La memoria del killer
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Fece un piccolo inchino
Fece un piccolo inchino. «Sì, sono pazzo fino a questo punto.»
La caratteristica di Michael “Il Macellaio” Sullivan è proprio l’ironia del suo inchino a fine lavoro, oltre all’essersi guadagnato il suo nomignolo, grazie ad una duplice motivazione. La più semplice da intuire è proprio l’efferatezza dei suoi crimini, che appaiono folli e barbarici.
Nel romanzo, James Patterson dà, come sempre, al lettore la possibilità di scegliere in chi immedesimarsi, se nel buono o nel cattivo, oppure può essere entrambi, poiché lui, a capitoli alterni, narra le vicende, prima con gli occhi di Cross e poi con quelli del Killer.
Il Macellaio è un bel personaggio complesso e a tutto tondo, che mi dispiacerà non ritrovare, in maniera fedele, nel film. Anche Cross è un personaggio descritto e raccontato in maniera esaustiva, e che ho già imparato a conoscere in altri libri della saga.
Il Macellaio ha un passato, che emerge nei suoi ricordi, un presente, nel quale agisce, spinto a reiterare quel passato che non riesce a cancellare, e anche il suo futuro promette una scia sempre crescente di nefandezze e delitti, che rinnovano ed amplificano la rabbia che porta dentro di sé.
Nel passato di Cross non c’è molto, poiché di lui conosciamo già ampiamente il futuro (essendo questo romanzo un prequel nella globalità della narrazione relativa a questo personaggio, nato come 12esimo volume di una saga di romanzi polizieschi preesistenti), ma ci viene raccontato l’evento traumatico alla basa di ogni sua scelta futura.
Agghiacciante, commovente, brutale, anche amaramente ironico in alcune scene, ma soprattutto avvincente e ben calibrato in tutto per un ritmo della narrazione che non subisce rallentamenti o pause. Intrappola il lettore in una sequenza di eventi che tenderanno a confluire in un’unica direzione fino alla rivelazione finale. È un libro che si legge con entusiasmo e rinnova altrettanta passione nel volerne leggere un altro della serie. Alex Cross e le sue indagini sono, giustamente, i romanzi più venduti in America e nel mondo per la qualità e la bravura con cui sono scritti, scorrevolmente, e raccontati, con un ritmo incalzante. Alex Cross è il personaggio di un profiler in cui ci si immedesima e che colpisce per l’umanità e i valori positivi e debolmente terreni.
Il personaggio criminale del Macellaio che Patterson ci racconta in La memoria del killer è memorabile, ideato e creato per conquistare il lettore.
Indicazioni utili
"Nessuno ti amerà mai come ti amo io"
"Nessuno ti amerà mai come ti amo io".
Era una delle tenere frasi che Maria, moglie dell'agente federale Alex Cross e madre dei suoi splendidi te figli, usava dirgli sempre.
La stessa Maria che, una sera come le altre, viene colpita a morte da un colpo di pistola mentre sta rincasando assieme a lui, apparentemente senza un perchè.
Mike Sullivan, detto "il macellaio", è uno psicopatico killer professionista tra i più abili e crudeli e sadici che si aggiri sulla west coast. Ha l'abitudine di torturare le proprie vittime con un bisturi prima di ucciderle e di concludere la sua opera facendo un inchino. Lavora su commissione principalmente per la mafia e ha ereditato il soprannome dall'attività del padre, che era chiamato il "Macellaio di Sigro".
E' per dargli la caccia che John Sampson contatta Cross, per avvalersi della sua esperienza e delle sue competenze federali.
Ben presto però sembrano venire alla luce legami che accomunano lo psicopatico assassino e il caso, ancora irrisolto, dell'omicidio di Maria: sono solo suggestioni o veramente Sullivan è il killer della moglie di Alex Cross?
Il ritmo della trama è buono, privo di momenti di stallo e la suspence incalza e invoglia continuamente alla lettura. Lo stile di Patterson è fluente, scorrevole e piacevole. Alcuni colpi di scena ci conducono al finale senza nessuna fatica e nel complesso il libro mi è piaciuto.