L'uomo della sabbia
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Opinioni inserite: 5
MOZZAFIATO
Non conoscevo fino ad ora i due scrittori coniugi svedesi ( LARS KEPLER infatti è solo un pseudonimo), ma ero rimasta attratta dal titolo e dalla trama.
Devo dire che quando l'ho iniziato ero forse un po' scettica, non mi ha preso subito, non mi ha coinvolta già dalle prime pagine, sebbene neanche mi annoiasse.
Quando poi sono riuscita ad entrare definitivamente nella trama ed è subentrata Saga la protagonista, non riuscivo a staccarmi dalle pagine e l'ho quasi divorato!
La storia inizia con il ritrovamento di Mikael, il figlio di Reidal, pensato ormai scomparso da anni, insieme alla sorella Felicia. Quando tutto sembrava ormai perduto, il figlio ricompare improvvisamente, anche se bisognoso di cure, e dice di essere stato prigioniero dell'uomo della sabbia. Subito la polizia si riattiva per cercare anche la sorella, creduta malata e bisognosa di cure.
Qui entra in gioco la coraggiosissima Saga, che entra come detenuta nel carcere di sicurezza dove viene tenuto anche il serial killer Jurek Walter, considerato proprio l'uomo della sabbia.
Il suo scopo è quello di farlo parlare e scoprire dove tiene rinchiusa Felicia per poterla salvare.
Jurek è un signore ormai anziano, non sembrerebbe nemmeno un serial killer e sembra facile parlare con lui di qualsiasi cosa. In realtà è un uomo da cui bisogna temere, gioca molto con i sentimenti dicendo un sacco di bugie per poter ottenere ciò che vuole e la sua mente è davvero malata. Saga questo lo scoprirà mano a mano nei giorni che trascorrerà nel carcere.
Da qui colpi di scena e una storia mozzafiato, che vi lascerà incollati alle pagine fino alla fine.
Ma...avrà mai una fine? A voi scoprirlo!
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Ottimo thriller nordico
Primo thriller che leggo della coppia di autori svedese (sotto lo pseudonimo di Lars Kepler) e piacevole sopresa.
Inuriosito dalle buone recensioni in merito ho deciso di iniziare con questo thriller che in realtà è una sorta di terzo volume delle inchieste dell'agente Joona Linna e devo dire di essermi trovato di fronte ad un ottimo thriller.
La trama è ben congegnata e particolarmente ispirata, pur presentando i classici canoni del serial killer psicopatico rinchiuso, del prigioniero che riesce a scappare, della inchiesta senza apparenti soluzioni..eppure il tutto è condito con uno stile narrativo estremamente incalzante e accattivante: numerosissimi (olte 170) brevi capitoli che catturano, si fondono e spingono il lettore a proseguire con quello immediatamente successivo.
La neve, il freddo e il buio sono elementi costanti che permeano tutte le ambientazioni descritte e contribuiscono in maniera particolarmente efficiente e realistica a rendere la storia ancor più cupa e misteriosa.
Forse in un paio di punti le vicende perdono leggermente di mordente e appaiono un po' forzate ma il tutto non va ad inficiare il piacere della lettura che seppur senza pretese, risulta sempre piacevole.
In generale lo consiglio a chi è alla ricerca di colpi di scena, di una trama appassionante e avvincente.
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DER SANDMANN
L’uomo della sabbia è per chi la conosce una fiaba nordica, un personaggio che le mamme raccontavano ai loro bimbi per far prendere sonno a fine giornata. In questo romanzo invece è l’incubo peggiore che possa essere capitato a chi l’ha incontrato.
Tutto ha inizio con il ritrovamento di Mikael un ragazzo scomparso con sua sorella quando erano piccoli dodici anni prima e dichiarato ufficialmente morto sempre insieme alla sorella da sette anni. Il ragazzo viene trovato ferito, malato riesce a malapena a parlare è le uniche parole che ripete è L’uomo della sabbia”.
Al tempo della sparizione dei ragazzi si occupava del caso l’ispettore Joona Lina e in quel periodo scomparvero altre persone ma due furono ritrovate che poi morirono a seguito dei maltrattamenti ricevuti e di tutto questo fu incolpato e condannato un personaggio misterioso, sadico, assassino Jurek Walter, il quale è rinchiuso in un ospedale-carcere di isolamento con elevato grado di sicurezza, e dove parole come Trilafon, Risperdal, Diazepam, Stemetil fanno da unica comunicazione con il prigioniero.
Ora gli investigatori compreso L’ispettore Joona si chiedono come abbia fatto a sopravvivere ed a scappare Mikael e quale sorte è toccata alla sorella.
Il ragazzo racconta che la sorella è ancora viva quando l’ha lasciata ma è malata e potrebbe morire per questo bisogna far preso a ritrovarla prima che l’uomo della sabbia la porti via. Ora tutti si domandano se quello che racconta il ragazzo è frutto di verità o di confusione mentale visto che il colpevole è rinchiuso nell’ospedale isolato da tutto. Da questo momento comincia un indagine insolita suggerita da l’ispettore Joona e la storia comincia ad appassionare sempre di più. La tensione sale le scene sono molto dinamiche e la curiosità del lettore si ritrova a mille.
E’ un romanzo Psicologico, dove incontri una mente contorta, spietata, ma per certi aspetti geniale se pensi alle sue capacità introspettive. Inoltre l’atmosfera gelida e oscura rende il tutto ancora più inquietante.
