L'indice della paura
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Opinioni inserite: 2
Semplice e bello
Sembra un pò di leggere i cari vecchi libri del compianto Michael Crichton che imbastiva dei thriller iper tecnologici ma assolutamente credibili su fatti reali ed accertati.
Lasciando per un pò da parte la Storia romana Harris ci porta a spasso fra la scienza, la robotica e l'uso che le multinazionali ne fanno.
Il potere dei pochi a discapito dei molti...
Fortunatamente Harris è un ottimista quindi ci sarà un lieto fine o per lo meno la classica "giustizia assoluta" per chi ha abusato del proprio potere.
Leggibilissimo con molti richiami filosofici, sociali e morali che sono un bello spunto di riflessione.
Se come me amate lo stile chiaro e semplice e le storie ben raccontate amerete di certo questo libro.
Indicazioni utili
L'indice della paura
Alex Hoffmann è uno scienziato, una mente geniale che si spinge là dove il genio è separato solo da un labile confine dalla pazzia. Relativamente giovane, quarantadue anni, ha dedicato la sua vita alla ricerca di un intelligenza artificiale, un algoritmo che gravita attorno al VIX, l'indice di volatilità dei mercati, detto familiarmente “L'indice della paura”, capace non solo di analizzare dati ma di imparare e correggersi da solo. Hoffmann ha prestato il suo genio all'alta finanza, ha fondato, a Ginevra, la “Hoffmann Investment Technologies” e il software da lui creato lo ha reso ricchissimo e concede guadagni elevatissimi ai clienti indipendentemente dall'andamento dei mercati. Una notte uno sconosciuto viola i complicatissimi allarmi della sua villa e lo aggredisce. E' il primo di una serie di avvenimenti che gli fanno capire che qualcuno vuole distruggerlo, dovrà difendersi e combattere contro un nemico sconosciuto tanto potente quanto invisibile non senza la paura di essere lui, la sua mente, il nemico di se stesso.
Robert Harris mi conquista e sorprende sempre. Dopo una serie di romanzi storici, ci regala un thriller ambientato nel mondo dell'alta finanza e dell'informatica ma che tende a sconfinare nella fantascienza. Descrive da maestro il mercato finanziario mondiale ormai governato da software ed algoritimi, non da banchieri, uomini di finanza, ma da scienziati del bit, matematici, creatori di software sempre più sofisticati ed il rischio è che la creatura sfugga di mano come un moderno Frankestein. Lui in una presentazione, ha definito “L'indice della paura” una “gothic novel”. Tutti gli avvenimenti del romanzo accadono in 24 ore; una valanga improvvisa che aumenta proporzioni ed effetti mentre si sviluppa e che travolge la vita del protagonista così come, pagina dopo pagina, il lettore con una sceneggiatura che strizza l'occhio al film che inevitabilmente verrà tratto dal romanzo.
“La sola cosa che dobbiamo temere è la paura. La paura è l'emozione umana più forte. Chi mai si sveglierebbe alle quattro della mattina perché si sente felice? La nostra conclusione è che la paura sta guidando il mondo come mai prima”