La lista nera
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Un maestro incapace di vivacchiare
Cosa dire di questo straordinario autore che, a poco meno di 80 anni, continua a scrivere storie di spionaggio di questo livello? Né la ricchezza, che sicuramente ha accumulato in tanti anni di sontuose vendite, né l'età, né il crollo del Muro di Berlino, né l'appagamento riescono ad incidere su questo fuoriclasse di nome Frederick Forsyth. E dopo 'L'Afghano' ecco un'altra fantastica storia ambientata nel mondo del terrorismo di matrice islamica, narrata con una maestria e una cognizione di causa sorprendenti: non avrei mai immaginato che un autore della sua età e specialista della Guerra Fredda potesse far così sua una tematica tanto moderna come quella del terrorismo islamico, divenuto massicciamente parte della nostra quotidianità solo dopo l'11 settembre. Credibile, avvincente, privo di cadute di ritmo, questo romanzo mi ha colpito non solo per la splendida trama, la capacità di far sentire il lettore nei luoghi teatro della vicenda e l'inimitabile stile del maestro inglese ma anche per l'abilità dimostrata condensando in sole 282 pagine una storia che altri avrebbero allungato all'inverosimile. Quanti libri di 500, 600 o addirittura 700 pagine ci fanno dire alla fine che con 200-300 pagine di fuffa in meno sarebbero stati perfetti? Non pochi e 'La lista nera' è la dimostrazione che quando c'è la classe anche meno di 300 pagine sono più che sufficienti. Continuavo a leggere e il numero di pagina cresceva lentissimamente: Forsyth mi stava trasmettendo così tanto che mi sembrava incredibile che lo stesse facendo in così poche pagine! Spero solo che stia già scrivendo un altro libro e che la sua salute sia sempre quella di un ragazzino: che il nume della letteratura ce lo conservi per sempre!