Narrativa straniera Gialli, Thriller, Horror L'ultima carta è la morte
 

L'ultima carta è la morte L'ultima carta è la morte

L'ultima carta è la morte

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Ecco, avvicinarsi allo splendido corpo di donna che dorme a pochi passi e, con il semplice gesto di tagliarle il collo, trasformarlo in un pezzo di carne morta. Come è possibile sopravvivere a un gesto simile?Nome: Lorenzo Falcó. Età: 37 anni. Professione: donnaiolo, ex trafficante d’armi, ora spia franchista nel pieno della Guerra civile spagnola. Segni particolari: eterna sigaretta fra le labbra, cravatta di seta, l’immancabile Browning nella fondina legata alla cintura, un sorriso tra i più insolenti. Nel mese di marzo del 1937 la sua nuova missione lo porta a Tangeri, per spingere alla resa il capitano di un mercantile repubblicano che imbarca un carico d’oro di proprietà del Banco de España. Pochi giorni per guardarsi intorno, abbozzare un piano, valutare il grado di pericolosità dei suoi tanti interlocutori: uomini, tutti, pronti a misurarsi con l’azzardo di una situazione ad alto rischio, chi per opportunismo, chi per idea-lismo, chi per banale avidità o semplicemente per obbedire a un ordine. E una donna, che Falcó conosce molto bene, un’indiscutibile maestra del gioco sporco, di una freddezza così sovietica, quasi inumana. La sola, in realtà, a fargli paura veramente.



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L'ultima carta è la morte 2024-03-31 17:14:06 cesare giardini
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cesare giardini Opinione inserita da cesare giardini    31 Marzo, 2024
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Due mondi a confronto.


Il romanzo fa parte di una trilogia dello scrittore spagnolo dedicata a Lorenzo Falcò (è il secondo episodio), un avventuriero con un passato di trafficante d'armi, al soldo di chi paga bene inviandolo in imprese spericolate, una vita "trascorsa tra cantine sudamericane, taverne centroeuropee, suk e bazar del Nordafrica e del Levante mediterraneo". Siamo in piena guerra civile spagnola, nel 1937, quando il governo repubblicano filomarxista vacilla sotto i colpi dei rivoluzionari falangisti, guidati dal generalissimo Franco. Falcò, 37 anni, riveste i panni di spia franchista, e viene incaricato di recarsi in Marocco, a Tangeri, dove è momentaneamente ancorato un mercantile repubblicano, il Mount Castle, carico di lingotti d'oro e gioielli trafugati alla Banca Spagnola, in attesa di ripartire per la Russia . L'incarico è impedirne la partenza e recuperare l'oro, impresa difficilissima e irta di pericoli: a Tangeri ci sono uomini di fiducia che daranno una mano a Falcò, tra i quali un giovane telegrafista , un sicario pronto a qualsiasi nefandezza ed una donna, amica di vecchia data, che lo ospita e fa da tramite con altri personaggi. Personaggi svariati, in un ambiente da frequentare sempre con un colpo di pistola in canna, un ambiente di spie, opportunisti, doppiogiochisti, dove è sempre bene guardarsi le spalle e non fidarsi mai di nessuno. Falcò, poi, è un gran donnaiolo, bello, aitante, sempre elegante, spregiudicato: una sua vecchia fiamma, da lui messa in salvo nel passato, Eva Neretva, una comunista incorruttibile, è imbarcata sulla Mount Castle, e rende l'impresa ancora più complicata da condurre a termine. Nel porto è ancorato anche un cacciatorpediniere franchista, che ha l'ordine di bloccare la partenza della nave nemica e di affondarla in caso di forzatura del blocco. E' , quella civile spagnola, una guerra tra fazioni opposte, confida Falcò alla vecchia amica di Tangeri, quelle repubblicane , "milizie fuori controllo, demagoghe, opportuniste" e quelle franchiste che " assassinano con metodo, seminando un terrore più freddo, pratico, intelligente": ne verrà fuori comunque, vincano gli uni o gli altri, " una dittatura, rossa o azzurra, sarà la stessa cosa". Eva e Falcò avranno modo di incontrarsi e di sostenere le proprie idee politiche, Eva con ragionamenti freddi e lucidi per riaffermare senza tentennamenti la propria fede incrollabile in un radioso futuro, Falcò, più pratico e consapevole, per tentare di dissuadere l'amica-rivale da utopie irrealizzabili.
La vicenda si complica, con scontri tra le fazioni opposte, tranelli, incontri tra i capitani delle due navi, uomini di mare integri e costretti, quasi contro voglia, a farsi la guerra: la conclusione coinvolgerà emotivamente il lettore, la bella Eva e Falcò tenteranno di ammazzarsi a vicenda, in un finale incalzante e sorprendente.
Un romanzo denso, intrigante, pieno di Storia e di storie, a suo modo affascinante e che, fino all'ultimo, lascia il lettore con il fiato sospeso: la guerra civile spagnola del secolo scorso, che fa da sfondo, crea uno scenario, nel contempo ideologico e storico, che tiene sempre desta l'attenzione, con i suoi intrighi, voltafaccia repentini, ripercussioni ed azioni delittuose. Il personaggio di Lorenzo Falcò spicca, magistralmente ideato e caratterizzato dall'autore: una figura emblematica tipica del periodo storico, un avventuriero schierato per soldi e convenienza, contrapposto all'amica-nemica Eva, che fa di una utopica ideologia la ragione stessa della sua vita e di un'incrollabile fede. Una contrapposizione ben costruita, che lascia spazio anche a momenti di inattesa tenerezza e di sentimenti che sembravano sopiti nel continuo susseguirsi di azioni dove l'eliminazione fisica dell'avversario appare il solo motivo per sopravvivere.
Emerge dal romanzo la lunga militanza dello scrittore come giornalista e reporter di guerra , caratterizzata dalla caparbia volontà di capire la realtà ed il mondo in cui viviamo: un mondo malato, ipocrita, condizionato da giochi sporchi e personaggi corrotti.
Ne consiglio senza dubbio la lettura.






