L'undicesima ora
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MANCANO PASSAGGI FONDAMENTALI
Ulteriore libro della serie “donne del club omicidi” del quale fanno parte la detective Lindsay Boxer, la giornalista Cindy Thomas,l’anatomopatologa Claire Washburn, e l’avvocato Yuki Castellano.
Il primo suggerimento che mi sento di rivolgere ai lettori,è quello di iniziare dal primo libro della serie; per riuscire a collocare al meglio i personaggi principali, oltre ad avere chiare indicazioni sullo svolgimento delle rispettive vite personali.
L’idea di fondo è accattivante,sette teste di donna sepolte nel giardino di una immensa villa dal valore storico, Ellsworth Compound, nella città di San Francisco, di proprietà di un famoso attore holliwoodiano, nonché incallito playboy Harry Chandler. L’attore a sua volta, è riuscito a evitare la condanna per l’omicidio della moglie, scomparsa dieci anni prima e mai più ritrovata. Ci sarà anche la sua testa tra le sette?
Contemporaneamente, la detective Lindsay e la sua squadra, si trovano a dover indagare in merito ad altri omicidi, di noti esponenti della malavita e spacciatori, compiuti da una persona vicina, se non appartenente alle stesse Forze dell’Ordine, soprannominato “Vendetta”.
Gli autori Patterson e Maxine Paetro, a mio avviso, non hanno sviluppato al meglio le potenzialità della trama, le pagine si leggono fluidamente, la scrittura è semplice.
Il difetto più grande di questo thriller è proprio quello della semplicità, a dispetto di idee di partenza veramente buone.
Non ho amato particolarmente nemmeno le parti che trattano la vita personale delle quattro donne.
La giornalista che si indispettisce perché Lindsay non è pronta a passarle informazioni secretate sulle indagini in corso; la stessa detective che aspetta un figlio dal marito, oltre a riuscire ad affrontare dei turni di lavoro davvero estenuanti (al secondo trimestre di gravidanza?!), lo allontana da casa, credendo ad affermazioni di una ex che la informa di avere avuto una breve avventura con Joe stesso; all’anatomo-patologa che affida la ricostruzione dei volti ad una specialista esterna, senza trovare indizi credibili ed importanti dal materiale in suo possesso…. ( forse sono troppo fresca di lettura: “Kay Scarpetta”!..)
Libro adatto a chi decide di muovere i primi passi nel genere thriller, senza avere nessun tipo di aspettativa particolare dalla trama. Le immagini non sono troppo crude, la storia non annoia con lunghe descrizioni di procedure o aspetti psicologici particolari ( che ai veterani del genere a dire il vero, non dispiacciono nemmeno un po’), libro breve, semplice, con un ritmo sostenuto.
A me però non ha pienamente soddisfatto.