La congiura
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LA CONGIURA
Molte volte quando finisco di leggere un libro mi chiedo se avrei perso qualcosa se non avessi scelto di leggerlo; in questo caso la risposta sarebbe stata: no.
Un libro che potrebbe anche essere interessante per i contenuti, in quanto ripercorre in sottofondo, la storia di vent’anni, dal 1950 al 1970, degli Stati Uniti d’America. Purtroppo questo tentativo non è stato impostato nel migliore dei modi, finendo per diventare in alcune parti un romanzo noioso. L’impressione è stata quella di voler toccare troppi avvenimenti, senza riuscire ad integrarli all’interno della narrazione. Un pò come avere a disposizione molti ingredienti e non riuscire a fare un buon piatto, come invece ci si sarebbe aspettato.
Anche lo stile di scrittura non mi è sembrato irresistibile, non ho colto la capacità di tenere il lettore incollato al libro, con un ritmo incalzante, man mano che la storia si dipana, come invece il genere spy-story richiede. Mancano i così detti “colpi di scena” che tengono vivo un romanzo. Si arriva al finale, scoprendo che fine a fatto la sorella del protagonista, sparita misteriosamente per circa 20 anni, ma anche questa volta senza “fuochi d’artificio”.