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La trilogia dell'autore con protagonista Lorenzo Falcò.
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L'ultima carta è la morte 2024-02-13 08:40:36 FrancoAntonio
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FrancoAntonio Opinione inserita da FrancoAntonio    13 Febbraio, 2024
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Gli scorpioni possono provare amore?

Nel marzo 1937 la Guerra civile spagnola pretende il suo penosissimo tributo giornaliero di sangue e dolore, mentre le fazioni non lesinano colpi feroci per cercare di aver la meglio l’una sull’altra.
I Repubblicani sono sempre più legati all’Unione sovietica per il sostegno militare necessario a impedire che le schiere falangiste, e i contingenti italiano e tedesco che affiancano Francisco Franco, riescano a sopraffarli sui campi di battaglia. Così – ufficialmente per proteggerli dalle mani dei Nazionalisti, in realtà come pagamento delle forniture d’armi russe – già moltissime tonnellate d’oro prelevato dalle casse del Banco de España sono state spedite a Mosca. Però c’è ancora un carico che non riesce a raggiungere Odessa. Una trentina di tonnellate sono imbarcate sul cargo Mount Castle che è stato sorpreso in mare dalle navi da guerra franchiste. Per evitare la cattura s’è rifugiato a Tangeri, protetta dal suo stato di città con statuto internazionale. Da lì sperava di poter ripartire per il Mar Nero, ma è stata raggiunta dal cacciatorpediniere nazionalista Martín Álvarez, che le si è ormeggiato vicino e la sorveglia dappresso come un predatore affamato. Il Comitato di Controllo che governa la città ha già fissato un termine improcrastinabile entro il quale le due navi dovranno lasciare il porto. Ma è chiaro che se ciò avverrà, dopo, in alto mare, il cargo, lento e poco maneggevole, non riuscirà a sfuggire all’agile nave da guerra e, se non si arrenderà e farà catturare, finirà a fondo sotto le cannonate del caccia.
Lorenzo Falcò, spregiudicato mercenario agli ordini dell’Ammiraglio, capo del Servizio informazioni della Marina nazionale, riceve l’ordine di recarsi al più presto a Tangeri e cercare, in ogni maniera, di evitare che il carico d’oro finisca in bocca ai pesci, ma, al contrario, divenga preda dei nazionalisti senza necessità di uno scontro a fuoco. Ha libera mano su come agire, anche cercando di corrompere il capitano Quirós del Mount Castle. Ma nella città nordafricana è presente pure la spia sovietica Eva Neretva che Falcò ha conosciuto in una precedente missione, amato selvaggiamente in una Alicante squassata dalla guerra civile e salvato da morte certa quando lei era finita nelle mani della polizia franchista: una donna dura, determinata e animata da una fede incrollabile nel marxismo. Sarà una avversaria temibile, perché è a Tangeri proprio per consentire al mercantile di raggiungere la sua meta prefissata.

Seconda avventura della spia franchista che si muove secondo il codice dello scorpione (osservare con calma, pungere veloce e ritirarsi ancor più rapidamente) e seconda occasione per immergersi nell’atmosfera torbida e violenta della guerra civile spagnola, dove l’unico modo per sopravvivere è restare fedeli, ma solo a sé stessi.
Nel romanzo viene ulteriormente precisata la figura di Falcò, che ci appare come un James Bond ante-litteram: spregiudicato, implacabile, coraggioso sino alla temerarietà, ma pure cauto e astutamente programmatore dei propri movimenti.
Con le tipiche esagerazioni della letteratura di genere spionistico, ci vengono descritti gli intrighi, i doppi-giochi, le minacce, i sotterfugi e, purtroppo, inevitabilmente, le inumane torture che vengono inflitte alla vittima di turno, sia da una fazione che dall’altra, senza che sia possibile individuare una parte buona e una cattiva.
La trama scorre rapida e incalzante e la figura di Lorenzo Falcò spicca su tutti gli altri per la personalità travolgente: un guascone ribaldo, privo di ogni morale ed etica, bramoso di assaporare tutte le emozioni che ci può offrire la vita, senza remore o pregiudizi, ma, nonostante tutto, inesorabilmente simpatico, proprio per la sua sfacciataggine. Si muove disinvoltamente sia nel bel mondo degli alberghi lussuosi e delle dame in abiti di seta, che nei sordidi vicoli di angiporto e nelle bettole frequentate dalle peggiori ciurme. Non c’è donna che sappia resistergli e lui si fa vanto di non averne risparmiata nessuna. Insomma un tipo decisamente poco corretto politicamente, visto con gli occhi di oggi, ma terribilmente divertente nell’ambientazione che gli è riservata.
Inoltre, forse, pure gli scorpioni hanno un cuore e la fine del romanzo ce lo fa pure sperare o, quantomeno, dubitare.
Un buon libro appassionante e incalzante, da leggere tutto d’un fiato.

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...il romanzo che precede questo nella serie ("Il codice dello scorpione") e chi ama la prosa di Pérez-Reverte
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