L'osservatore
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Paziente zero
Lui è un uomo solo e ferito. Lei è una donna sola e ferita. Entrambi hanno i propri demoni del passato da sconfiggere. Entrambi vogliono fare bene il proprio lavoro, anche se il mestiere del poliziotto è un mostro che divora. Si incontrano per un’indagine, che non si può negare prende, fin da subito, moltissimo il lettore. Fra di loro nasce in modo spontaneo una forma di fiducia, che resta tale fin quasi verso la fine del libro, trasformandosi in altro solo proprio in ultimo. Scelta che ho molto apprezzato, perché il focus dell’autore non era virare l’attenzione su una storia personale ma era raccontare una storia di brutture, di follia e far capire fino a dove può spingersi una mente umana cattiva e malata. La trama è talmente forte da risultare fin eccessiva, soprattutto quando ci si avvicina alla soluzione dei misteri, ma è ben congegnata ed ha indubbiamente un ritmo elevatissimo.
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Al buio
Alle prime righe lette della trama mi sono detta: "Deve essere mio!!!". Una buona dose di mistero e il fascino ambiguo del subliminale mi hanno condotta attraverso la lettura di questo buon thriller, con tratti anche horror, ben architettato, nonostante l'argomento non sia certo una novità.
Thilliez è bravo a tenere viva la suspence, dosando bene i momenti di calma e quelli di tensione, le immagini inquietanti e le indagini dei due protagonisti.
Il detective Sharko e la dolce Lucie non sono sicuramente tra i personaggi più originali di cui abbia letto, non credo mi resteranno nel cuore a lungo, ma sono sufficientemente caratterizzati, al fine di dare buon corpo alla storia. Quel che viene ben evidenziato nel romanzo, infatti, a mio parere, non sono tanto i personaggi con le loro vicende, ma la violenza in quanto tale, violenza nelle sue sfumature più cupe e orrorifiche.
Non dico nulla della trama, perchè ritengo che meno si sappia e meglio sia: lasciatevi prendere la mano dall'autore e, come a mosca cieca, ciechi come Ludovic, fatevi calare nel vortice dell'indagine, attraverso scoperte sempre più disarmanti.
Potrebbe essere una buona base per un film, anche se per alcuni versi mi ha ricordato le atmosfere del film "The Ring". Consiglio la lettura agli amanti del genere: non vi sconvolgerà la vita (pochi thriller in effetti ne sono capaci), ma è una lettura valida. Sicuramente metterò ancora alla prova il signor Thilliez!
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