L'ultima sentenza
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Opinioni inserite: 7
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Legal no, thriller poco
In una di quelle sentenze che solo negli Stati Uniti possono esserci una compagnia produttrice di prodotti chimici viene condannata al pagamento di un risarcimento danni di 41 milioni di dollari. Da un lato della barricata ci sono le decine di avvocati del magnate Carl Trudeau e dall'altra un piccolo studio di provincia che si è indebitato all'inverosimile per portare avanti il processo. Insomma una classica vittoria alla Davide contro Golia. Golia, però è tutt'altro che morto e non solo decide di presentare immediatamente appello, ma inizia una costosa manovra per essere sicuro che la corte d'appello prenda la decisione desiderata. Pur rimanendo sullo sfondo la vicenda relativa al processo passa in secondo piano ed iniziano le manovre a livello politico. Grisham ci spiega nel dettaglio come manovrare le elezioni (i giudici federali in alcuni stati americani vengono eletti), ci parla di costi, modi in cui reperire i soldi e idee per raggirare l'elettorato. Come libro di denuncia trovo che sia abbastanza interessante e temo che sia anche realistico e applicabile a qualsiasi tipo di votazione. Per la maggior parte delle pagine però lo scrittore ci snocciola dati e strategie. Difficile, quindi inserire questo tra i legal thriller. Va detto ad onore di Grisham che è così abile nel maneggiare le parole da riuscire a rendere fluida e scorrevole anche una trama per parecchie decine di pagine non fa altro che raccontarci manovre di marketing.
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Un NON legal thriller
Premessa doverosa: chi si aspetta il classico legal thriller in pieno stile Grisham rimarrà fortemente deluso. In verità le aule di tribunale si possono scorgere solo nelle prime pagine e, comunque, non vi è raccontata alcuna strategia processuale, non vi sono interrogatori e controinterrogatori al cardiopalma, nè crimini sanguinari. Questo più che un romanzo di evasione potrebbe definirsi, un romanzo "verista" giacché, sotto le mentite spoglie di una fiction, l'autore denuncia come il sistema giudiziario americano sia fortemente politicizzato, alla mercé di potenti magnati dell'industria che possono interferire, a suon di milioni di dollari, con le nomine dei Giudici della Corte Suprema, al fine ovviamente di ottenere sentenze compiacenti, in barba al concetto di giustizia sostanziale. Debbo dire che i romanzi di Grisham non sempre riescono a soddisfarmi: ci sono alcuni che amo ed altri che trovo insignificanti, senza alcuna via di mezzo. Ebbene questo, nonostante tratti di una tematica poco "spettacolare", grazie ad uno stile narrativo avvincente unito ad una sapiente costruzione della suspense, riesce a centrare il bersaglio. Ed una volta chiuso il libro, forse penserete che la giustizia italiana - sebbene criticata dal comune sentire - non ha nulla da invidiare alla prima grande potenza del mondo.
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Ultima sentenza
Un romanzo che, nel corso della sua narrazione, abbraccia in maniera dettagliata le varie fasi di una campagna elettorale per i giudici della corte suprema di uno stato degli Stai Uniti d'America. La descrizione, ancorchè frutto dell'inventiva dello scrittore, mette in luce lo strapotere del denaro in tal tipo di competizione, per mezzo del quale è possibile, grazie a una massiva campagna pubblicitaria facente uso in maniera spasmodica dei vari tipi di media, far conquistare la poltrona di giudice di corte suprema a personaggi che poi diventeranno "amici" delle varie lobbies interessate. L'intreccio tra alta finanza, grandi industrie, associazioni di spiccato rilievo, riesce a indirizzare l'elettore verso una particolare preferenza. E, come spesso accade, paga sempre il più debole aldilà del senso comune di giustizia. Lettura scorrevole e avvincente con finale che fa riflettere.
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Tutto il mondo è paese,o no?
“Monnezza”, politici corrotti,crimine organizzato e giustizia, sembra Napoli
ma è il Missisipi, l’ultimo thriller di Grisham.La coppia di avvocati Wes e Mary ha puntato tutto sulla causa legale intentata dalla vedova Baker contro la Krane Chemical, colpevole di avere avvelenato la falda acquifera del paese e di avere causato decine di morti per cancro. Per quella causa gli avvocati Payton hanno rifiutato clienti, venduto la casa , rinunciando a uno stile di vita che era sempre sembrato del tutto connaturato alla professione. Il primo grado del processo si conclude con una sentenza a favore della vedova, ma Cari Trudeau, azionista di maggioranza della Krane, non è uomo da arrendersi facilmente…
Un legal thriller che nonostante gli anni ,ahimè, rimane di forte attualità.
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Bello, ma il finale tradisce le aspettative
Sempre bello leggere un suo libro e/o alternarlo con tanta altra narrativa. Il finale tradice le mie aspettative e forse la realtà è troppo americana e poco europea. Lo stato, si arrende a tanta irrealtà ma un simile disastro non deve essere mai trascurato. La natura e la salute pubblica è un bene da salvaguardare.
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L'amara realtà
Un interessante spaccato della pericolosa commistione tra potere economico e politico che impera negli USA, laddove persino il potere giudiziario è, spesso, privo di reale indipendenza non tanto dagli altri poteri dello Stato quanto delle stesse lobbies affaristiche e finanziarie. Chi per lavoro o per passione si interessa di questi argomenti non può non trovare stimolante la lettura di questo libro, con tutte le riflessioni che ne possono derivare; tutti gli altri potrebbero trovare un po' di difficoltà a procedere.
Più che la trama, insomma, va promosso il fatto di aver gettato un po' di luce su una tematica spesso sconosciuta alle nostre latitudini.
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pessimo prodotto commerciale
John Grisham è lo scrittore più commerciale,più pagato e più venduto al mondo! la sua ultima fatica letteraria è da evitare assolutamente (ma non solo l'ultima!!) Grisham esprime al meglio (al peggio?) la piattezza e la fiacchezza dell'editoria narrativa anglo-americana degli ultimi 15-20 anni.(a lui aggiungo anche KEN FOLLETT,WILBUR SMITH,TOM CLANCY,CLIVE CUSSLER)Il suo libro è un'accozzaglia di mediocrità e luoghi comuni..la superficialità dei personaggi e delle varie situazioni risulta davvero disarmante! Lo stile è sotto i livelli di guardia...sembra la lista della spesa della nonna! Non c'è mai un guizzo,un vero colpo di scena...e anche se ce n'è qualcuno è reso malissimo dalla scrittura davvero non florida del nostro caro John! scrittori come lui non hanno neanche bisogno di un editore che legga le loro opere...basta il nome ultrafamoso sulla copertina!! Non voglio neanche menzionare il finale del romanzo! : è da voltastomaco!!!