La gemella silenziosa
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Sarah è una mamma pancina?
È credibile che un autore di romance non conosca “Le pagine della nostra vita” di Sparks? oppure uno di romanzi fantasy non abbia mai letto la trilogia de Il Signore degli Anelli di Tolkien? Certo, non ci si può aspettare dagli scrittori una conoscenza enciclopedica del proprio genere letterario di riferimento, ma dovrebbero avere almeno un’infarinatura generale sugli autori e sulle opere più note.
E invece no! Perché il caro Tremayne (nulla da partire con la matrigna di cenerentola, tranquilli) sembra non aver mail sentito parlate de “La cruna dell’ago” di Ken Follett, romanzo pluripremiato, inserito tra i cento volumi più venduti della Storia nella classifica stilata dal sito ranker.com e diventato anche un film di successo. La versione dell’ignoranza è quindi quella a cui scelgo di credere, perché l’alternativa sarebbe il plagio più sfacciato.
Sin dai primi capitoli si notano delle evidenti analogia nelle trame dei due volumi: in seguito ad un tragico incidente la famiglia protagonista de “La gemella silenziosa”, i londinesi Moorcroft, decide di cominciare una nuova vita trasferendosi in un piccola isola scozzese ccon tanto di faro, il cui nome significa “isola del tuono”; qui la vita non è affatto facile e i due coniugi anziché riavvicinarsi vedono logorarsi ulteriormente il loro rapporto, per giungere infine ad una fortuita tempesta che impedisce di raggiungere la terraferma e prepara lo scenario ideale per delle sconvolgenti rivelazioni.
Notate qualche somiglianza? Ne “La cruna dell’ago”, tra i protagonisti c’era una coppia dalla storia analoga, che viveva appunto su un’isoletta farodotata chiamata “isola della tempesta”. Per fortuna, lo spunto di base si sviluppa poi in un’altra direzione.
Ma iniziamo dal principio: Angus e Sarah, marito e moglie, sono reduci dalla morte di Lydia, una delle loro figliolette gemelle, caduta da una terrazza nella casa dei nonni; poco tempo dopo Gus perde anche il posto di lavoro perché lo porta a picchiare selvaggiamente un suo superiore, così la coppia decide di vendere la bella casa londinese e di trasferirsi in un cottage malmesso sull’isola di Torran, lasciate loro in eredità dalla nonna di Angus. Ad essere più turbata dalla tragedia è però la gemella superstite, Kirstie, che già alla sua prima apparizione manifesta dei comportamenti molto strani. La bambina afferma di essere in realtà Lydia, scambiata per la gemella perché perfettamente identiche e abbigliate allo stesso modo il giorno dell’incidente; in un secondo momento la si vede parlare e giovare con la “sorella”, oltre a riferirsi spesso a se stessa usando il plurale o confondendo la propria identità con quella della piccola defunta.
E già qui iniziano i problemi, perché ogni persona normale avrebbe come minimo portato la bambina da un bravo psichiatra infantile; se non i genitori, per lo meno i nonni, gli amici o la scuola si dovrebbero attivare in una situazione di questo tipo: non siamo in un romanzo di fantascienza! O forse sì, dal momento che la segretaria della scuola (dove siano preside ed insegnanti non è dato sapere) come risposta agli assurdi comportamenti di Kirstie/Lydia decide di lasciarla a casa per una settimana, e “poi si vedrà”.
Sarah ed Angus si trovano in una situazione delicata anche nel loro rapporto come coppia, e la trama ha in serbo parecchi colpi di scena, conditi da tradimenti e sensi di colpa a volontà. Si capisce ben presto che la loro relazione è sempre stata borderline, tra passione e violenza, anche a causa dei rispettivi trascorsi familiari.
Proprio i padri aggressivi ed alcolizzati sono uno dei cliché che affollano il romanzo, elementi già visti ma sempre validi nei thriller; l’idea di sviluppare il mistero principale sullo scambio tra due gemelle monozigote ha già parecchi precedenti, come pure la distruzione del mito riguardo l’innocenza nei bambini e la presenza di due voci narranti in contraddizione -tipo “L’amore bugiardo” di Gillian Flynn.
L’aspetto che più mi ha infastidito durante la lettura è stato proprio l’alternarsi dei POV di Angus e Sarah. Nulla di sbagliato nelll’idea in se quanto nel passare dalla prima persona al presente (lei) alla terza persona al passato (lui). Sinceramente, preferisco una maggiore uniformità, inoltre nei capitoli POV di Sarah ci sono inspiegabilmente dei pensieri virgolettati nel testo: perché inserire tra virgolette questo tipo di narrazione che è per antonomasia la trascrizione di un flusso di coscienza rimane un mistero.
