L'uomo a rovescio
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RETRO'
Francia 1999
Siamo nel sud della nazione. Più precisamente sulle Alpi Marittime, nel massiccio del Mercantour. Gli abitanti della zona, in prevalenza allevatori e contadini sono disperati. Da qualche tempo vengono ritrovati molti cadaveri di pecore e altre bestie completamente sbranati. La gente del luogo conosce bene i lupi e il vecchio Crassus ne è l’esemplare più famoso. Purtroppo le ferite riscontrate sugli ovini risultano troppo grandi per ”accusare“un lupo e ben presto la disperazione si trasforma in terrore …. All’ennesimo attacco viene uccisa una donna. Analisi e calchi dentali dimostrano l’eccezionale dimensione del predatore. La vittima si chiamava Suzanne. Donna ruvida ma dal cuore d’oro e ben voluta da tutta la comunità montana. Comunità che si scatena con sospetti e superstizioni. La caccia ad un lupo mannaro è data ormai per scontata. L’ignoranza porta il popolo a conclusioni inverosimili, tragicomiche. ”Un licantropo è un uomo al rovescio. Esso possiede una pelliccia interna che esibisce dopo la sua trasformazione. Durante il giorno appare come un uomo privo di peli (!!!!)”. A farne le spese un abitante del luogo, colpevole di essere schivo,burbero …. e glabro!!
Da Parigi il commissario Adamsberg segue con interesse la vicenda attraverso i notiziari nazionali. Ma quando le vittime aumentano, il suo intervento diventa fondamentale. Una volta arrivato sul posto, Adamsberg troverà anche la sua ex fidanzata accompagnata dal suo nuovo compagno, Lawrence. Quest’ultimo è un giovane ricercatore canadese appassionato studioso della vita dei lupi …
Anche questo romanzo della Vargas è in stile retrò. Tecnologia pressoché inesistente, indagini old style, poca violenza, poco sangue, personaggi semplici e simpatici. Il protagonista di questo ed altri libri dell’autrice è J.B. Adamsberg. Il commissario più irritante della storia. Egli è famoso per la flemma, l’apparente distacco, la distrazione ma anche le geniali intuizioni.
L’UOMO AL ROVESCIO è un giallo dai ritmi non certo incalzanti ma comunque godibile. Infatti Fred Vargas ci dimostra come si può costruire una storia senza far comparire tra le pagine il progresso.. Niente PC, cellulari, profiler, luminol, CSI … Più spazio ai personaggi pittoreschi e a qualche risata che non guasta.
Naturalmente( marchio di fabbrica di Fred Vargas) l’assassino di turno ha un modus operandi alquanto bizzarro …