L'ultimo giro della notte
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Recensione della Redazione QLibri
Un buon esordio per Renée Ballard
Michael Connelly è sicuramente un nome gradito ai puristi del thriller.
Con "L'ultimo giro della notte" il nostro autore non toppa e mette in piedi una storia che intriga e si fa leggere con piacere, pur non brillando per originalità. È forse questo il punto più carente di questa storia, che non presenta nulla di veramente innovativo, anche se c'è da dire che ormai essere originali è diventata davvero un'impresa. Lo stile dell'autore e il nuovo personaggio da lui inventato, tuttavia, riescono a mettere in secondo piano (anche se non del tutto) questa carenza di idee, dando vita a una storia che si legge velocemente.
Come dicevo, probabilmente Renée Ballard e il suo bel caratterino sono quegli aspetti che danno a questa storia qualcosa in più e che fanno nascere intensa curiosità sul seguito (che a quanto pare, in inglese è già stato pubblicato). Non fraintendetemi, questa storia è autoconclusiva e non lascia nulla in sospeso (a parte i rapporti tra i personaggi, che evolveranno inevitabilmente), ma a quanto mi è parso di capire nella prossima storia che avrà come protagonista l'agente Ballard, ci sarà una collaborazione con il personaggio di punta di Connelly: il detective Harry Bosch. Devo dire che sono molto curioso di vedere cosa verrà fuori dalla prossima storia e quali saranno i rapporti tra i due protagonisti, considerando che Ballard si è rivelato un personaggio piuttosto solido.
Ma occupiamoci della trama de "L'ultimo giro della notte".
Renée Ballard lavora all'Ultimo spettacolo, che è solo un nome figo per far capire che lavora al turno di notte, accanto al suo partner Jenkins. Tutto ha inizio una notte che si preannuncia tranquilla, con un semplice furtarello a casa di una vecchietta; ben presto però, ci si renderà conto che quella notte ha in serbo ben altro: prima il pestaggio e le torture ai danni di un transgender, e infine una sparatoria in un locale che provoca cinque morti. Per una serie di coincidenze, Renée si trovera coinvolta in ciascuno di questi casi e, sebbene le sia stato ordinato di starne fuori, decide di approfondire quel che nasconde anche il grave caso di sparatoria. Questo l'immischierà in un gioco pericoloso, che metterà a rischio la sua vita.
Ma non basterà questo a scoraggiarla.
La narrazione porterà alla chiusura di tutti i casi aperti e si presenta come il prologo di una carriera costellata di luci e ombre per la nostra agente Ballard; una carriera che, forse, non avrà molto da invidiare a quella di Harry Bosch.
Fate attenzione però, ho detto FORSE.
"La differenza sta in come una persona gestisce l'oscurità. Lei ha un lavoro che la porta a contatto con i lati peggiori dell'animo umano. È come una legge della fisica: a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Se entra nelle tenebre, le tenebre entrano in lei. E a quel punto deve decidere cosa fare al riguardo, come restare al sicuro, evitando che l'oscurità la svuoti dall'interno."
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L.A. Confidential di James Ellroy
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Renèe, una ventata di aria fresca
Come sempre appena esce un nuovo libro di Connelly, non posso resistere e devo fiondarmi a leggerlo. La novità in questo caso è l'introduzione di un nuovo personaggio Renèe Ballard, poliziotta di origine hawaiana dal passato solitario. La ragazza si occupa di quello che in gergo viene definito "l'ultimo spettacolo", ovvero è in servizio di pattuglia di notte anche se non è sempre stato così, un tempo era una detective a tutti gli effetti. L'ultimo spettacolo le piace, le dà molta libertà e col partner si trova bene, ma rimpiange di poter seguire solo l'inizio dei casi e di doverli poi passare alle varie unità specifiche dei vari reati. Ecco però che una notte le capitano una serie di casi e per una serie di coincidenze potrà seguirli fino alla fine, anche se a un certo punto le cose sembreranno mettersi male per la donna.
La detective è un personaggio ben riuscito, è credibile e funziona, ricorda per certi versi Harry Bosch al femminile, anche lei è un personaggio scomodo e ha un certo disprezzo per le regole se sono un ostacolo alle indagini, ma d'altronde la mano è la stessa. Sarei curiosa di vederli insieme in un libro, chissà cosa ne potrebbe venire fuori. Anche io come molti penso che lei possa essere la sostituta di Bosch, in vista di un possibile pensionamento definitivo e non solo lavorativo del detective.
L'unica cosa che non mi ha convinto molto è che mi sarei aspettata un legame fra i casi seguiti, avrebbe giovato all'intreccio della storia. Resta comunque un buon thriller, Connelly è sempre una certezza.
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Ecco una nuova detective a Los Angeles: Renée Ball
Un nuovo personaggio irrompe nella scrittura poliziesca di Michael Connelly, una giovane detective, Renée Ballard, tosta quanto basta, decisa, testarda, emarginata dal gruppo della polizia di Los Angeles per aver rifiutato e denunciato le molestie di un superiore, il tenente Olivas. Fa i turni di notte con diligenza e tenta di indagare anche su reati che, una volta finiti i turni, non la riguarderebbero più. Ed eccola intromettersi e prendere iniziative soprattutto in due casi che costituiscono l’ossatura narrativa del giallo: le torture e il bestiale pestaggio subiti da un giovane prostituto da parte di un maniaco omicida ed una sparatoria in un locale di Hollywood nella quale perderanno la vita tre malavitosi e due dipendenti del bar. Nel primo caso Ballard metterà a repentaglio la propria vita, in una sequenza di capitoli avvincenti e colpi di scena magistrali; nel secondo, verranno alla luce intrighi inconfessabili e situazioni drammatiche coinvolgenti poliziotti disonesti. Anche la nostra indomita protagonista si troverà a dover fronteggiare accuse infondate, ma alla fine, grazie anche all’aiuto di un amico avvocato, dimostrerà la sua buona fede e verrà reintegrata nei normali turni di lavoro.
Il romanzo è ben costruito, anche se nelle schermaglie tra buoni e cattivi poliziotti (sono moltissimi, e quelli che sembrano buoni non sempre lo sono), prove balistiche, confessioni, pedinamenti e registrazioni può capitare di perdere il filo del racconto. Quella che alla fine emerge è la protagonista, la new entry nella giallistica di Connelly, la coraggiosa Renée Ballard, una figura ben caratterizzata, una garante della legge che non si arrende mai e non arretra, una, insomma, tutta d’un pezzo. E non crediate che sia insensibile a tutto: ha una nonna, Tutu, che adora, è padrona di un cane, Lola, con la quale trascorre il tempo libero in una tenda in riva all’oceano ed ama rilassarsi pagaiando su una tavola fino allo sfinimento. Sono convinto che l’autore preveda già di appaiarla al detective Harry Bosch, in un prossimo romanzo: sarebbe una gran bella coppia.