La mappa del destino
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Il popolo ombra
Gioca d'astuzia Glenn Cooper se, sfogliando la presentazione del romanzo, attrae subito l'attenzione la seguente frase: "Io, Barthomieu, monaco dell'abbazia di Ruac, ho duecentoventi anni. E questa è la mia storia".
Impossibile non continuare a leggere. E' interessante il filo temporale del racconto che salta dal Paleolitico fino ai giorni nostri, passando per i primi dell'anno mille.
La trama non è molto complessa ma l'autore la svela poco per volta mantenendo sempre alto l'interesse. La tensione non è tanta da considerarlo un vero e proprio thriller ma più un fantasy vestito di giallo.
L'idea di base è entusiasmante, chi non vorrebbe avere tra le mani l'elisir di lunga vita, anche se, come spesso accade, c'è sempre un prezzo da pagare.
Con mio grande rammarico, durante l'excursus storico, si racconta dei cavalieri templari, argomento che non tollero più per gli innumerevoli romanzi, film, serie tv e quant'altro è stato fatto.
Io, Barthomieu, ho duecentoventi anni
Incantato dallo stile dell'autore, mi sono imbattuto in questo curioso romanzo. Le aspettative erano molto alte, vista la bravura di Gleen Cooper nel creare 2 titoli importati quali: La biblioteca dei morti e Il libro delle anime.
Ancora una volta abbiamo a che fare con un mistero atto a coinvolgere intelligence e servizi segreti, tutti verso un unico obiettivo.
Un team di ricercatori scoprirà un sito che potrebbe cambiare la storia, richiamando il passato in un'attuale presente misterioso.
Coinvolgente in alcuni punti e dispersivo in altri, si presenta tutto sommato scorrevole ed intrigante.
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Pessimo
Scrivo la mia prima recensione per stroncare questo romanzo di Cooper che non riesco a finire.
Avevo letto gli altri libri di Cooper e avevo trovato le idee piuttosto interessanti nonostante uno stile letterario tipicamente americano molto semplificato, quasi scolpito grossolanamente, che però esaltava la fluidità e la scorrevolezza del testo aumentando la gradevolezza della storia per il lettore.
Quest'ultima opera però è evidentemente scritta sotto pressioni editoriali. Storia scialba e poco appassionante, insensati comportamenti dei personaggi monotonamente incolori. Sembra un'opera scritta controvoglia e questo si riflette inevitabilmente sul flusso del testo che risulta stentato, quasi innaturalmente trascinato da un capitolo all'altro.
La qualità delle opere di Cooper è inversamente proporzionale al numero delle stesse. Le prime gradevoli. Quest'ultima pessima.
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Titolo alla Dan Brown ...
LA MAPPA DE DESTINO è un buon libro, per chi ama un'avventura in stile Dan Brown condita con un pizzico di vicende alla Indiana Jones.
La trama per certi aspetti è abbastanza originale, ma non mancano Deja Vu con altre storie simili, tuttavia risulta scorrevole e intrigante.
Alcuni colpi di scena (non molti) riescono a tenere abbastanza alto l'interesse alla lettura anche se, come detto da chi mi ha preceduto, il romanzo non risulta certo essere uno dei migliori usciti dalla penna di Cooper.
Lo consiglio comunque perchè a me è parsa una lettura godibile e leggera, un libro che si fa leggere volentieri.
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Non l'opera piú bella di Cooper ma...
Nell'abbazia di Ruac, un paesino francese, scoppia un terribile quanto accidentale incendio!
Durante i soccorsi, un vigile del fuoco scorge in una cavità del muro un vecchio libro che non é catalogato nella famosa biblioteca dei monaci.
Luc Simard é un esperto della zona e di archeologia, assieme al suo amico Hugo riesce a tradurre una parte del libro e a scoprire in esso una mappa che li porterà ad uno dei piú grandi siti archeologici che la storia conosca, dieci caverne affrescate in epoca preistorica!
Tal, é un giovane cacciatore della tribú dei bisonti, appassionato di erbe guaritrici scopre una miscela di piante officinali che gli crea sogni particolari e strane sensazioni.
L'abate Bartolomeo, nel 1300 scrive un manoscritto in cui dichiara di aver superato la veneranda età di duecento anni, nascondendo poi questo volume all'interno dell'abbazia di Ruac.
