La belva deve morire
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Elementare Watson...ma non sempre!
“Ho deciso di uccidere un uomo. Non so chi sia né dove viva, non ho idea di che aspetto abbia. Ma lo troverò e lo ucciderò.”
…Caro lettore non sei che una convenzione….Dal Diario di Felix Lane.
Inizia così il romanzo di Nicholas Blake, pseudonimo di Cecil Day-Lewis, sotto forma di un diario rivelatore, un agghiacciante confessione-rivelazione di un uomo che ha subito un torto, la morte del figlioletto per mezzo di un pirata della strada, che reo di avere stroncato l’unica ragione di vita di Frank Cairnes padre apprensivo e vendicativo, diventa l’obiettivo di morte e pertanto è lui la bestia che deve morire.
La tecnica narrativa, l’accuratezza dei particolari, l’introspezione dei personaggi rasenta quasi la perfezione del classico giallo deduttivo a camera chiusa. Scritto nel 1938 è considerato dagli amanti del genere uno dei migliori gialli mai scritti, Nicholas Blake scrisse una ventina di libri con protagonista il raffinato e colto investigatore Nigel Strangeways.
Il signor Polillo lo ha ristampato nella sua classica collezione “I bassotti” che raccolgono i migliori gialli narrati da oltre 150 anni e leggerlo oggi mi ha trasmesso quel carisma che riconosco di averlo già provato leggendo altri libri che gli somigliano ma che sono molto più recenti. Penso che bisogna dare merito a opere come queste che hanno aperto la strada al thriller moderno e che tutti gli appassionati di thriller, gialli e noir non debbano perdersi certe chicche del passato, magari molte sono lente e noiose, ma questa è geniale e imprevedibile per davvero.
"Dubita sempre di ciò che sembra probabile e comincia a credere a ciò che sembra incredibile" Cit. Gaboriau