L'ombra del leone
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Leggero, semplice e piacevole.
Personalmente l'ho trovato un romanzo piacevole ma che non leggerò una seconda volta.
Steve Berry porta ancora una volta il caro Cotton Malone ad affrontare gli enigmi di un mito antico che affascina e incuriosisce. Monete antiche che possono condurre alla tomba di uno dei più grandi e famosi conquistatori della storia: Alessandro Magno.
Un thriller relativamente veloce che non stanca, arricchito di parecchie note storiche che possono essere prese per vere a favore di una lettura serena. Uno stile semplice che permette di correre sulle pagine senza far perdere al lettore i punti più importanti.
I personaggi hanno caratteri piacevolmente differenti, ma non si avranno grandi sorprese sulle loro azioni. Per chi già conosce Steve Berry trova ancora gli amici dei romanzi precedenti.
La trama è scorrevole e ricca di informazioni; poche pagine in Danimarca, toccata e fuga a Venezia e poi via ancora. Alcuni dettagli storici permettono di entrare al meglio nell'avventura spingendosi tanto in la quanto basta per non esagerare pesantemente, arrivando ad un finale piacevole che ci ricorda che stiamo leggendo un romanzo di fantasia. Un ambientazione politica di sfondo niente affatto scontata, magari superficiale che riesce comunque a interessare. Una malattia attuale che viene guarita con grande facilità per non cadere in un pantano dal quale lo scrittore si tiene alla larga.
Gli ingredienti principali sono: Cotton Malone, otto decadracme, il mitico fuoco greco, Venezia, Samarcanda, una buona dose di pallottole, un enigma antico, AIDS, un'organizzazione "economica" segreta e un "lieto fine" per non essere tristi.
Indicazioni utili
Romanzi ambientati nel presente che rincorrono storie antiche e leggende del passato.
Chi cerca una letture veloce, semplice, di passaggio fra un genere e l'altro di distogliere l'attenzione.
"L'ombra del leone" di Steve Berry
Oggi, 25 aprile, oltre che “festa della liberazione” è il giorno dedicato a San Marco, al quale è intitolata una delle basiliche più famose del mondo: quella che campeggia nell’omonima piazza di Venezia.
Per rimanere in tema, il mio commento di oggi si concentra su “L’ombra del leone” di Steve Berry, autore di romanzi fortunati come “L’ultima cospirazione” e “Le ceneri di Alessandria”.
In questo “fantasy-giallo” storico ritroviamo i protagonisti dei precedenti romanzi: Cotton Malone, professione libraio, e Cassiopea Vitt, entrambi anche agenti più o meno segreti al servizio dell’occidente e degli Stati Uniti, che da sempre si autoproclamano … “depositari dell’ordine del mondo”.
I due eroi sono questa volta impegnati a risolvere l’enigma di Tolomeo, un indovinello assai articolato dietro al quale si cela il segreto del luogo della tomba di Alessandro Magno, il grande condottiero macedone che morì in giovane età lasciando un impero che – conquista dopo conquista – si estese dal Mediterraneo sino all’India, per concretizzare il sogno ellenistico della fusione delle culture.
L’antagonista degli eroi è il primo ministro della Federazione Centro Asiatica: la Zovastina, politica cinica e ambiziosa infatuata del mito di Alessandro. La donna vorrebbe emulare il sovrano macedone nella realizzazione di una realtà che – partendo dal nucleo costituito da cinque ex repubbliche sovietiche (Kazakistan, Uzbekistan, Tagikistan, Turkmenistan e Kirghizistan) e realizzando le mire espansionistiche su Iran, Afghanistan e Pakistan, da conquistare anche a costo di guerre batteriologiche - si contrapponga alle potenze occidentali e alla Cina.
La tomba di Alessandro catalizza molti interessi contrapposti, anche perché sembra custodire, oltre alle spoglie del mitico sovrano e del suo amante Efestione, un portentoso antidoto che sarebbe in grado di guarire la malattia del secolo: l’AIDS.
Di conseguenza, l’azione vedrà contrapposti gli Stati Uniti, interessati a mantenere il controllo del pianeta, la crudele Zovastina, gli storici e gli archeologi, una potente casa farmaceutica che fa capo all’equivoco Vincenzi.
Per risolvere l’enigma di Tolomeo, sembrano necessarie otto monete che recano inciso “ZH”, vita in greco (ciascuna moneta è conservata negli angoli più disparati del mondo), nonché il passaggio nella cripta della basilica di San Marco, per riesumare la salma del santo che … forse è stata scambiata con quella di Alessandro Magno.
Che ne dite? Tanta, forse troppa, la carne al fuoco: a proposito di fuoco, la Zovastina e i suoi emissari utilizzano “il fuoco greco” per entrare in possesso delle monete, appiccando incendi in ogni dove, musei inclusi.
Ho trovato appassionanti le finzioni storiche – l’anedottistica su Alessandro e sull’età aristotelico-tolemaica, la trovata dello scambio della salma del condottiero con quella del santo - e mi ha inquietato il conflitto fanta-politico minacciato dalla prospettiva di una guerra batteriologica. Però, la vicenda a volte è troppo intricata e si perde in mille rivoli, con pagine che non giovano alla narrazione. Sorge il sospetto che le leggi dell’editoria mondiale impongano a un autore di successo … di totalizzare un certo numero di pagine, visto che c’è una correlazione tra numero delle pagine, prezzo del libro e quindi profitto. Se, per rimanere in ambito politico, è attendibile il detto di Andreotti (ancora lui!) secondo il quale “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”, allora, forse, con il suo sospetto ci azzecca anche …
… Bruno Elpis