Qui il cerchio si chiude ed inizia la misteriosa avventura raccontata da Cooper.
Il format é lo stesso de "la biblioteca dei morti" e del "libro delle anime". : vari excursus tra epoche storiche apparentemente slegate tra loro, che trovano un filo conduttore attraverso personaggi e fatti intriganti e misteriosi!
Ho letto con voracità la prima opera di Cooper trovandola a suo modo geniale, ho apprezzato il suo seguito nel secondo volume e mi sono approcciato con entusiasmo a questa terza fatica dell'autore. Personalmente non ne sono rimasto colpito favorevolmente, per carità, una bella storia, ben congeniata ed architettata che non mi sentirei mai di sconsigliarne la lettura ma, neppure mi sentirei di pubblicizzarlo ad amici e parenti combe il libro del secolo! =)
Un buon libro, nulla di piú e nulla di meno, lontano dal bel "libro dei morti" ma, comunque un libro scorrevole (sopratutto la seconda metà) e ben studiato.
I personaggi sono poco incisivi e molti sono marginali ed a mio avviso superflui anche se l'autore li presenta con amplie descrizioni che incancreniscono la lettura, non portando poi a sviluppare le vicende di tali personaggi.
Daró ancora spazio a Cooper nella mia biblioteca ma, con l'entusiasmo un filo ridimensionato.
Buona lettura.
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Una caverna e...l'Infuso della Rivelazione!
La caratteristica peculiare di questo romanzo è quella di "teletrasportare" il lettore in ben cinque epoche differenti: nel 30.000 BP, ovvero il 28.050 a. C., nel XII secolo, nel XIV secolo, alla fine del 1800 e ai giorni nostri; non spaventatevi: nonostante la notevole distanza temporale tra ciascuna di esse, la storia è ben articolata e si segue senza alcuna difficoltà.
Fin dalla prima pagina ci troviamo laddove tutto ha avuto inizio e dove si svolge l'intera vicenda: siamo a Périgord, in Francia, nel 1899 e siamo testimoni di un'importante scoperta archeologica... una caverna con dei meravigliosi dipinti rupestri raffiguranti bisonti, cavalli e tori, antecedente addirittura a quella di Lascaux (essendo del periodo aurignaziano); purtroppo questo ritrovamento non può ancora essere svelato al mondo e bisognerà aspettare la nostra epoca perchè quei dipinti possano essere nuovamente osservati da occhio umano e adeguatamente studiati...
ed è qui che entrano in gioco il protagonista del romanzo, l'archeologo Luc Simard, che, grazie ad un antico volume, segretamente nascosto nell'abbazia della zona (e tutto da decifrare), riuscirà a ritrovare l'entrata della grotta e a scoprire un segreto custodito gelosamente per secoli... e il suo "Team Ruac", da lui appositamente costituito per studiare ogni dipinto di ogni camera della grotta.
Proprio a causa del segreto nascosto dietro le pitture rupestri, iniziano una serie di eventi tragici che vedono coinvolti Simard e i componenti del suo team...qual'è il segreto nascosto dietro ai dipinti della camera numero 10? Per quale motivo gli abitanti di Ruac sono così schivi nei confronti dei forestieri? qual'è il legame tra Abelardo ed Eloisa e l'infuso della rivelazione?
Per saperne di più non vi resta che leggere questo romanzo...se le precedenti opere di Cooper vi sono piaciute questa non potrà di certo deludervi... e se invece questa è la prima che leggete...beh...avrete trovato un altro autore da aggiungere alla lista dei vostri preferiti!
Provare per credere!
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Io, Barthomieu…
Come per gli altri romanzi Glenn Cooper, l’autore, ha deciso di narrare la sua storia su diversi periodi temporali, in questo caso sono quattro: la preistoria, il 1899, il 1300 ed il presente.
Nel corso del libro Cooper riesce a portare avanti parallelamente tutti i racconti che nel finale si ricongiungeranno in un’unica storia.
Questa volta siamo in Francia più precisamente nel Périgord.
Entra in gioco Luc Simad, un importante archeologo, che riesce a mettere le mani su un antico manoscritto risalente al 1300 il quale venne rinvenuto tra i resti di un’antica abbazia di Ruac.