I protagonisti sono nel complesso ben sviluppati e l’autore analizza con attenzione le loro emozioni, soprattutto nel personaggio di Sarah. La brevità del romanzo penalizza invece i comprimari che sembrano spesso dimenticati tra i vari capitoli: Josh e Molly, amici dei Moorcroft, e i genitori di Sarah compaiono solo quando la trama lo richiede, in modo tutt’altro che naturale.
Ma qualcosa di positivo nel libro c’è. Personalmente ho apprezzato molto le dettagliate descrizioni del suggestivo paesaggio scozzese, diviso tra il mare impetuoso e le stoiche montagne. Ottime anche l’alternanza tra dei momenti carichi di tensione e scene di calma quasi placida, mix che riesce a mantenere viva l’attenzione del lettore, nonché la sua curiosità per scoprire i segreti celati da ogni personaggio.
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La coscienza è il nemico più temibile
Sara ed il marito Angus decidono di trasferirsi in Scozia, nell’isola suggestiva di Skye, insieme alla loro figlioletta Kirstie per riuscire a superare la perdita dell'amata figlia e gemella, spietatamente identica, di Kirstie, Lidia, morta durante un tragico incidente domestico. Tuttavia, una serie di strani eventi e di comportamenti ambigui della gemella rimasta in vita costringono i genitori ad affrontare un atroce dubbio: chi è realmente la figlia sopravvissuta? È possibile che possano aver commesso il più tragico degli errori?
Il romanzo è scritto bene, con una trama scorrevole e che non presenta punti morti. Pochi colpi di scena ma abbastanza da non cadere in lentezza. La storia è dinamica e ben strutturata e la capacità descrittiva dell'autore è davvero notevole.
Anche i passaggi logici tra gli eventi funzionano e, sebbene alcuni punti della storia peccano di leggerezza e un pizzico di stucchevolezza (come la scomparsa momentanea del “pater familias”, Angus - non sapevo, tra l’altro, che esistesse un nome proprio di persona uguale a quello di una bistecca!! -, che ha fatto penare per qualche pagina e che, per evitare spoiler dico solo, si poteva ben evitare…), la storia si snocciola bene ed ha una sua struttura, anche di sottotesti, più che credibile…al dì là dello scetticismo personalissimo di ognuno di noi.
Non tradisce le aspettative nemmeno la fine del romanzo, che riserva, anche se con un pizzico di esoterismo, una versione inaspettata, ma piacevole, della trama.
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Che ansia!
Mi dispiace dover dissentire dalle precedenti opinioni ma questo libro non mi ha convinta per niente. Generalmente i thriller psicologici mi piacciono, ma in questo caso oltre ad un forte senso di ansia e inquietudine, non mi ha trasmesso altro.
La trama ruota attorno a questa famiglia distrutta dopo aver perso una figlia, trauma che ha sconvolto tutti ma in particolare l'altra figlia, gemella della deceduta. La bambina inizia ad avere delle crisi di identità, si identifica nella sorellina morta tanto che alla fine manda in crisi anche i genitori: quale gemella è morta? Quale è sopravvissuta?
Come se non bastasse, la famiglia lascia Londra per un'isola sperduta delle Ebridi, dove non c'è niente a parte tanto vento e maltempo. E qui si consuma l'ennesimo dramma...
Ho trovato la trama poco convincente in alcuni punti, che sono poi quelli fondamentali attorno a cui ruota la storia: davvero i genitori non sanno quale bambina sia quella morta? E soprattutto: era davvero necessario andare a stare in un posto così isolato e spettrale? Dalle pagine del libro traspare tanta ansia e inquietudine, forse troppa, tant'è che a parte questo, il libro non mi ha lasciato nient'altro. I personaggi stessi mi hanno lasciato un po' perplessa, la madre in particolare mi è sembrata sin da subito un po' pazza.
Decisamente tra me e questo libro non è scoccata la scintilla, spero di ricredermi in futuro su questo autore.
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Eilean Torran, l'isola del Tuono
Un thriller psicologico di ottimo livello.
Sin dalla prima pagina si viene catturati nella rete della trama, sempre più fitta, che si dipana solo alla fine, lasciandoci con un po' di amaro in bocca.
La storia sembra semplice: una coppia è in crisi a seguito di una tragedia, una delle due loro figlie gemelle, muore in un presunto incidente. Per ritrovare una parvenza di normalità, la coppia si trasferisce su un'isola delle Ebridi, vicino a un faro.
Ma la solitudine e l'inclemenza del tempo, invece di sanare le ferite, non fanno che emergere i problemi insoluti.
