L'ultima scena
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Recensione della Redazione QLibri
il buio nelle case degli altri
Chi Ero?
Chi Sono?
Chi Sarò?
Blackwood Bay è un minuscolo, pittoresco paese a picco sul mare, a lungo meta turistica amata dai vacanzieri. Ma la gente del luogo risente dell’isolamento ed i giovani sono oppressi dalla mancanza di stimoli, il faro all’orizzonte si erge nero nella notte. Oscuro come le onde rabbiose che si infrangono sull’imponente e ripida scogliera, ombroso come i segreti celati che le imposte sgretolate non riescono più a trattenere.
Alex è una giovane regista, prima gli studi e poi Londra con una carriera che le apre nuovi orizzonti, il prossimo documentario la condurrà a Blackwood Bay, un ingaggio di cronaca nera per approfondire la sparizione di alcune ragazzine. E’un luogo a lei non estraneo, probabilmente le vacanze di bambina.
Chi era Alex?
Chi è Alex?
Chi sarà Alex?
Buon thriller psicologico che avrebbe potuto essere strepitoso, si legge velocemente ed è affetto da una suspense ai limiti dello snervante. I colpi di scena prevalgono nel tratto finale del romanzo, il corpo del libro si avviluppa invece sulla memoria di Alex che riemerge con estrema lentezza.
A tratti l’autore si dilunga troppo e annacqua la narrazione, certamente la consapevolezza che stia per succedere qualcosa ci avvelena la pazienza e che fatica resistere per non balzare alle ultime pagine. Diligenti, aspettate, che le gravi amnesie hanno tempi tecnici rilevanti per evolversi.
Il punto dolente è forse stato la mancanza di un tratto formidabile sulla caratterizzazione della protagonista, con cui trascorriamo la maggior parte del tempo. C’è un non so che di macchinoso nel suo muoversi che rende poco realistico lo scenario.
Per quanto lo abbia affrontato volentieri, non sono mai entrata completamente nel romanzo, la consapevolezza che stessi leggendo qualcosa di artificioso mi ha accompagnata fino all’ultima pagina. I colpi di coda in dirittura di arrivo incidono certamente sul buon esito di una narrativa con qualche riserva sul taglio dei personaggi, costruiti con troppa freddezza.