Narrativa straniera Gialli, Thriller, Horror L'interpretazione della morte
 

L'interpretazione della morte L'interpretazione della morte

L'interpretazione della morte

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New York, agosto 1909. Sigmund Freud approda in America per la prima e unica volta, accompagnato dall'allievo e rivale CarI Jung. Nello stesso momento, una ragazza dell'alta società newyorchese viene trovata uccisa in un lussuoso appartamento di Broadway: il suo corpo porta le tracce di torture che solo una mente sfigurata da profonde ossessioni può aver concepito. Il giorno dopo, la giovane ereditiera Nora Acton è vittima della stessa violenza, sfugge alla morte ma sprofonda nell'isteria. Dietro ai due episodi, la polizia non ha dubbi, c'è un unico colpevole. E mentre Manhattan viene passata al setaccio dall'investigatore Littlemore, il dottor Younger, seguace delle teorie psicanalitiche, intraprende con l'aiuto dello stesso Freud un viaggio sconvolgente nella mente offuscata di Nora, la sola ad aver visto in azione l'assassino. Le sedute a cui la ragazza viene sottoposta portano alla luce ricordi spezzati, paure, segreti. Le indagini progrediscono, ma intanto Freud e il suo adepto si ritrovano al centro di un oscuro complotto volto a screditare le loro teorie. E scoprono a loro spese che New York è la città dove "la verità, come i grattacieli, può essere costruita", perché qui più che in ogni altro luogo la smania di potere divora le persone scatenando i loro istinti peggiori.



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L'interpretazione della morte 2008-11-29 21:10:15 Maristella
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Maristella Opinione inserita da Maristella    29 Novembre, 2008
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Nell’’unico viaggio intrapreso da Freud in America nel 1909, in compagnia dell’allora discepolo Jung, per tenere alcune conferenze sulla sua nascente e appassionante materia, il famoso psicanalista viennese sviluppo’ inspiegabili sentimenti di animosità verso gli americani definendoli addirittura “selvaggi” e manifestò una serie di disagi fisici che imputò a quell’esperienza. Inutilmente i suoi biografi hanno scavato in quell’episodio per cercare le motivazioni di una tale reazione che, con molta probabilità, potrebbe aver tratto origine da incognite circostanze, si pensa addirittura traumatiche. Il romanzo d’esordio di Jed Rubenfeld, costituzionalista e professore di Diritto a Yale, prende spunto da questo viaggio e intesse un intreccio dalle connotazioni di thriller psicologico, sullo sfondo di una New York agli albori del XX secolo . Ed è proprio la ricostruzione della realtà storica di questa città, cosi’ dinamica e fermentante, con i primi grattacieli che incominciano a levarsi ad incredibile velocità, con le sue strade in cui ancora coabita un cocktail di auto e carrozze, con le lotte volte verso l’affermazione di una supremazia di potere politico,sociale, monetario o di pensiero, ciò che da un po’ di vitalità a questo libro,altrimenti insipido e spesso incongruente. Un bel pastrocchio che con Freud, Jung e Ferenczi, vede all’opera il gotha della psicanalisi dell’epoca in collaborazione con un simpatico e probo detective, tale Littlemore e con un giovane psicologo americano, il bel dottor Stratham Younger alla ricerca di un psicopatico assassino presunto seriale per i suoi recidivanti rituali.



Nelle 457 pagine del libro c’è quindi un po’ di tutto: teorie edipiche e varie disquisizioni freudiane, dispute psicologiche, complotti scientifici, cadaveri scomparsi, oscuri bordelli, antichi processi, pazzi che entrano ed escono nottetempo dal manicomio grazie alla loro posizione sociale e finanziaria, donne bellissime fintamente innocenti o dalla doppia personalità, sedute psicanalitiche “ sui generis”, transfert mal gestiti, amletiche elucubrazioni che portano a interpretare lo shakespeariano “ Essere o non essere” non come un “essere o non esistere” ma come un “Essere o sembrare”, in cui il sembrare non è altro che un fingere, un interpretare un ruolo e quindi agire per raggiungere il proprio scopo e il non essere rappresenta solo la staticità del non agire e non una interpretazione della morte. Troppo poco per esserne coinvolti, perlomeno in un simile contesto. Molto meglio leggere le opere originali di Freud come “L’interpretazione dei sogni” o gli “ Studi sull’isteria” o quelle sugli archetipi e l’inconscio collettivo di Jung o la storia del loro coinvolgimento con Sabina Spierlein esempio di donna che riuscì a non perdersi nei meandri del transfert e del controtransfert e ad essere fedele a se stessa travalicando la malattia fino al riscatto totale, storia molto ben descritta e riportata in “ Diario di una segreta simmetria”, opera del recentemente scomparso psicanalista napoletano Aldo Carotenuto, a dimostrazione che da questo insolito triangolo nacquero le idee piu’ innovative in materia, idee che ancora perdurano nella loro sorprendente attualità.

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