La bara d'argento La bara d'argento

La bara d'argento

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Nella serena atmosfera di un monastero inglese, un monaco sta accudendo le sue piante medicinali. È fratello Cadfael, un tempo marinaio, poi crociato, ora padre erborista dell'abbazia benedettina di Shrewsbury. Mite, paziente, devoto; un sant'uomo, con una particolarità: è il più grande detective che le cronache medievali ricordino. Il possesso delle reliquie di santa Wìnifred ha scatenato una controversia fra i monaci di Shrewsbury e gli abitanti di un pacifico borgo del Galles. Dopo le trattative, e le minacce, a complicare le cose viene scoperto il cadavere di Rhisiart, il principale oppositore dei monaci. Sulla piccola ma combattiva comunità sembra abbattersi la maledizione della santa. Ma fratello Cadfael non si accontenta delle apparenze e riuscirà a far luce su un caso complicato.



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La bara d'argento 2020-10-05 12:32:07 sonia fascendini
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    05 Ottobre, 2020
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una santa contesa

Questo è il primo di una lunga serie di romanzi che Ellis Peters ha dedicato alle avventure di padre Cadfael. Ambientato nell'Inghilterra medievale questo libro ha poco a che vedere con i gialli attuali: tutti sangue e motivazioni complicate. Si tratta di un romanzo piuttosto datato, e sia per questo sia per il tipo di ambientazione scelta può apparire in molti passaggi piuttosto ingenuo o troppo ovvio. Descrive, però con precisione il modo di pensare medioevale con i suoi timori, le superstizioni e un innato rigore oggi del tutto impensata. Significativa la spedizione di un drappello di rappresentanti dell'abazia oltre confine alla ricerca di una santa da usare come specchietto delle allodole per attrarre visitatori. Ben descritta la figura di padre Cadfael. un monaco che ha deciso di vestire il saio solo dopo aver partecipato alle crociate, aver amato e tradito donne, aver sofferto e fatto soffrire. Arrivato a una età avanzata per l'epoca ha trovato in qualche modo la pace dedicandosi alle sue erbe. Gli è rimasto però lo spirito d'avventura, l'arguzia e l'astuzia necessaria a mettere assieme indizi, tessere trappole per gli assassini e metterli on le spalle al muro. Nel complesso un libro gradevole da leggere, scorrevole sia nella trama che nella prosa. Piuttosto azzardato metterlo tra i gialli a fianco degli investigatori degli ultimi decenni.

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La bara d'argento 2016-01-18 08:20:17 Belmi
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Belmi Opinione inserita da Belmi    18 Gennaio, 2016
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La Signora del giallo medievale

"La bara d'argento" è il primo libro della lunga serie delle "Indagini di fratello Cadfael" scritti da Ellis Peters. I romanzi sono ambientati nell'Inghilterra dell'anno Mille e sono stati pubblicati fra gli anni '70 e '90. La serie vede come protagonista il fratello Cadfael, un monaco che risulta subito essere fuori dal comune. Cadfael vive nell'abbazia di Shrewsbury, in Inghilterra, con la mansione di erborista, ma il suo passato, prima di diventare monaco, ci racconta molto di lui. Cadfael è stato marinaio e poi crociato, e prima di entrare in monastero ha frequentato diverse donne.

La sua tranquilla vita viene radicalmente cambiata quando in abbazia, ed in particolare il priore Robert, decidono che è giunta l'ora che i resti di qualche santo giungano nella dimora per accrescerne il prestigio. La scelta, dopo vari episodi dubbi, ricade su Santa Winifred, una santa gallese praticamente dimenticata e così i fratelli, incluso il nostro protagonista, partono per il Galles alla ricerca delle reliquie.

Le cose non vanno proprio come aveva previsto il priore e addirittura "ci scappa il morto". Fratello Cadfael dovrà ingegnarsi per risolvere questo caso.

Per essere il primo della serie e quindi risalire agli anni '70, posso dire che la Peters ha fatto un buon lavoro. Poca azione ma molto ingegno caratterizzano lo stile dell'autrice che è riuscita a crearsi un buon seguito visto che la serie è composta da circa una ventina di libri.

