Narrativa straniera Gialli, Thriller, Horror L'estate dei morti viventi
 

L'estate dei morti viventi L'estate dei morti viventi

L'estate dei morti viventi

Letteratura straniera

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Stoccolma è sull'orlo del caos. Dopo un'ondata di caldo torrido, in città si è creato un campo elettrico di grande intensità. Le lampade non si spengono, gli apparecchi elettrici non si fermano, i motori continuano a girare. Poi si scatena un'emicrania collettiva. Si diffonde la notizia che negli obitori i morti si stanno risvegliando. C'è un giornalista, il cui nipote è appena stato seppellito, che si chiede se anche i morti sotto terra stiano riaprendo gli occhi. E un'anziana signora, in attesa del funerale del marito, che sente bussare alla porta in piena notte. E ancora, un uomo disperato che prega Dio di riportare in vita la moglie. Ma poi quando i morti tornano, cosa vogliono? Quello che vogliono tutti: tornare a casa. E riaverli con sé, non è esattamente come ci si aspettava.



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L'estate dei morti viventi 2011-09-19 16:39:14 Viola96
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Viola96 Opinione inserita da Viola96    19 Settembre, 2011
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L'estate dei morti viventi.

A John Ajvide Lindqvist si deve uno dei migliori esordi letterari degli ultimi anni.Sto parlando dello splendido "Lasciami Entrare",horror giovanile e frizzante che ha ridato un pò di smalto al genere.Chi poteva pensare che il buon Lindqvist avesse deciso di prendersi un periodo di riposo risponde "L'estate dei morti viventi".Horror che ricorda gli zombie di Romero,con la classica tinta melò pura di Lindqvist e la sua audacia,è una conferma sul talento,ormai indiscusso dell'autore.La trama racconta di una triste epidemia che si diffonde velocemente e che sta facendo letteralmente risorgere i morti dalle tombe.Allora,i cari dei defunti vorrebbero riabbracciare i parenti precedentemente scomparsi,non rendendosi conto,che ormai non sono più niente.Meno brillante e con molti meno guizzi dell'esordio,Lindqvist costruisce un horror-drama divertente che sfocia anche in un melò a tinte da noir da non sottovalutare.Estraneo ad ogni forma di comprensione tra le righe,"L'estate dei morti viventi" è un romanzo di grande compostezza,ma non per questo autoritario.La ricezione del messaggio chiave("I morti vanno lasciati essere morti") rende il tutto molto più equilibrato e bello,mentre sorge un dubbio nella testa dell'accanito lettore:In molti danno certo che Lindqvist sia la risposta svedese a Stephen King.Ma se fosse un Edgar Allan Poe riveduto e corretto?Recuperate i suoi romanzi e fateci un pensierino.

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Ancora Lindqvist e King.
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L'estate dei morti viventi 2009-11-25 14:00:09 A.M.
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A.M. Opinione inserita da A.M.    25 Novembre, 2009
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Leggiucchiabile!

L'intreccio dei personaggi ricorda vagamente (molto vagamente) la struttura di alcuni romanzi di Ken Follett, lo stile somiglia altrettanto vagamente al King di Pet Sematary (cui ruba la scena dell'esumazione di Cage). Le prime 150 pagine creano eccessive aspettative, puntualmente disattese nel prosieguo della narrazione. Sembra quasi che Lindqvist non sappia come proseguire e far interagire i vari personaggi, buttando lì situazioni inverosimili. Un romanzo di cui non si sentiva la necessità e di cui non si comprendono i perchè. Lo sconsiglio, pur riconoscendone il coraggio di trattare il tema Zombie da un'insolita prospettiva (che vi lascio interpretare).

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horror in generale.
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