra di loro senti alleanza, senti empatia, anche nei confronti di quella fra di loro che ha scelto una vita da reclusa per tenere lontani i propri demoni. E’ anche un libro che fa riflettere sul tema dell’aborto, tema caro alla cultura americana e che tratteggia anche ritratti molto positivi di alcuni personaggi maschili. La tensione rimane alta ed il finale forse è un po’ deludente, viste tutte le aspettative che il ritmo di lettura aveva creato in precedenza.

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La porta chiusa 2012-01-07 18:21:33 Tanu
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Tanu Opinione inserita da Tanu    07 Gennaio, 2012
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esordio timido per Anne Holt

avendo letto a ritroso i libri della Holt, ovvero scoperta con il penultimo ho letto le opere precedenti in ordine inverso e questo suo lavoro d'esordio l'ho letto solo ora. Che dire rispetto a quanto già detto dagli altri utenti? La storia è deboluccia e le coincidenze davvero incredibili, tipo la Presidentessa rinchiusa sotto la casa dove si era rifugiata l'ex-amante dell'agente FBI ... davvero poco credibile, per quanto piccola possa essere Oslo.
In generale l'intera storia è deboluccia; la Holt si dimostrerà molto brava coi lavori successivi, polizieschi ben fatti. L'intrigo internazionale però, non è decisamente il suo forte.
Lo consiglio a chi ha tutto della Holt per spirito da collezione ma lo risparmierei a chi non ha ancora subito il fascino della scrittrice norvegese: ben altri i suoi lavori migliori.

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altri Anne Holt e thriller scandinavi in genere
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La porta chiusa 2010-04-26 23:12:52 pinucciobello
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pinucciobello Opinione inserita da pinucciobello    27 Aprile, 2010
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Occasione persa

Buonissima l'idea di base della storia, ma non di buon livello il dipanarsi del racconto. Poco credibile il personaggio del Presidente degli Stati Uniti, poco attraenti gli altri personaggi; l'unico che presenta un certo fascino ed è ben raffigurato è il principe saudita. Aleggia sempre un certo sapore di approssimazione. Ma il serial killer della Oslo bene che fine ha fatto ? mistero !!! Tutto sommato la storia ha ritmo ed è ben scritta, il romanzo si fa leggere senza alcun intoppo e con un certo piacere. Peccato però, forse con un buon lavoro di limatura e di messa a fuoco su alcuni dettagli e dando un po' di personalità ad alcuni protagonosti poteva diventare davvero di notevole livello.

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La porta chiusa 2010-03-07 10:08:59 marco 70
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Opinione inserita da marco 70    07 Marzo, 2010

un'idea interessante non sviluppata

Gli scrittori americani del genere giallo politico hanno di solito il merito di rendere credibile anche la trama più inverosimile con il loro consumato mestiere ma non sono in grado di creare personaggi dotati di un minimo spessore. Anne holt , come molti scrittori europei , soffre del male opposto : i personaggi delle sue serie ( a cominciare dalla coppia di ispettori ) sono tratteggiati in modo assai fine , l'idea cardine del romanzo ( il rapimento della prima donna presidente usa ) è originale e interessante però ....La storia è assai nebulosa , a tratti confusa ; non si capisce cosa voglia questo fantomatico uomo d'affari saudita e come abbia sviluppato il suo piano , il responsabile fbi era veramente implicato nel complotto ? è un romanzo purtroppo incompiuto.

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A CHI AMA I THRILLER POLITICI
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