La bambina con la neve tra i capelli
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Opinioni inserite: 2
Carino senza pretese
A me è piaciuto! A parte che è difficile non mi piaccia un thriller, deve essere proprio scritto male, noioso, lento, privo di suspense, spunti e colpi di scena! E non è questo il caso!
Il thriller in questione è scorrevole, si legge bene, ha tutte le carte in regola, se dovessi trovare un "difetto" è l'inevitabile storia d'amore, davvero troppo scontata, che nasce tra la protagonista Magdalena e Petter, un suo vecchio amore ritrovato nella sua cittadina natale, dove è tornata dopo una breve parentesi a Stoccolma.
Un debutto da tenere in considerazione!
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NON MI HA CONVINTA
Premetto che non sono entusiasta degli scrittori del nord Europa, tranne Stieg Larsson con la sua trilogia e pochi altri, ma continuo comunque a leggere più autori possibili, per arrivare così a modificare la mia opinione definitivamente.
Riconosco inoltre, che leggere questo libro dopo un thriller di Deaver è un po’ come trovarsi a paragonare un testo di Scuola Primaria con un testo Universitario, quindi non posso cadere nel fare paragoni in quanto non è possibile.
L’autrice è una giornalista che durante la sua attività ha seguito diversi casi di cronaca nera, dalle quali ha preso spunto per narrare questa vicenda.
Guarda caso la protagonista principale del libro è una giornalista, dopo il divorzio decide di trasferirsi nuovamente nel luogo dove è cresciuta, trovando difficoltà con l’ex marito nella gestione del figlioletto, professionalmente entra come unica giornalista di cronaca nel giornale locale.
Magda si ritrova a scrivere articoli inerenti la scomparsa di una minorenne,Hedda, la notte dell’ultimo dell’anno e sul ritrovamento, qualche giorno dopo, del cadavere di un’altra minorenne, nella cantina di una casa isolata utilizzata solo in estate, completamente nuda, senza nessun documento e senza segnalazioni di scomparsa a cui fare capo.
Viene descritto come le indagini della polizia si articolano, facendo emregere in modo leggermente più approfondito il personaggio di Petra Wilander, poliziotta e madre di un’adolescente.
Caso vuole che, presumo incosciamente, l’autrice dipinge un pool di poliziotti che brancolano nel buio e guarda caso la brillante giornalista, darà una svolta decisiva alle indagini che porteranno alla risoluzione del caso…
Le vicende non sono perfettamente descritte, non viene assolutamente trasmessa la tensione emotiva delle vittime, la paura, la confusione, il terrore, il freddo intenso che penetra ogni fibra del corpo, la disperazione della famiglia nel non sapere che fine ha fatto la piccola Hedda, la crudelta degli o dell’assassino.
Leggo lo sforzo dell’autrice nel voler trasformare il suo talento giornalistico in autrice di thriller, ma per me non riesce in pieno nell’impresa.
La storia mi vede solo spettatrice non particolarmente coinvolta; irrinunciabile per l’autrice anche la nascita della classica storia d’amore tra Magda e un vecchio amore ritrovato… Mah! Non mi ha convinto fino in fondo anche se il libro è comunque scorrevole e si legge speditamente.