I capitoli del libro sono brevi (tutti composti da due o tre pagine) e spingono per questa caratteristica il lettore ad andare avanti, a non fermarti per scoprire quanto prima l’enigma il mistero. Tutti i personaggi sono ben collegati fra loro e tutti ruotano intorno Jurek walter, ma nonostante ciò tutto il racconto non dipende solo da questo personaggio ma da tutto il contesto, influendo sulla lunghezza del romanzo stesso che si attesta a oltre 500 pagine mai noiose.
Un thriller da segnalare agli amanti del genere.
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Passi da gigante rispetto all'ipnotista
Passi da gigante sono stati fatti dalle pagine dell'ipnotista, il protagonista e' più determinato e da un impronta al racconto, i luoghi e gli scenari sono nettamente più accattivanti ( la scelta dell'ospedale psichiatrico di massima sicurezza e' veramente ben riuscita ), le pagine trasudano suspense e Jurek Walter, il "cattivo" e' un concentrato di intelligenza, astuzia e spregiudicatezza che rapisce individui e li sotterra vivi per anni. Impera nel racconto il tema della caccia, all'uomo naturalmente,ma nei due sensi contrapposti: Jurek che caccia le sue vittime e Joona Lynna che caccia Jurek; che poi dopo essere rinchiuso nell'ospedale psichiatrico continua a gestire la regia dei suoi crimini addirittura con delle apparizioni. Ma come e'possibile?
E' stato dato un rispettoso spazio anche al clima polare che si vive in questo racconto scandinavo: neve, ghiaccio, dolore, assideramento...tutti fattori che amalgamano molti momenti delle pagine scritte donando un carattere nordico e impervio.
Molto ragionate anche le motivazioni che guidano i crimini, che alla fine del libro vengono raccontate in maniera esaustiva permettendo al lettore di chiudere tutti le ellissi apertesi durante la lettura.
Azzeccata la scelta dei capitoli brevi, sempre accattivanti, che danno respiro e non vincolano a letture prolungate mantenendo alta l'attenzione.
Gran finale con inseguimento e poi ...sorpresa!
Unico neo, che forse non è un neo, Jurek Walter così lucido, opportunista, intelligente, colto, spregiudicato rinchiuso dentro un ospedale psichiatrico di massima sicurezza, temuto da tutti al punto tale che anche parlare con lui potrebbe rivelarsi pericoloso...chi ci ricorda se non uno splendido dottore, cannibale, interpretato da Anthony Opkins?!
Chi se lo dimentica?
Imperdibile!
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L'uomo della sabbia non dimentica nessuno
I thriller dei coniugi scrittori, noti con lo pseudonimo Lars Kepler, piacciono non soltanto in Svezia, ma nel resto del mondo. Il loro ispettore capo della polizia nazionale di Stoccolma, Joona Linna, è un personaggio che piace, non soltanto perché è alto, bello e con gli occhi grigi, ma anche perché è attento nel suo lavoro, temerario e sempre pronto a buttarsi in ogni situazione per quanto pericolosa essa sia.
Anche in questo romanzo, dal finale assolutamente inaspettato, dopo un ritmo serrato per più di 500 pagine, non mancano i colpi di scena. L’uomo di sabbia rientra nella serie investigativa con Joona Linna come protagonista. La serie è stata inaugurata con il thriller, arrivato anche sul grande schermo, L’ipnotista, il cui successo ha lanciato gli autori nella carriera letteraria, soppiantando la fama di Stieg Larsson nella penisola scandinava e non solo.
È il quarto romanzo della serie, dopo L’ipnotista, L’esecutore e La testimone del fuoco. Confesso di aver perso un po’ le vicende personali di Joona Linna nei romanzi secondo e terzo, che non ho letto, ma ho potuto apprezzare e comprendere ugualmente L’uomo della sabbia.
Il mistero da risolvere è legato ad un’indagine che risale a 12 anni prima. Nella sospetta morte accidentale di due bambini, fratello e sorella, i cui cadaveri sono stati inghiottiti da un fiume che non ha mai rilasciato i corpi, soltanto Joona Linna è riuscito a scorgere le tracce di un serial killer con un modus operandi molto diverso dagli altri, ma nessuno gli ha creduto. A distanza di anni, ricompare il bambino ormai diventato uomo, Mikael. È in evidente stato confusionale e racconta di essere stato tenuto prigioniero dall’uomo della sabbia, quello che, secondo un’antica leggenda, passa ogni sera, tintinnando le dita di porcellana per controllare che tutti i bambini dormano. Ma Mikael dice anche qualcos’altro: sua sorella, Felicia, è ancora viva ed è tenuta prigioniera dell’uomo della sabbia e lui deve tornare a proteggerla.
Dopo l’inizio, che introduce i fatti, precedentemente svolti, e le indagini, la narrazione prende un ritmo serrato in un climax di suspense e tensione. Gli autori Lars Kepler sono bravissimi con il loro stile narrativo, fatto di capitoli brevi e brevissimi, che si divorano, leggendoli, e chiusure ad effetto per accrescerne la suspense. Grazie a queste strategie narrative, il lettore si ritrova catturato nella spirale di mistero e di pericolo che avvolge le vicende. Oltre a Joona Linna, nell’indagine, c’è anche Saga Bauer (comparsa forse nel terzo romanzo), una figura femminile complessa, una poliziotta dal passato doloroso e dal presente incerto, che si dedica in prima persona per cercare Felicia, in quella che, per entrambi, sarà una lotta contro il tempo.
Il lettore, come i personaggi, resta avvinto in un cerchio di vendetta e di sangue. È un romanzo avvincente, trascinante, agghiacciante e terribile, che fa leva sulla nostra paura più recondita, quella di perdere chi amiamo.
“Credo che l’essere umano sia più legato alla propria famiglia di qualsiasi altro animale.”