La First Lady è scomparsa
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 1
Top 50 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Scandali e intrighi alla Casa Bianca
James Patterson ha fatto ancora centro con questo suo ultimo romanzo, uscito negli USA come “The First Lady”, titolo meno drammatico di quello italiano, nel quale, con quel “è scomparsa”, si è volutamente drammatizzata la vicenda (sull’onda del successo di ”Il presidente è scomparso”, scritto in collaborazione con Bill Clinton di qualche anno fa). Non per niente Patterson è ritenuto lo scrittore di gialli più ricco, oltre che famoso, al mondo, con centinaia di milioni di copie vendute ovunque, e con una produzione variegata e martellante, dalle serie più note e conosciute (basti pensare ad Alex Cross ed alle Donne del club omicidi) via via fino ai numerosissimi romanzi singoli ed alle opere per la Scuola Media e per ragazzi. Da notare anche che la qualità letteraria, stile e contenuti, è notevolmente migliorata da qualche anno: un impegno notevole per lo stuolo di collaboratori che contribuiscono allo straordinario successo, co-autori, ricercatori, osservatori, impiegati, agenti e staff editoriali, tutti impegnati in un continuo lavoro per il miglioramento ed il successo della “premiata ditta”. Lo scritto vero e proprio naturalmente non è sempre farina del sacco dell’autore: in questo caso la collaborazione è di Brendan Dubois, le differenze di stile non si fanno troppo notare (tranne forse che negli ultimi concitati capitoli), al contrario, a mio giudizio, di quanto avevo notato nel precedente romanzo sulla scomparsa del Presidente, nel quale emergeva netto lo stile di Clinton nella prima parte, più istituzionale, dell’opera.
Ciò premesso, la storia è incentrata sulla scomparsa improvvisa durante una gita a cavallo della First Lady della Casa Bianca, Grace Fuller, una signora piuttosto aliena dal potere e tutta dedita ad opere caritatevoli, avvenuta dopo la scoperta del tradimento del Presidente con un’avvenente impiegata di una lobby legata ad interessi politici e la conseguente immediata tempesta mediatica. Il Presidente, Harrison Tucker, è un farfallone, incapace di vere decisioni, succubo di un perfido consigliere e amico, Parker Hoyt, che punta esclusivamente, anche per tornaconto personale, a favorire in ogni modo la prossima rielezione del suo capo. Per raggiungere questo scopo, trama nell’ombra, convinto che l’eliminazione fisica della moglie presidenziale, considerata un’ingombrante palla al piede, possa solo giovare al successo del Presidente stesso (cordoglio di popolo, simpatia per un povero vedovo) ed anche alle fortune di alcune case farmaceutiche che non vedono di buon occhio l’attività caritatevole della Fuller. L’intrigo è coinvolgente, ben costruito e ben narrato: Hoyt attiva, all’insaputa del Presidente, killer professionisti per far fuori sotto traccia la donna e, d’altro canto, agenti dei Servizi Segreti sono impegnati nelle ricerche ufficiali, in un alternarsi di colpi di scena magistrali che, nei brevi e concitati capitoli dell’ultima parte del thriller, tengono inchiodato il lettore alle appassionanti pagine conclusive, in un crescendo sapiente di tensione emotiva. Il finale è scontato, con verità sorprendenti e sottili vendette, ma quanta adrenalina scorrerà nelle vene dell’io narrante, la brava e indomita Sally Grissom, agente speciale capo della “Presidential Protective Division”, incaricata personalmente dal Presidente di organizzare le ricerche della moglie.
Il thriller è ben scritto, sulla linea degli ultimi lavori di Patterson. Emerge in modo evidente e forse molto vicino alla realtà l’ambiente della Casa Bianca, con l’aria che vi si respira: i falsi amici, le intercettazioni, gli intrighi più subdoli, tutto fa pensare che avesse ragione una ventina d’anni fa quel Presidente che riteneva la Casa Bianca un “nido di vipere”. Vipere assetate di potere, politico ed economico, capaci di tutto, in contatto addirittura con killer professionisti ed ambienti eversivi. I poteri in lotta, non solo quelli politici, sono ben delineati e disegnano un quadro generale che mette in primo piano connivenze subdole e interessi personali: fa da contraltare la figura della First Lady, vittima innocente di inganni e di interessi inconfessabili.
Un avvincente thriller, in sostanza, con un’unica perdonabile pecca: una singolare differenza di stile nei capitoli finali rispetto al resto del racconto. E’ solo una mia opinione, il romanzo è comunque consigliabile e da leggere senz’altro.