La bambina che amava Tom Gordon
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Perdersi nella magia dei boschi
Trisha nove anni parte con la madre e il fratello per una gita dentro una foresta. Ha portato la merenda, da bere, l'antizanzare no ma poco importa. Stanca dei litigi dei suoi due compagni di viaggio si ferma a fare pipì. Poi decide che non c'è niente di male se prende una scorciatoia. Solo che quella foresta, come solo negli Stati Uniti ce ne possono essere: così vicina alla città, ma allo stesso tempo così pericolosa, la ingoia.
Patricia Mcfarland però non è una cappuccetto rosso qualsiasi che si fa spaventare da un vecchio lupo affamato. nemmeno la intimorisce l'idea di essere circondata da migliaia di ettari di alberi, felci, animali selvaggi, insetti e paludi. Giorno dopo giorno continua a camminare con metodo risparmiando il cibo e le energie convinta che prima o poi troverà qualcuno in grado di portarla a casa.
Questo libro è crudele. King presenta a questa ragazzina prove insuperabili per un adulto figuriamoci per una preadolescente. Eppure con una forza che tutti vorremmo avere lei va avanti. convinta che "i mondo ha i denti e in qualsiasi momento ti può mordere" prende con calma, ma senza rassegnazione ogni cosa che arriva. E' capace perfino di andare in estasi di fronte a qualche animale che vede per la prima volta da vicino.
Mi è piaciuto molto questo libro anche se si allontana parecchio da quelli di King. Tutta la paura e la tensione deriva dagli stessi timori di Trisha, Non so quanto possa essere realistica questa storia per quanto riguarda la resistenza fisica e psicologica di una bambina. Però è raccontata in modo tale da farla sembrare vera e questo credo sia il ragione per cui è così terrificante.
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SEMPLICEMENTE LUI: IL RE
Prendi un giorno qualsiasi in cui tua madre decide di portare te e tuo fratello a fare una bella passeggiata nel bosco; considera che hai solo nove anni, che il tuo grande amore "platonico" (come?! non sai cosa voglia dire?) gioca a baseball e che il tuo unico pensiero al momento è quello di estraniarti dal mondo, prendere le distanze dalla realtà quotidiana fatta di litigi, urla, discussioni e ancora urla, bronci, capricci e urla a non finire. Ma fatti dire una cosa: decidere di allontanarti così tanto dal sentiero è stata una pessima, pessima decisione.
E ora cosa farai, cara piccola dolce Trisha? Riuscirai a sopravvivere a mosche, insetti, caldo, cadute libere, incertezze, ombre, strane e lugubri presenze che animano questo bosco? Basteranno quei pochi rudimenti da simil Giovane Marmotta che hai imparato in qua e in là?
Stai attenta bimba... il mondo ha i denti e in qualsiasi momento può morderti, ma questo lo imparerari in fretta, molto in fretta.
Breve, intenso, ricco di tensione e con un finale inaspettato. In due parole? Un King.
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Il mondo aveva i denti e in qualsiasi momento ti p
"Il mondo aveva i denti e in qualsiasi momento ti poteva morsicare"
Questa è la frase che rappresenta un po tutto il libro.
King ci parla di una bambina stanca di dover sopportare i litigi tra il fratello Pete e la mamma e proprio durante una delle loro litigate, mentre sono in gita in montagna, si allontana dal sentiero per fare pipì, si allontana un po troppo e in men che non si dica si è già persa.
Da lì comincia il suo viaggio nel bosco accompagnata da Tom Gordon, il suo giocatore di baseball preferito che di tanto in tanto spunterà fuori, lungo il tragitto come un apparizione e ascolterà le sue paure più profonde.
Non solo la bambina di 9 anni dovrà affrontare giorni e notti nel bosco munita solo di pochissime provviste e delle cuffie per ascoltare le partite del suo eroe, ma dovrà tener conto di tutti i disagi del caso ma soprattutto della "cosa" che dopo poco tempo dal momento in cui si perde, inizia a seguirla, osservarla e che lascia vari segnali della sua incessante presenza....