Un padre che sembra nascondere un misterioso segreto, una madre che dubita della figlia e del marito, e la gemella rimasta che cerca, in ogni modo, di farsi accettare dai suoi genitori.
Tra freddo intenso, alte maree,pioggia, nebbie e tempeste, specchi nascosti, e porte chiuse che si riaprono misteriosamente , la coppia rivela i propri desideri più reconditi, e i propri pensieri repressi, portando il romanzo a un climax che intensifica la suspense, che non ti abbandona fino alla fine.
Svelare l'arcano è quasi impossibile, tranne per qualche impercettibile segnale, che, se colto, ci porta sulla giusta strada.
Forse al lettore, ed anche a me, sarebbe piaciuto un altro finale, ma direi che per come è ideata la trama, questo era inevitabile.
Davvero un bel giallo, originale sia nell'idea che nella struttura stessa.
Per come è congeniato riesce a trasportarti letteralmente in un altro mondo, e per come è descritto, il freddo delle Ebridi ti entra dentro, e ti lascia solo all'ultima pagina!
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La gemella di ghiaccio
Non è un caso se questo romanzo ha stregato pubblico e librai, tanto da diventare un caso editoriale, venduto in 20 paesi. LA GEMELLA SILENZIOSA è stato proclamato libro dell'anno.
Quando lo inizi a leggere, questo thriller psicologico ti cattura. Già dalle prime pagine non puoi farne a meno. Devi scoprire la verità. È un romanzo ipnotico e indimenticabile. Non è un romanzo che metti da parte, quando arrivi all'ultima pagina. È una storia dove personaggi complessi alimentano le insicurezze dei lettori e li portano a riflettere su quanto siano tortuosi e inestricabili i meandri della mente umana, assolutamente celati da un mistero inconscio e insondabile.
È una storia dove niente è quello che sembra e tutte le sicurezze che sostengono la nostra vita possono infrangersi come uno specchio troppo fragile.
La storia è avvincente, coinvolgente e psicologicamente interessante ed intensa.
Il mistero nasce dal passato, quando Sarah ha imparato ad amare il silenzio assoluto della sera che avvolge l'isola di Skye. Le piace muoversi piano nella penombra e accarezzare delicatamente i biondi capelli della sua bambina di sette anni, Kirstie, che si è appena addormentata. Mentre la osserva, Sarah ripensa a quando quelle mani si stringevano a quelle, identiche, della sorella gemella Lydia. Niente e nessuno le distingueva. Ma, un anno prima, Lydia è morta improvvisamente e ha lasciato un vuoto così grande che ha costretto Sarah e la sua famiglia a fuggire da tutto e da tutti su quell'isola dispersa nel mare di Scozia.
Lì, tra scogliere impervie e cieli immensi, la malinconia e i ripensamenti diventano una costante.
Sarah sente che lei, la bambina e suo marito Angus potranno forse ritrovare la serenità se restano lì, quasi nascosti. Eppure, mentre si avvicina un anno esatto dalla scomparsa della sua gemella, la figlia di Sarah, Kirstie è sempre più strana. Infatti la bambina diventa silenziosa, riflessiva, improvvisamente interessata a cose che prima non amava. Sempre più diversa da se stessa e più simile a Lydia, la gemella scomparsa, non più tanto silenziosa come dovrebbe essere.
Cosa cela il passato? Quali segreti nasconde? S. K. Tremayne è formidabile nel far gradualmente montare la suspense a livelli inimmaginabili. È un thriller psicologico che devasta la protagonista Sarah fino a insinuarle il tarlo dell'errore e dell'orrore. Comincia così a torturarle l'anima.
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Il dubbio fino alla fine!
Il libro racconta di una famiglia apparentemente serena che purtroppo si vede costretta ad affrontare il lutto di una delle due bellissime gemelline, protagoniste della storia e perfettamente identiche. I genitori, Angus e Sarah, che già si confondevano sull'identità delle figlie, vedono acuirsi i propri dubbi, soprattutto a seguito dell'incidente.
La situazione non si mette bene, neanche quando, nel tentativo di superare il difficile momento, la famiglia si trasferisce in un'isola all'estremo nord dell'Inghilterra.
Adesso anche la gemella sembra confusa sulla propria identità.
La situazione familiare si complica sempre più, fino a precipitare, per concludersi in un finale inaspettato.
La scrittura è semplice, ma il ritmo è incalzante. La storia si sviluppa ora dal punto di vista di Sarah, la madre delle gemelline, ora dal punto di vista di Angus, il padre di queste ultime, il ché costituisce un valore aggiunto al racconto, già intrigante e misterioso di per sé.