Fratello Cadfael è uno di quei personaggi a cui ci si può facilmente affezionare e che con il suo comportamento "un po’ sopra le righe" prospetta molte altri casi intriganti ed interessanti!

Lo consiglio agli appassionati del genere con la consapevolezza che poca azione ma molto ingegno "condiscono" queste pagine e che la Peters ci racconta anche un po’ gli usi e i costumi del tempo senza tralasciare le ambiguità della chiesa.

Buona lettura!

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La bara d'argento 2015-04-30 09:21:15 MATIK
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MATIK Opinione inserita da MATIK    30 Aprile, 2015
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La bara d'argento.

"Di peccatori in buona fede è pieno il mondo, ma i penitenti in buona fede sono rarissimi."
"La bara d'argento" è un giallo ambientato nel medioevo, colui che indaga e che scopre il colpevole è frate Cadfiel, un frate un po' sopra le righe, un uomo che ha conosciuto la vita facendo il marinaio, ma che in età matura ha deciso di trovare la tranquillità tra le mura di un convento.
"Cadfeal, egli non trovava niente di strano nel suo variegato curriculum: non s'era dimenticato niente e non si pentiva di nulla di ciò che aveva fatto. Non vedeva contraddizione tra le delizie che gli avevano dato la lotta e l'avventura, e il piacere altrettanto acuto che adesso gli dava la tranquillità. Condita con il sale di qualche affare in cui andare a ficcare il naso, perché il cibo gli piaceva piccante, come una nave tranquilla, che si godeva il riposo nel porto."
Questo è il primo della serie di racconti dove il monaco Cadfeal è chiamato ad investigare: il priore Robert insieme ad alcuni suoi confratelli parte per il Galles per andare a recuperare le ossa di Santa Winifred, affinché siano condotte nel loro monastero, in un'adeguata teca per essere adorate e pregate. Nel villaggio dove c'è la tomba della Santa troveranno però non proprio un'ottima accoglienza, il signore più potente del posto, Rhisiart si oppone, condizionando l'intero villaggio.
Colui che ostacola la missione dei frati, viene trovato ucciso in una piccola radura del bosco e Cadfeal inizia con astuzia, abilità ed accurata attenzione a raccogliere informazioni, indizi e moventi per capire chi nella piccola comunità dice la verità o la menzogna, al fine di scoprire chi ha commesso il misfatto.
Un giallo semplice, che intrattiene il lettore senza colpire ed attrarre eccessivamente il suo interesse, io mi ci sono immersa perché mi piacciono le ambientazioni storiche, in questo caso quelle medievali, la scrittrice è stata brava a ritrasmettere la chiusura mentale e l'ingenuità nei rapporti con la religione (fede e miracoli) e il conseguente condizionamento sul popolo credulone e pauroso, in contrasto netto con il personaggio di Cadfeal, avanti rispetto a quei tempi, con una mente aperta e che non si lascia influenzare da niente.
"Amico mio, non basta stare in un'abbazia per essere santo! E si può essere santo anche se non si sta in un'abbazia. Cenci, tonache o vesti sontuose, sotto siamo fatti tutti alla stessa maniera."

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Consigliato a chi ha letto...
Per chi ama "semplici" gialli!
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La bara d'argento 2011-06-27 17:31:13 Lady Aileen
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Lady Aileen Opinione inserita da Lady Aileen    27 Giugno, 2011
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Primo libro

Il primo buon motivo per leggerlo é che lo stile narrativo risulta scorrevole e coinvolgente infatti si legge davvero tutto d'un fiato senza mai annoiarsi. Il secondo motivo é che l'autrice é riuscita ad amalgamare tradizioni e cultura medioevale con una vicenda intrigante e ben architettata. Per quel che riguarda gli usi e i costumi dell'epoca l'autrice é molto dettagliata per cui un ulteriore punto a favore del romanzo.
Alla vicenda centrale ovvero l'omicidio da risolvere non mancano ulteriori storie a fare da cornice.
Per quel che riguarda la caratterizzazione di Fratello Cadfael sono soddisfatta. Un libro godibilissimo che potrete leggere anche sotto l'ombrellone.

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