Devo dire che il libro nel suo insieme è carino però la parte centrale secondo me è troppo tirata, un po pesante e alcune parti si potevano tranquillamente evitare.
Altra cosa che ho notato è che la protagonista ragiona un po troppo come un adulta per i miei gusti, anche nel modo di parlare si alternano parole da "bambina" a frasi da donna adulta.
Una cosa che ho MOLTO apprezzato è il richiamo a Virginia Andrews, mi spiego meglio..quando la nostra protagonista si perde nel bosco nel suo zaino ha un libro della Andrews (autrice preferita di King e anche mia).
Infine devo dire che quando finalmente ho scoperto chi/cosa fosse la "cosa" che la segue per tutto il tempo spaventandola, sono rimasta un po delusa........ma questo è solo un parere mio chiaramente!
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Biancaneve o Angela
Che angoscia!
Una bambina che va a fare pipì dentro al bosco e non trova più la strada di ritorno.
Non vuole chiamare aiuto tanto il fratello e la mamma non la sentirebbero impegnati come sono a bisticciare, quindi inizia a camminare e a camminare ancora, ha camminato troppo quando si rende conto d'essersi persa. Così affronta la sua prima notte da sola nel bosco....e qui mi ricorda la fiaba di Biancaneve quando scappa per sfuggire al cacciatore che la vuole uccidere e tra rami e tronchi vede figure spaventose.
E i suoi famigliari? Certamente la staranno cercando...e invece qui la memoria torna a quando nel 1996 scompare sotto gli occhi di tanti famigliari Angela Celentano. Che angoscia!
Ho ammirato tanto Trisha, una bimba di 9 anni sveglia e forte nell'affrontare la situazione, ma soprattutto la capacità (nonostante tutto) di soffermarsi ad ammirare la natura ed apprezzarne la bellezza. Fortunatamente ha trovato la compagnia virtuale del suo giocatore preferito per farsi accompagnare in questo percorso, un personaggio che lei ama e che ha scelto come compagno di viaggio a dispetto di famigliari o Santi.
Sinceramente volevo finire al più presto questo libro per sapere come sarebbe andata a finire, però non riuscivo a leggere molte pagine al giorno, un senso d'inquietudine m'attanagliava lo stomaco. Si, ok...sappiamo tutti chi è lo scrittore, ma qui il ruolo di mamma con una figlia di questa età mi metteva non poco in difficoltà a mandare avanti la lettura.
Penso che sarebbe un libro da far leggere anche a ragazzini sia ingenui che spavaldi.
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nelle terre estreme di Jon krakauer
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Trisha la coraggiosa
Povera Trisha, ha solo nove anni e si è perduta in un' intricata foresta sui monti Appalachi. Un minuto prima si sorbisce i litigi tra madre e fratello mentre fantastica sul suo mito, il giocatore di baseball Tom Gordon, e il minuto dopo si trova perduta, spaventata, attorniata da rumori, ombre e da una presenza inquietante che non è frutto della sua immaginazione. Infafti, le carcasse di animale sparse tra la fitta vegetazione, denotano la presenza di qualcosa di tutt'altro che mansueto.
Una fiaba nera per Stephen King che da questo momento in poi vivrà qualche anno di evidente declino; in questo breve romanzo si accendono all'unisono le preoccupanti spie già ravvisabili in alcune delle opere precedenti, a confermare che il serbatoio dell' ispirazione è quasi prosciugato. In effetti qui il Re del Brivido gioca facile, utilizzando una paura atavica come interessante spunto di partenza per poi svilupparlo senza memorabili acuti. La parte centrale è la meno riuscita, poco coinvolgente, statica, priva di elementi catalizzanti nonostante lo stile semplice e diretto a tentar di tenere desto il ritmo. Le continue descrizioni e un'infinità di tempi morti smorzano il fascino delle sporadiche intuizioni felici.
King sfrutta male il senso di minaccia incarnato dalla creatura misteriosa, sicuramente uno dei "mostri" meno riusciti della sua onoratissima collezione.
