L'ex avvocato
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Come si costruisce un vero capolavoro
Questo è, forse, tra i romanzi del filone “legal” quello meglio costruito ed efficacemente rappresentato. John Grisham, prolifico scrittore di gialli, si inventa con “L’ex avvocato” una storia avvincente, che lega il lettore sino alle ultime pagine nascondendo abilmente la verità e prospettando varie soluzioni che il lettore sembra intuire, salvo la rivelazione finale che è un vero e proprio colpo di scena. E’ una storia molto complessa : vi si narra di un ex avvocato, appunto, che finisce in galera ( in un carcere comunque di cosiddetta minima sicurezza) per colpe non sue. Il nostro protagonista escogita un diabolico piano, che prende lentamente forma pagina dopo pagina, per ottenere una anticipata scarcerazione assicurando l’FBI di conoscere e di rivelare il nome dell’assassino di un giudice federale corrotto. Il nome rivelato è quello di in suo complice (innocente), con il quale il piano è stato preventivamente architettato, che viene arrestato e incriminato e che recita da perfetto attore la parte del colpevole. Ottenuta la libertà, il nostro protagonista si mette in caccia del vero colpevole, lo inganna con la promessa di farlo recitare in un documentario fasullo, se lo trascina dalla Florida nelle isole caraibiche , sempre spiato dagli agenti federali. Per farla breve, rivelerà alla fine il nome del vero colpevole, lasciato con uno stratagemma a marcire in un carcere giamaicano, e si godrà un favoloso bottino che lascio ai lettori la gioia di scoprire.
Il protagonista si racconta in prima persona, lasciando le vicende di sfondo alla penna del narratore : ne esce un avvincente giallo con continue sorprese : lo sfondo non è l’America delle metropoli o dei grandi centri urbani, ma la più vasta e credibile America dei piccoli centri, con modesti studi legali che fanno fatica a racimolare introiti per tirare avanti, l’America dei malcelati pregiudizi razziali (il protagonista è nero), l’America dei fast-food, dei motel con poche stelle, dei piccoli spacciatori che arrotondano con lo smercio della droga e con il coinvolgimento dei parenti il bilancio familiare. Grisham è un maestro nel rendere credibili le vicende che narra, anche se a volte rasentano l’inverosimile : sembra che ci strizzi l’occhio, suggerendoci che il mondo è pieno di trappole e che confidare nella legge può non essere la miglior soluzione.