Più si prosegue con la lettura, più la storia risulta coinvolgente, ci si ritrova immersi in uno scenario quasi gotico, ma meravigliosamente affascinante, che è quello delle tenebrose isole scozzesi, spesso soggette a temporali e tempeste.
Tutto è perfetto: l'ambientazione, l'ambiguità dei personaggi e la loro definizione, gli scenari bui, i continui colpi di scena e perfino il finale.
Un libro che mescola realtà e fantasia, verità e finzione muovendosi su limiti sempre incerti e sottili, lasciando il lettore costantemente in ansia di ricomporre questo puzzle.
Il finale non delude. Anzi.
Un libro da leggere tutto d'un fiato.
Una scrittura semplice e diretta. Una storia straordinariamente coinvolgente, a tratti tenera, a tratti poetica, a tratti cruda, a tratti paurosa. Non manca nulla.
Libro straconsigliato.
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La lettrice distratta
Parlare di un thriller è sempre difficile,perchè la linea tra lo spoiler e il non spoiler è veramente,ma veramente sottile. Cercherò,ovviamente di non fare spoiler, nel caso in cui mi rendo conto che non è possibile metterò la parola SPOILER prima della frase :)
In questo libro seguiamo le vicende di una famiglia "perfetta" che si trova a fare i conti con la morta di una figlia,ma non è solo una figlia,è una gemella. Infatti la coppia formata da Sarah e Gus hanno avuto 7 anni prima due gemelle perfettamente identiche,biondissime e chiarisse. Due bambole di porcellana.
Ma la porcellana è fragile,i bambini curiosi e queste due cose insieme non vanno per niente d'accordo!
Lydia e Kristie si divertono a vestirsi uguali,a cambiarsi di identità e a far confondere la madre e il padre,ma quando la tragedia si abbatte sulla famiglia,la madre distrutta non sa chi sia l'altra. E' caduta Lydia o Kristie? Kristie o Lydia? Chi è la bambina che ho affianco? Chi è?
Domande che assillano la madre alla ricerca della verità,verità difficile da trovare,ma anche da cercare.
La madre si ostina a dire che la sopravvissuta sia Lydia,la sua preferita. Il padre si ostina a dire che invece sia Kristie,la sua preferita. Ma la verità è una,la bambina sopravvissuta è confusa,parla da sola allo specchio credendo di parlare con la sorella morta,parla da sola continuamente...I bambini nella nuova scuola non vogliono stargli vicina e continuano a chiamarla FANTASMA.
La famiglia subito dopo la tragedia si trasferisce in Scozia in un isola ereditata dal marito,chiamata l'isola del tuono dove c'è un faro e le tempeste sono all'ordine del giorno...Finchè un giorno Lydia (Kristie?!) si ritrova sola con la madre in quella casa in piena tempesta. Il vento soffia forte,ma qualcuno bussa alla porta.Chi sarà?
Il libro è molto,molto inquietante,ti trasmette proprio la paura,la sorpresa,il dolore tutto in una cosa sola,come un iniezione di qualche medicinale,si questa è la sensazione.
Si ha davanti un enorme puzzle,con tanti pezzi mancanti ed a uno a uno,l'autore ci aiuta a trovarli, a metterli insieme e solo arrivati alla fine si ha il quadro completo e si può...FINALMENTE RESPIRARE dopo aver trattenuto il fiato per tutto il tempo della narrazione!
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Lydia & Kristie
Solitamente, quando compro un libro pubblicato da Garzanti vado abbastanza sul sicuro. Mi è capitato solo una volta di rimanere delusa, quindi ho sempre delle aspettative piuttosto alte. "La Gemella Silenziosa" mi ha dato esattamente quello che stavo cercando: buona lettura, suspance e curiosità. La storia ruota intorno alla famiglia Moorcroft, scossa dalla perdita di una delle due figlie. Sarah e Angus decidono di lasciare la caotica Londra per trasferirsi in un posto più tranquillo in cui ricominciare a vivere una vita serena. Da quando la sorella è morta, Kristie si comporta in modo strano: afferma di essere Lydia (la gemella defunta), poi, come se nemmeno lei sapesse bene chi è, dice di essere Kristie. Sarah, la madre, vive questa situazione con grande angoscia e confusione, tanto che nemmeno lei sa più chi ha davanti: la bambina che ancora la chiama mamma è Kristie, o è Lydia? Man mano che la lettura prosegue ci sono dei colpi di scena, deubbi, suspance, paura e incredulità. L'unica cosa che non mi ha convinta al 100% è il fatto che non riesco a capire come una madre possa avere dei dubbi sulla figlia che vive con lei. A parte questa piccola "pecca", chiamiamola così, è un buon libro e sicuramente vale la pena di essere letto.