E' evidente lo sforzo di contaminare l'avventura di Trisha con influenze inerenti il romanzo di formazione; il passaggio dall'età infantile a quella adolescenziale con il bosco metafora di un mondo per lo più sconosciuto da doversi di colpo affrontare in solitaria è sintomatico di un momento spesso terrorizzante.
Da non sottovalutare la situazione famigliare, ovvero prima fonte di disagio: genitori separati e il conflittuale rapporto vissuto tra le persone a lei più care ne definiscono una psicologia che King coglie bene, una bambina spaventata ma abituata alle difficoltà e conscia di una realtà fatta di molteplici sfaccettature, il più delle volte per nulla rassicuranti.
Restano dubbi su alcuni momenti davvero improbabili con l'autore avviluppato dal fiabesco a ideare snodi in attrito con la drammaticità richiesta.
Finale deludente e affrettato, ma non è una novità vista la tendenza dell'autore notoriamente a disagio nelle chiusure anche quando in forma smagliante.
Figurarsi in un'opera minore come questa.
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LA BAMBINA CHE AMAVA TOM GORDON
***ATTENZIONE IL TESTO CONTIENE SPOILER***
Trisha è una bambina di nove anni che, stanca di sentire la madre ed il fratello discutere continuamente a causa del recente divorzio dei genitori, si avventura da sola nel bosco nel quale si trova per un'escursione, allontanandosi dalla strada principale.
Pensando di raggiungere subito la madre ed il fratello prendendo una scorciatoia, si perde nella sterminata foresta dei monti Appalachi.
Inizia la sua disavventura fra assenza di cibo e acqua, febbre, vespe e cadute rovinose. In più, al limitare del bosco, qualcuno o qualcosa la spia, la segue, la controlla. Inizialmente Trisha pensa si tratti di fantasie, ma con lo scorrere del tempo il dubbio diventa certezza. C'è qualcosa di terribile nel bosco... quel qualcosa vuole proprio lei.
Stephen King è sempre un grande scrittore. Il libro è ricco di suspance e sicuramente regala momenti di brivido e tensione. Però, come già visto accadere in altri suoi racconti, King inzia molto bene creando una situazione che sarebbe già di per sè angosciante e poi scade nel paranormale...
A mio avviso sarebbe stato molto più terrificante se, a perseguitare la bambina, fosse stato un maniaco in carne ed ossa piuttosto che un "mostro" da manuale per libri horror.
Isomma, bella l'idea della trama, romanzo scritto bene come solo un maestro come lui sa fare, peccato per il finale scontato.
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Persa nella foresta
La bambina che amava Tom Gordon è la protagonista di questo fantastico libro. Si chiama Trisha McFarland, ha solo nove anni, ma sopporta da quasi un anno ormai, i continui litigi tra il fratello Pete e la mamma iniziati dopo il divorzio dei genitori. Trisha è stanca di questi litigi e anche se piccola, sa come non far pesare la cosa, ma è tanto stanca, vorrebbe tappare le bocche del fratello e della madre almeno per un istante.
Durante una delle tante gite che i tre fanno insieme, Trisha vuole per un attimo allontanarsi da quelle voci.. ha bisogno di andare in bagno, ma è solo una scusa per non sentirli più discutere, ma nessuno l'ascolta, perché sono troppo presi dalla lite. Trisha non vuole saperne di andare avanti e così si inoltra tra gli alberi per non essere vista, ma la sua è l'imprudenza di una bambina, entrati in un bosco è difficile uscirne se non hai i mezzi necessari.
Così inizia l'avventura di questa piccola creatura, che da sola deve farsi coraggio per poter uscire da questo incubo, ma a nove anni è difficile orientarsi e ogni giorno che passa non fa altro che infiltrarsi sempre di più nel bosco, credendo di cercare l'uscita. Il tempo scorre inesorabile e le risorse scarseggiano, come se non bastasse inizia ad esserci qualcosa o forse qualcuno che insegue Trisha, lei ha paura ma deve essere forte e andare avanti. L'unico suo contatto con la realtà è Tom Gordon, ogni sera prima di dormire ascolta la partita dei Red Sox, con il suo walkman, per sapere come gioca il suo eroe,
l'unico uomo in grado di aiutarla.
