L'uomo sul tetto L'uomo sul tetto

L'uomo sul tetto

Letteratura straniera

Classificazione

Editore

Casa editrice

Il commissario Martin Beck è questa volta alle prese con una sanguinosa vendetta contro l’intero corpo di polizia. Rischiando in prima persona fermerà l’assassino e svelerà le malefatte di un alto papavero della polizia prima vittima del folle omicida, ma in realtà carnefice.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 2

Voto medio 
 
3.4
Stile 
 
3.5  (2)
Contenuto 
 
4.0  (2)
Piacevolezza 
 
3.0  (2)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
L'uomo sul tetto 2014-07-13 13:50:51 MATIK
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
MATIK Opinione inserita da MATIK    13 Luglio, 2014
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

L'uomo al balcone.

Questo racconto mi ha lasciato molto sorpresa, perchè purtroppo racconta qualcosa di agghiacciante e che purtroppo, troppo spesso, fa parte della cronaca nera, delle nostre città.
Un uomo al balcone guarda giocare delle bambine in un parco, loro ignare saranno le prescelte, quelle che violenterà e ucciderà, non c'è spiegazione, non si comprende quello che scatta nella mente di questi uomini perversi, scellerati e depravati.
Questa volta per Martin Beck e per i suoi colleghi, la corsa è contro il tempo, prima che accada di nuovo, devono scoprire chi è il killer che colpisce nel parco e che strappa la vita a delle bambine innocenti.
"Non esisteva più una vita privata, niente tempo libero, nessun spazio per pensieri che esulassero dal lavoro e dalle responsabilità. Finchè l'assassino era libero e finchè c'era luce, finchè c'era un parco e finchè un bambino poteva andarci a giocare, allora, fino a quel momento, esisteva solo una cosa, l'indagine."
Con il fiato sospeso ho seguito questa caccia all'uomo, ho tifato per questi poliziotti, che lottano e non mollano, anche se hanno pochi elementi sanno che è estremamente necessario trovare lo psicopatico che terrorizza la città.
Ho letto tre racconti e sono rimasta piacevolmente sorpresa, ho apprezzato molto questi autori che hanno lanciato un genere, il giallo scandinavo, agli inizi degli anni sessanta e che ultimamente ha riscosso tanto successo, con nuovi autori che non possono non essersi inspirati a Maj Sjöwall e Per Wahlöö.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
per chi ama i gialli scandinavi.
Trovi utile questa opinione? 
110
Segnala questa recensione ad un moderatore
L'uomo sul tetto 2012-02-19 11:24:19 lella gritti
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
lella gritti Opinione inserita da lella gritti    19 Febbraio, 2012
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Una lettura inaspettata e cruda

Sjowall e Wahlooo hanno scritto il ciclo dei romanzi "criminali" che vedono protagonista il commissario Martin Beck a cavallo fra gli anni '60 e '70 e hanno volutamente dato una forte impronta sociale alla loro scrittura. Queste storie hanno tutte come sfondo i disagi della società svedese dell'epoca.
In questo romanzo sono messi particolarmente in risalto la povertà (e il confinamento sociale e affettivo in cui può ritrovarsi chi non ha più un lavoro) e la brutalità della polizia, a cui segue "regolarmente" l'impunità. Due temi che noi ritroviamo ancora oggi sui giornali di casa nostra tutti i giorni, ma che io personalmente non mi sarei aspettata descritti così crudamente riguardo alla società svedese, pur se di 40 anni fa.
Leggendo questo libro si ha la sensazione di entrare in una storia vera, realmente accaduta. Dove il caso e gli errori umani producono effetti irrimediabili. E i protagonisti, che cercano di dare il loro meglio, sono travolti dagli eventi.
Quindi un libro sia di denuncia sociale, sia di lettura piana. Quella che io chiamo "normalità del crimine". Solo nel finale il crescendo e l'efferatezza degli eventi angoscia e prende alla gola.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Letteratura scandinava, ma cerca qualcosa di più reale. O anche amanti di Simenon
Trovi utile questa opinione? 
50
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Fumana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Liberata
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Lo sbirro, il detective e l'antiquario
L'ora blu
Morte in Alabama
Malempin
La mano dell'orologiaio
Omicidio in biblioteca
Tragedia in tre atti
Cavie
Ali di vetro
Le lupe
La violenza dei vinti
Appuntamento fatale
Qualcun altro
Il misterioso caso degli angeli di Alperton
I fantasmi dell'isola
La porta