L'invisibile L'invisibile

L'invisibile

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La trama e le recensioni di L'invisibile, romanzo di Pontus Ljunghill edito da Guanda. Stoccolma, 1953. L'ispettore Stierna è prossimo alla pensione. È un uomo solo, tormentato dai ricordi. Soprattutto da un caso che risale agli inizi della sua carriera, quando era ancora un giovane pieno di speranze e credeva nel suo mestiere. Un omicidio mai risolto che ora è sul punto di cadere in prescrizione. Stierna intende trascorrere gli anni della pensione sull'isola di Gotland, dove viene raggiunto da un giornalista, che vuole intervistarlo su una serie di casi irrisolti della sua carriera. Il primo dei quali è proprio quello che più tormenta l'ispettore. Parlarne risveglia i fantasmi del passato, ma in compenso aiuta Stierna a capire che la soluzione è molto più vicina di quello che sembra...

Come giornalista con uno speciale interesse alla criminologia e alla storia della casistica criminale, Pontus Ljunghill ha una conoscenza molto approfondita della materia, che gli è sicuramente servita nella stesura de L’invisibile. Con l’energia di un vero reporter ha approfondito la sua ricerca. Il lettore è davvero trasportato nella Stoccolma degli anni ’20 e poi degli anni ’50. Un mondo che non esiste più e, per questo, già affascinante per definizione. Un vero page – turner, che indulge su una straordinaria introspezione psicologica. Insomma, un esordio imperdibile. Pontus Ljunghill è un criminologo e lavora come giornalista.



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L'invisibile 2013-06-22 12:36:45 Pupottina
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    22 Giugno, 2013
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Un killer che resta invisibile

Un bel giallo alla svedese maniera, con un inizio strepitoso e il profilarsi di un’indagine che non riesce ad approdare a molto, fino all’inaspettato e fulminante finale. È sicuramente un romanzo ben scritto e la strategia narrativa punta proprio sul sorprendente finale.
Pontus Ljunghill in L’Invisibile ha scelto di narrare la storia su due piani temporali diversi, quello dell’omicidio e dell’indagine e quello, a distanza di anni, quando il detective, ormai pensionato, si trova a ricordare quella particolare vicenda criminale per assecondare il lavoro di un giornalista che si occupa di crime story del passato. Una sorta di cold case con un leggendario detective che non riesce ad abbandonare un caso irrisolto. Un’indagine, ambientata negli anni Venti e che, di conseguenza, non possiede la complessità scientifica delle squadre di CSI e delle mirabolanti riprese audio-video, ma si basa di quel lavoro poliziesco classico, costituito da interrogatori, indizi, alibi e testimoni.
Misterioso e, per suo stesso volere, “invisibile”, l’assassino agisce sotto gli occhi di probabili testimoni che non notano la sua presenza. È un bel personaggio, una mente criminale descritta a tutto tondo e che appare da subito interessante agli occhi del lettore.
Un romanzo d’esordio riuscito. Una detective story classica in un’ambientazione d’epoca molto suggestiva. Una lettura piacevole.

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