La casa della seta
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Anthony Horowitz è nato nel 1956 a Londra dove vive con la moglie, due figli e il labrador Lucky Dog, che gli tiene compagnia mentre lavora. Soggettista e sceneggiatore ha lavorato alla preparazione di diversi film per la televisione. Scrittore raffinato, capace di costruire trame avvincenti e piene di colpi di scena, fa largo uso di un irresistibile humor nero. Ha scritto numerosi libri per ragazzi che hanno ricevuto importanti premi e sono stati tradotti in molte lingue; tra questi: Nonnina, Villa Ghiacciaossa, L'aiutante del diavolo, Operazione Gemini. Dalla saga di Alex Rider è stato realizzato un film. Anthony Horowitz ha spesso indicato in Arthur Conan Doyle una fonte d'ispirazione costante per il suo lavoro da quando per la prima volta, a sedici anni, lesse le avventure di Sherlock Holmes.
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Sherlock Holmes è tornato. La partita è aperta!
“The game is afoot”, dunque. Anthony Horowitz, con “La Casa della Seta”, alza il sipario su una nuova avventura del più famoso detective di tutti i tempi e, nel pieno rispetto dello stile narrativo e dello spirito dell’originale, scaturito dalla penna e dal genio letterario di Sir Arthur Conan Doyle, riesce nell’arduo compito di amalgamare, con continui riferimenti e citazioni di frasi celebri, il suo romanzo apocrifo al Canone, e a suscitare, aggiungendovi anche qualcosa in più, sensazioni ed emozioni identiche a quelle nate dalla lettura dell’opera, comunque incomparabile, di Conan Doyle, cui rende giustizia. Horowitz costruisce, infatti, una trama corposa avvolta in uno spesso strato di mistero, fitto come la nebbia di Londra, che, puntualmente, Holmes, con l’inseparabile Watson (che come noi lettori “vede, ma non osserva”), saprà dissipare, muovendosi, agile, alla luce brillante delle sue infallibili capacità di osservazione e di deduzione, fino a ricomporre, pezzo dopo pezzo, un complesso puzzle che, nella sua interezza, raffigura un pietoso quadro di indicibili miserie umane. L’enigma è risolto. La verità è svelata. “When you have eliminated the impossible, whatever remains, however improbable, must be the truth”. Parola di Sherlock Holmes. Grazie Sir Arthur, grazie Mr. Horowitz.
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Degno romanzo di Sherlock Holmes
Ero piuttosto restia a comprare questo romanzo. D'altronde io sono una grandissima fan di Sherlock Holmes e, vedendo che era scritto da un autore che non era Arthur Conan Doyle, mi sono chiesta "perchè tutti così eccitati per questo romanzo?". Alla fine mi sono convinta a compralo (dopo aver letto molte recensioni e aver scoperto che fosse stato "autorizzato" dagli eredi di Doyle) e non me ne sono affatto pentita.
-Possono seguire spoiler-
Certo, la sensazione che la penna non sia quella di Arthur Conan Doyle è persistente, ma lo consiglio vivamente a tutti gli amanti dei gialli e soprattutto di Sherlock Holmes, dopotutto una nuova aggiunta alla vostra libreria non può far altro che bene!
Il mistero presente in questo libro è davvero uno dei più intrigati della carriera di Holmes e sembra apparentemente impossibile da sbrogliare perchè si può avere l'impressione che i misteri siano più di uno, invece sono strettamente collegati tra loro.
Inizialmente non capivo perchè Watson (da bravo biografo delle avventure di Holmes) avesse scritto che le avventure narrate le avrebbe volute dimenticare o cose del genere. Non riuscivo proprio a capire cosa potesse esserci di così orribile. Inutile dire che alla fine l'ho seriamente capito e anche io sarei stata dello stesso avviso di Watson. Le cose che avvenivano nella Casa della Seta erano a dir poco raccapriccanti e ammetto che (proprio quando si stava per scoprire cosa accadesse nella Casa della Seta) anche io ho capito cosa avrei letto, e "purtroppo" avevo ragione.
Concludo dicendo che Horowitz è stato bravissimo nello scrivere questo romanzo e nell'elaborare una nuova avventura del nostro detective preferito, trovo inoltre che abbia imitato molto bene il modo di scrivere di Doyle quindi non posso fare altro che dare 5 allo stile.
Un degno erede, spero di poter leggere altri libri suoi.