La congiura dei suicidi
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Indagine al tempo del Covid
Petros Markaris è uno di quegli autori che non mancano mai di porre l’accento sul giusto e sull’informazione. È uno di quegli autori che osservano il mondo circostante e che per questo lo fanno proprio, ne eviscerano e snodano i caratteri e per mezzo delle parole e di una trama fittizia e immaginata lo riportano a galla invitando così il lettore a riflettere, meditare e ponderare su quelli che sono i meccanismi di un universo in costante evoluzione ma la cui Storia tende a ripetersi. Ed è questo su cui egli, in particolare, focalizza. Perché la storia non debba o possa ripetersi ma anche affinché certi meccanismi non prendano campo.
«Il gregge inizia con il colonialismo. Che cos’era il popolo di un paese africano per i colonialisti? Nient’altro che un gregge di cui potevano fare quel che volevano. Lo stesso obiettivo avevano le guerre. Che cos’era l’esercito in queste guerre? Gregge. Un gregge che combatteva contro un altro gregge. Alla fine della guerra, gli eserciti erano diventati greggi di affamati e quelli che avevano fatto scoccare la scintilla si erano arricchiti. Oggi che la possibilità di far divampare un conflitto si è indebolita a causa delle armi di distruzione di massa, il gruppo di invisibili che continua a dominare e a governare il mondo ha scoperto i virus, e ci addolcisce la pillola con l’immunità di gregge.»
Ed è proprio dalla disinformazione che ha inizio l’opera. Disinformazione mixata a complottismo, ideologie estremiste, pandemia, mancata libertà e malessere. Ecco, dunque, che ha avvio una nuova indagine che vede il commissario Kostas Charitossi coinvolto in una congiura che si muove dal bisogno di una libertà che è stata tolta e ridimensionata a causa anche della pandemia.
Markaris ancora una volta riesce a fotografare quella che è la realtà della Grecia e a mostrarci il volto dei greci durante il periodo pandemico. Il pari del nostro Montalbano ma di origine greca dovrà entrare nel tessuto sociale di Atene bloccata appunto dal Covid e poi da qui l’indagine si sposterà su una seconda indagine che riguarderà un gruppo terroristico che mira prima a distruggere i vaccini e poi a colpire i medici che nei programmi televisivi divulgano le conoscenze mediche spronando alla vaccinazione.
Un romanzo molto attuale che è accompagnato dal canonico stile attuale di Markaris, scorrevole e lineare, non troppo impegnativo o farraginoso. Una indagine che parte lenta, con il dovuto incedere e i dovuti intervalli, con pochi ma essenziali elementi che riportano anche all’inquietudine del personaggio principale che questa realtà la vive e abita. Da circa metà dell’opera il ritmo narrativo aumenta e accelera e a questo si aggiunge una riflessione inerente alle ideologie che smuovono le masse e sono in grado di creare coesione e alle ideologie estremiste che portano fame, divisione, morte, ingiustizie, amarezza. Un buon capitolo delle avventure dell’eroe che solletica la curiosità e conquista soprattutto per temi e argomenti trattati.