La maledizione di Melmoth
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La donna male
Dopo il successo de Il serpente dell’Essex, l’autrice britannica Sarah Perry torna con un ottimo libro: La maledizione di Melmoth. Chi è Melmoth?
Melmoth è:
“E’ Melmoth, la Testimone che vaga senza posa fini a farsi sanguinare i piedi… In certi paesi lasciano una sedia fuori, nel caso dovesse passare di lì. Si sente tanto sola e va in cerca di compagnia, in carceri e manicomi e nei bassifondi della città, e sussurra, chiamandoti per nome ti segue nei vicoli bui, o viene di notte a sedersi sul tuo letto.. Quando posa lo sguardo su di te è come se ti stesse guardando da tutta una vita, perché non conosce solo ogni tua azione, ma anche i tuoi pensieri e i tuoi segreti più scabrosi, le cose cattive che hai fatto e che nessun altro conosce….”
Un simbolo affascinante quanto tragico, la raffigurazione simbolica della donna male, che tanto successo ha avuto in letteratura:
“Ebbene, come sai, la Bibbia narra che un gruppo di donne andarono al sepolcro di Gesù e lo trovarono vuoto, e poi videro nel giardino il Figlio di Dio che aveva vinto la morte. Ma, in seguito, una di loro negò di aver visto il Cristo risorto. A causa di ciò, quella donna è condannata a vagare per il mondo senza posa, fino al ritorno di Cristo. Per cui è sempre di vedetta, sempre in cerca di quanto vi è di più angoscioso e malvagio, in un mondo che è incredibilmente pieno di angoscia e malvagità. Quella donna si fa testimone del male, là dove non vi sono altri a testimoniarlo, e spera, così, di ottenere la salvezza.”
E ora questa donna sembra essere giunta a Praga, a turbare i sonni di Karel, un uomo misterioso che Helen, una giovane donna, con qualche segreto di troppo, incontra in biblioteca. Un giorno lui le si avvicina e con fare frettoloso quanto invasato, le consegna un manoscritto tedesco, ricevuto da lui stesso, in dono da un signore anziano che frequentava anche lui la biblioteca. Narra proprio di Meloth, la testimone, l’Errante, colei che è presagio di morte e distruzione. Helen non ne è molto convinta, ma quando Karel svanisce nel nulla comprende come la questione sia assai più complicata. Strani avvenimenti iniziano ad accaderle, e poi quella sensazione di essere sempre seguita, da un’ombra nera, furtiva ….
Affascinante è l’ambientazione: Praga in tutto il suo enigmatico splendore, tra viuzze e vincoli nel freddo invernale. Si respirano gli echi di un passato tragico, da vergogna, che come una lama affilata penetra in profondità, annientando. Un passato di odio, di pazzia, incomprensibile e di grande dolore. L’autrice è molto abile nel tratteggiare situazioni ed atmosfere con abili tratti magici e sapienti. Un romanzo tra storia, tradizioni e superstizioni che si rifà al genere gotico di antica letteratura con abilità e sapienza narrativa.