Grazie a questo prezioso reperto, Luc ed un altro suo amico archeologo riescono a trovare una caverna piena di dipinti rupestri magnifici e misteriosi allo stesso tempo.
Il protagonista sente il desiderio di scoprire di più su questa strana grotta e delle raffigurazioni che essa contiene.
Senza saperlo si trova a faccia a faccia con un segreto millenario.
Non tutti però hanno il desiderio che questo “segreto” venga svelato all’umanità.
Come in tutti i suoi libri la storia è piena di: colpi di scena, inseguimenti, scoperte incredibili, omicidi, una piccola storia d’amore ed in questo caso anche un manoscritto in latino che aspetta solo di essere decodificato.
Anche questa volta non sono riuscita a staccare gli occhi dalle pagine che scorrevano veloci, ho dovuto terminare il libro in una serata, ero troppo curiosa di come andava a finire!
Questo mix di suspance e mistero mi attrae così tanto che quando inizio non riesco più a smettere di leggere.
Una lettura molto affascinante che voglio consigliare a tutti gli appassionati del genere!
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Il libro delle anime
ORIGINALE
Cambio di ambientazione rispetto ai due precedenti lavori. Si arriva in Francia, nella regione del Pèrigord, una zona originale ed affascinante. La trama della storia, anche stavolta abilmente tessuta da Cooper , gira intorno a dipinti rupestri che vengono accidentalmente ritrovati all’interno di una grotta nei pressi dell’ Abbazia di Ruac. Salti temporali di notevole lunghezza articolano anche stavolta lo svolgimento della storia; si va dalla preistoria di 30.000 anni fa fino all’attualità, per tornare di nuovo indietro nel tempo fino al 1100 D.C. e così via. Personaggi prestigiosi, realmente vissuti, si alternano a quelli inventati e fatti realmente accaduti si aggrovigliano a eventi frutto dell’immaginazione dello scrittore. Stavolta in palio c’è la ricetta che conduce all’Elisir di lunga vita, che gli abitanti di un piccolo paese conservano e proteggono ostinatamente , ostacolando con qualunque mezzo chiunque voglia entrare nella loro comunità e così sconvolgerla. Ritengo che la trama , per quanto articolata, sia avvincente ed originale, come in tutte le altre opere di Cooper. Le varie ambientazioni e gli approfondimenti storico-artistici sono curati al punto giusto, tanto da non annoiare un lettore principiante e da non sfigurare al cospetto di chi può vantare qualche conoscenza in merito. Insomma, anche stavolta la giusta amalgama di pathos, mistero ed erudizione, che non deluderà gli amanti della narrazione colma di tensione e “suspence”. Se devo criticare qualche aspetto, credo che in alcune fasi, l’uso fulmineo e repentino della violenza sia stato un mezzo un po’ troppo sbrigativo per abbreviare alcune sequenze dall’epilogo già scritto. In effetti è un po’ bizzarro e forse anche poco conveniente a livello stilistico, il fatto che di punto in bianco vengano a mancare personaggi fino a quel momento funzionali allo svolgimento della trama e quasi sempre la loro fine è crudele , fulminea e straziante. Autentico e misterioso, leggetelo senza farvi condizionare dalle precedenti opere dello stesso autore e troverete che anch’esso merita molto più che un semplice consenso.
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Nè infamia nè lode
E' il primo libro di Glenn Cooper che leggo. Ho cominciato perchè mi è stato presentato come uno scrittore sullo stile di Dan Brown che a me piace molto. Devo dire che il libro mi è piaciuto, ma non mi ha entusiasmato. E' sicuramente una lettura piacevole, leggera. la scrittura è semplicee la struttura in capitoli non troppo lunghi aiuta. Interessante la narrazione su più livelli temporali. Purtroppo per essere un thriller mi è sembrato un po' lento a decollare e con poca suspance. Se escludiamo l'ultimo capitolo (ma anche qui, niente di nuovissimo) tutto si svolge senza grandi sorprese.
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Mappa di attrazione del lettore
Terzo libro della trilogia. Non sono sicura che la chiuda, potrebbe anche esserci un seguito. Restano valide le mie impressioni dopo la lettura del secondo volume. Anche con questo, l’autore trova la mappa di attrazione dell’animo del lettore, e riesce ad appassionare con una storia davvero intricata e davvero piacevole.