La luna fredda
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Opinioni inserite: 8
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Troppa roba
L'ispettore Rhyme, investigatore tetraplegico e Amelia Sachs con qualche problema di artrosi, ma per il resto perfettamente deambulante iniziano una nuova indagine. Questa volta devono rincorrere l'orologiaio, un serial killer particolarmente crudele nel portare a termine i suoi delitti , che lascia come firma un costoso orologio. Aiutati da un'esperta nel valutare il linguaggio del corpo i due inseguiranno per tutta New York questo geniale personaggio e i suoi molteplici travestimenti. Affiancata a questa un'indagine su poliziotti corrotti, difficili decisioni personali e dolorosi ritorni al passato.
Mi piace abbastanza il modo di scrivere di Deaver: coinvolgente, incalzante, chiaro nello spiegare anche scenari complicati. Intensi e ben caratterizzati i peronaggi principali. Ha la capacità di creare momenti di suspence che tengono il lettore incollato al libro. Mi sembra, però che in questo caso abbia ecceduto nell'aggiungere colpi di scena su colpi di scena. Le carte si sono mescolate più volte e questo può andare bene perchè rende più accattivante la trama. Ma a un certo punto niente stava più al suo posto.
Forse poteva essere una buona idea tenersi qualcosa nel cassetto ed usarlo per un romanzo successivo anzichè sovraccaricare questo di infinite sfaccettature. Ho avuto l'impressione di trovarmi davanti ad una fantastica torta, ma così carica di ogni tipo di glassa, decorazione, confetto da darmi quasi la nausea.
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Lincoln Rhime e Amelia Sachs : un'accoppiata vince
Jeffery Deaver merita davvero con questo romanzo di essersi guadagnato da parte del “Times” il titolo di “più grande autore di thriller dei giorni nostri”. In effetti, pur seguendo due inchieste diverse, Lincoln Rhime e la sua assistente preferita Amelia Sachs (c’è sempre stato del tenero tra i due), riescono in modo magistrale grazie alle loro indiscutibili capacità a risolvere un caso complesso. Lincoln , e in parte Amelia, inseguono uno psicopatico serial killer, Amelia indaga per conto proprio su una banda di poliziotti disonesti : le due piste alla fine convergono, ed è grande l’abilità di Deaver nel tener sempre desta l’attenzione, con ripetuti capovolgimenti di scena e situazioni drammatiche degne della miglior letteratura poliziesca. Amelia, dopo qualche delusione legata ai sospetti sul padre poliziotto ingiustamente coinvolto in un losco affare di tangenti, sta per lasciare la sua attività attratta da un’agenzia privata di Security : i meriti acquisiti sul campo nella soluzione dell’inchiesta ed i buoni consigli di Lincoln Rhime la convincono però a desistere dai suoi propositi.
Grande è la tensione del romanzo, non c’è un attimo di allentamento . Ed è un vero e proprio colpo di scena la rivelazione delle reali motivazioni dello spietato killer : la messa in scena dei delitti nasconde un fine ultimo distruttivo che solo l’abilità dell’Autore riesce a non far trapelare fino all’ultimo. Da sottolineare la meticolosa precisione del criminalista tetraplegico Lincoln Rhime, protagonista di tanti thriller di Jeffery Deaver, che, come al solito, detta le linee guida dell’inchiesta dal suo attrezzatissimo studio, con i consueti elenchi minuziosi di appunti sui presunti assassini, sulle scene dei delitti, sulle vittime, sul modus operandi : elenchi che possono interessare i lettori più curiosi, ma che possono anche essere saltati a piè pari senza danni per il prosieguo della lettura. Un thriller da non perdere, in conclusione, degno di essere accostato al più famoso “Il collezionista di ossa” .