Noi lettori non sappiamo cosa o chi sia l'inseguitore della bambina fino all'ultimo e questo aumenta l'angoscia, la paura di chi legge.
Stephen King è riuscito, come sempre, a scrivere un libro pieno di suspance, che tiene i lettori con il fiato sospeso. Chi legge è spinto dalla paura ad andare continuamente avanti, vorrebbe gridare consigli alla piccola Trisha, vorrebbe aiutarla, ma lei non può sentirci. Come la protagonista anche noi “sentiamo” la presenza di qualcosa, ma non la vediamo. L'autore ci trasmette tutte le ansie e gli stati d'animo della protagonista, facendoci sentire partecipi, una cosa che apprezzo moltissimo nei libri, perché li rende speciali, in grado di catturarci.
Un libro che ho amato e che, a mio parere, merita il massimo dei voti, sebbene non sia uno dei migliori libri del grande King. Un libro che consiglio a tutti! Soprattutto agli amanti dei thriller, non potete perdervi questa storia. Una lettura molto facile e scorrevole, ho trovato un po' di difficoltà solo a metà, durante la descrizione del paesaggio, sembra più un elenco, rendendo la lettura un po' noiosa, ma tutto sommato è una storia FANTASTICA!
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Istinto di sopravvivenza
Un buon romanzo del "Re" che fa rivivere l'orrore e il panico di una bambina di 9 anni (quasi 10) che, una volta perdutasi nel bosco durante una gita con i suoi familiari, si trova costretta a lottare con le insidie della natura, con i suoi pericoli e con l'onnipresente entità "esterna", tipica dei romanzi di King.
La trama è molto realistica e potrebbe essere piuttosto credibile tuttavia la bimba a mio parere, per l'età dichiarata nel libro, appare troppo "adulta" nei ragionamenti, nella parsimonia e nelle azioni di sopravvivenza,; questo l'unico appunto che mi sento di fare.
Non manca la suspance e alcuni piccoli colpi di scena, in un'avvicendarsi di situazioni abbastanza prevedibili ma lo stile dell'autore è come sempre di primo livello nel mantenere alta la tensione.
Non uno dei migliori del "Re", ma un buon romanzo, piacevole.
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Una bimba d'acciaio e dolcissima
Trisha è una bambina di 9 anni che si perde in un bosco, durante una gita con la famiglia. Emerge fin da subito il suo istinto di sopravvivenza e la sua maturità, pur essendo bimba. Si impedisce di piangere, concentra tutta se stessa sul senso dell'udito per cercare di trovare una via d'uscita, alterna l'ascolto alle grida e le grida all'ascolto, pensa da adulta a come rispondere agli istinti base della fame e della sete e scopre dentro di sè riserve di energia inaspettate. In queste condizioni estreme cambia la percezione del senso del tempo e l'ascoltare al walkman le partite della sua squadra del cuore le permette di mantenere il contatto con la realtà e di non arrendersi. La creatura che la spia nel bosco non fa così tanta paura, forse perchè, mentre lei, piccola e indifesa, tifa per Tom Gordon, il lettore tifa per lei, affinchè ritrovi la strada amica. "Il mondo ha i denti e in qualsiasi momento ti può morsicare". Trisha reagisce, sfida il buio, il freddo, la fame e la sete, e sopravvive.
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King è il King
Che dire....King è the best...libro piacevole, scorrevolissimo e terrificante. Incredibile come l'autore riesca a terrorizzare semplicemente attraverso l'oscurità nella nostra psiche. Non che la povera Trisha non sia obbiettivamente in una brutta situazione; ma davvero i fantasmi che nascono dalla sua fantasia di bambina sono più reali e spaventosi di qualsiasi orso in carne ed ossa...proprio un bel libro