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Una Luna fin troppo fredda
Lo stile di J. Deaver non cambia. E' quello di colui che è considerato tutt'oggi il padre del thriller e non si discute. Sul contenuto e sulla piacevolezza invece, ci sarebbe da farlo. Nello stesso romanzo si intrecciano, a differenza de "Il collezionista di ossa" (il vero capolavoro dell'americano), varie storie, alcune molto coinvolgenti, altre che varcano il limite del'eccesso. La storia dell'Orologiaio, come il caso di corruzione nel distretto di polizia, presi entrambi di per sè da soli, sono molto intriganti. Quando vengono coinvolti la guerra in Iraq e l'attività terroristica, l'ìntreccio pecca in credibilità e l'Orologiaio (alias Gerard Duncan, o Vespasian Hale) diviene un personaggio in parte fittizio e costruito. Se l'autore si fosse attenuto di più alla trama iniziale, allora forse ci saremmo trovati di fronte ad un nuovo capolavoro mondiale. Ma questo è sempre la mia opinione.
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Complicazioni
Questo è un altro bel thriller di quello che considero davvero un bell'autore. E' della serie di Lincoln Rhyme, che si distringue, sempre, per la sua mente acuta, il suo accanimento, la sua impazienza ed il suo distacco scientifico-emotivo. In questa storia compare anche l'esperta di cinesica, che sarà la protagonista di un'altra bella serie di thriller. In questa storia c'è un pò la scientifica contro la cinesica, anche se è dalla collaborazione dei due metodi che avrà origine la soluzione del caso. Il tempo è l'altro grande protagonista di questa storia, perchè il potere di un secondo è uguale al potere di un millennio, perchè ci sono momenti che ti cambiano per sempre. L'assassino è spietato perchè ha il preciso intento di prolungare l'agonia delle sue vittime. E' diabolico perchè, per depistare, macchina infinite complicazioni; ma chi gli dà la caccia è ancora più intelligente e ha la mente sempre aperta, il che lo porta a capire tutto, prima del tempo. Bella storia, davvero, nata da una mente davvero molto intelligente.
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Reinventarsi...
Un romanzo thriller con i controfiocchi, dopo alcune prove non del tutto convincenti. Personaggi davvero riusciti, che credo rivedremo presto: Jeff sta buttando le basi per uno spin-off californiano con l'ottima Kathrin Dance, esperta di linguaggio del corpo e di interrogatori, e ha messo in campo un nemico formidabile... non vi dico di piu', tranne una raccomandazione: abbiate pazienza, questo romanzo ha una fase finale strepitosa, quindi non vi arrendete se la parte centrale sembra poco convincente... e non lo e'!!!
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Un pò troppi colpi di scena
Il numero di colpi di scena è decisamente sopra la media ma devo ammettere che Deaver riesce comunque come sempre a coinvolgere il lettore. In questo libro compare Kathryn Dance su cui Deaver farà un vero e proprio spin-off con romanzi con l'esperta di cinesica quale protagonista. La guerra piscologica con l'Orologiaio finisce in parità e sicuramente ce lo troveremo ancora tra i piedi ...
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Non il migliore dei Deaver, ma da leggere
Non è il romanzo migliore di Deaver, ma è comunque piacevole e avvincente, anche se la trama stavolta è decisamente troppo fantasiosa, tanto da diventare poco credibile.
Mi è piaciuta l'idea di affiancare alla figura di Lincoln Rhyme, che crede solo nelle prove e nelle analisi fisiche, quella di un'esperta di psicologia e di analisi del linguaggio del corpo e del comportamento verbale durante gli interrogatori.
La collaborazione tra i due inizialmente è molto difficile: Rhyme è molto scettico e non vorrebbe averla tra i piedi, ma a poco a poco capisce che in realtà le due figure sono complementari e solo insieme possono vincere.
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Tallone d'Achille
Il libro è ben scritto e gli argomenti trattati sono molti (11 settembre - Iraq: la paura e il senso del dovere dei soldati - gruppi di estrema destra). Dopo aver tenuto incollato il lettore per tutta la seconda parte, si arriva un pò stanchi al finale: troppe emozioni, troppi personaggi e troppi collegamenti tra questi. Forse è questo l'unico Tallone d'Achille del libro, ormai Deaver è vittima dei colpi di scena! Buona lettura:)